The Outer Worlds - Ecco perché dovreste subito giocare alla difficoltà Supernova
Oltre a essere una difficoltà senza compromessi, è anche quella che tira fuori il meglio da The Outer Worlds. Nel nostro speciale vi spieghiamo perché.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Obsidian Entertainment
- Produttore: Private Division
- Distributore: Take-Two Interactive
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 25 ottobre 2019 (PC, PS4, Xbox One) - 5 giugno 2020 (Switch)
Se desiderate farvi risucchiare dal mondo di The Outer Worlds, trascorrere un importante ammontare di ore di gioco, affrontare un’avventura davvero senza compromessi, integrale e con tutta la calma e l’attenzione ai dettagli che i puristi desiderano da un titolo del genere, allora è davvero il caso che partiate direttamente dalla difficoltà più elevata: quella denominata Supernova. Si tratta di una scelta che, una volta presa, non prevede ripensamenti: se doveste trovarvi in grande difficoltà e doveste dunque abbassare la difficoltà al di sotto di quella massima, sceglierete automaticamente di rinunciarvi del tutto. Vi spieghiamo perché dovreste farvi coraggio e lanciarvi sin da subito tra i maggiori pericoli delle cospirazioni spaziali ideate da Obsidian.
Il dolore di oggi è la forza di domani
Partite dal presupposto che la difficoltà Supernova di The Outer Worlds non consente di approfittare di tutte quelle piccole e grandi permissività che le altre modalità concedono. Non s’intendono solo concessioni legate alla forza dei nemici, alla loro resistenza e a quanto possano essere in sovrannumero rispetto a voi: il gioco, al contrario, vi mette dei paletti e vi costringe ad agire con maggiore attenzione, stimolandovi ad adottare un approccio completamente diverso dal solito.
Se a “normale” entrerete ben presto in possesso di armi potentissime e potenziabili, assieme alla possibilità di portarvi dietro due compagnie di rendere quasi tutti gli scontri solo delle semplici formalità di poco conto, in questo caso specifico vengono cambiate le carte in tavola.
Se è vero che è sempre possibile scegliere di fare a meno del supporto degli arruolati, è vero anche che davanti a dei momenti critici si sente spesso la necessità di ricorrere a un po’ di aiuto contro le minacce – umane e mostruose – che infestano i pianeti.
In Supernova, però, bisognerà prestare grande attenzione a come si adoperano i propri uomini (e donne), perché una cattiva gestione delle manovre di attacco e difesa, assieme a una scarsa cura e manutenzione del loro armamentario ed equipaggiamento, potrebbero far precipitare rapidamente la situazione, al punto che i vostri compagni potranno morire definitivamente. Per sempre. Senza possibilità di riparare al più nefasto degli avvenimenti. A tal proposito, si consideri anche che i salvataggi automatici saranno rarefatti e decisamente meno generosi, pertanto l’avanzamento sarà reso ancora più complesso e verranno scoraggiate le sortite più “allegre” e alla buona. I salvataggi manuali, invece, potranno essere effettuati solo ed esclusivamente all’interno dell’Inaffidabile, la vostra nave-rifugio.
L’affidabilità dell’Inaffidabile
Nella difficoltà Supernova avrete la necessità di mangiare, bere e dormire per sopravvivere. A complicare ulteriormente la situazione, si consideri che abbandonarsi tra le braccia di Morfeo è possibile solo all’interno dell’Inaffidabile, mentre non sarà possibile usare i letti all’interno delle cittadine. Dovrete quindi tenere conto delle vostre esigenze e pensare sempre alla strada migliore per ritornare alla vostra nave. In alternativa, potrete utilizzare il viaggio rapido.
Ma attenzione: se pensate che gli spostamenti immediati funzionino anche verso altre zone, siete completamente fuori strada, perché per tutto l’arco dell’avventura dovrete viaggiare a piedi e l’unica possibilità di teletrasportarvi è rappresentata proprio dalla vostra nave.
Anche le menomazioni e gli infortuni agli arti possono essere curati solo dormendo, mentre le armi e le armature con resistenza ridotta a zero hanno un’efficacia decisamente bassa, motivo per cui dovrete sempre fare attenzione all’usura e alle condizioni in cui vi trovate prima di affrontare una battaglia, anche perché (lo ripetiamo) i nemici hanno più salute e infliggono un quantitativo maggiore di danni.
Quest’obbligo di dover affrontare tutti i pericoli ha però un grande vantaggio: i punti esperienza accumulati, che vi consentiranno di migliorare a dismisura anche le singole abilità manualmente, vi daranno accesso alle risposte più difficili da dare. Ci sono infatti dei momenti di gioco in cui esiste potenzialmente la possibilità di fare hacking su porte iper blindate o di intimidire qualcuno dalla grande tempra caratteriale, ma a causa del livello basso delle skill non avrete fino in fondo la possibilità di scelta. Ecco: con la modalità Supernova è più “facile” sbloccare queste possibilità, perché a differenza delle altre difficoltà non potrete mai cedere alle lusinghe di un viaggio rapido e non potrete mai davvero lasciare nulla al caso. The Outer Worlds raggiunge così la sua massima espressione, e siamo piuttosto convinti che i meno coraggiosi tenderanno a prendere in considerazione la difficoltà Supernova per una seconda run, magari facendo tutto l’opposto della prima partita.
The Outer Worlds ha un alto tasso di rigiocabilità e stimola gli utenti a scoprire cosa sarebbe successo se avessero adottato scelte opposte rispetto a quelle prese durante la prima partita. Non solo: al livello di difficoltà più alto, denominato Supernova, l’esperienza di gioco assumerà una nuova connotazione, costringendo i giocatori a prendere sul serio ogni singola battaglia e ogni danno subito dal protagonista e dai suoi compagni. Inoltre, concedendovi tutte le ore che una scelta del genere comporta, potrete finalmente provare l’ebbrezza di portare a termine tutte le missioni come più desiderate e con tutte le opzioni tra cui scegliere, sviluppando le vostre abilità al massimo senza avere più paura di trovare una porta sbarrata.
Voto Recensione di The Outer Worlds - Recensione
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