Potremmo essere a una importante svolta nel conflitto che, da ormai parecchio tempo, divide gli Stati Uniti e Huawei: il gigante cinese del mondo smartphone, infatti, vive da ostracizzato sul mercato USA, dove secondo il presidente Donald Trump i suoi terminali farebbero da spie del governo cinese. In tal proposito, alcune delle persone che lavorano per lo Stato, come i militari, avrebbero anche visto il divieto di acquistare smartphone firmati Huawei.
Oggi, si è scritto un nuovo capitolo: nel Canada è stata infatti arrestata Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei, su esplicita richiesta degli Stati Uniti d’America. L’accusa, secondo le indiscrezione, parlerebbe di necessità di accertare se la compagnia abbia violato le sanzioni imposte all’Iran o meno.
Venerdì scopriremo cosa il giudice deciderà di fare con la Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, con il governo di Pechino che si è già fatto avanti per chiedere il suo rilascio. Il governo cinese non avrebbe preso benissimo questa mossa, che potrebbe avere molte più ripercussioni sullo scacchiere politico internazionale che non sul mercato degli smart device.
Di recente, Huawei ha lanciato il nuovo top di gamma Huawei Mate 20 Pro, molto ambito da chi cerca in uno smartphone una fotocamera ad alte prestazioni. Il terminale, all’interno di questo quadro in cui Huawei è vista come cavallo di troia della Cina, non è stato però autorizzato alla commercializzazione in USA.