Team Sonic Racing | Recensione
Il porcospino blu riuscirà ad essere veloce anche su un kart?
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Sumo Digital
- Produttore: Sega
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Guida Arcade
- Data di uscita: 21 maggio 2019
Nonostante si faccia fatica a ricordare il filone arcade racing del mondo del porcospino blu di SEGA, in realtà è dal 1994 (due anni dopo Super Mario Kart) che Sonic e soci scorrazzano su autovetture di vario tipo. Non è mai stato facile per la concorrenza riuscire a rivaleggiare con i prodotti di casa Nintendo, ma nonostante ciò la serie che potremmo racchiudere nel comodo nome di “Sonic Racing” ha sempre avuto la sua piccola nicchia di appassionati fedeli. Negli ultimi anni fu Sonic & SEGA All-Stars Racing Transformed a raccogliere un consenso importante da parte di critica e pubblico, perché dopo anni di perfezionamento riuscì a creare un prodotto che potesse essere in grado di competere con lo storico idraulico rivale.
Dopo tanti anni (era il 2012 quando Transformed uscì su console e PC) ci riprova Sumo Digital a riportare i personaggi del mondo di Sonic alla guida di bolidi di vario tipo. Onestamente, il titolo non ci aveva ispirato qualche mese fa durante la prova della gamescom. Invece, con un po’ di gioia, possiamo dire che Team Sonic Racing è migliorato moltissimo da allora, è un arcade racing molto interessante e solido, con delle perplessità che ci portiamo comunque dietro ma che, stavolta, non pesano come allora.
The Hedgehog and the Furious
L’idea alla base di Team Sonic Racing si intuisce facilmente. Siamo di fronte ad un arcade racing con strumenti che per buona parte è abbastanza classico. C’è un sistema di derapata che garantisce un piccolo turbo una volta prolungata la curva per un po’, la possibilità di usare oggetti per infastidire gli avversari, piste con scorciatoie, percorsi secondari, rampe e momenti di grande giubilo visivo. Ma la novità più importante del titolo è il fatto che (sebbene si possano sempre fare delle gare “in solitaria”) il gameplay ruota tutto intorno all’idea del team.
In Team Sonic Racing sono presenti quindici personaggi, divisi in cinque squadre da tre, ognuno con un ruolo preciso tra Velocità, Tecnica e Potenza. Alla prima categoria appartengono personcine del calibro di Sonic e Shadow, alla seconda Eggman o Silver, alla terza Knuckles oppure Vector. Come è facilmente intuibile il focus di ognuno dei ruoli è, rispettivamente: la corsa; la capacità di superare gli ostacoli ambientali senza venirne rallentati; ed infine l’accesso a Wisp più potenti e la possibilità di rompere gli ostacoli nelle mappe ed aprire nuove vie. Ora, la prima cosa che bisogna notare è che, di fatto, non si riesce a percepire una differenza marcata tra un personaggio e l’altro della stessa categoria. Sebbene ogni veicolo abbia le sue caratteristiche, si fa fatica a notare l’impatto in pista di due piloti appartenenti alla categoria Potenza ad esempio, così come i bolidi di Sonic e Shadow saranno sempre molto simili in termini di prestazioni.
Invece, come contrappasso dell’idea della corsa a squadre, la differenza tra piloti della categoria Velocità e gli altri è molto più marcata. In un videogioco di corse in cui bisogna, ovviamente, vincere, alla fine un pilota della categoria menzionata risulta sempre un pochino più avvantaggiato. Certo, con i piloti Tecnica e Potenza si possono fare cose diverse ma a lungo andare, soprattutto dopo aver preso confidenza con le piste, l’utilità dei piloti Velocità risulta di gran lunga superiore. Ed è un peccato, perché tutto il sistema funziona abbastanza bene ed è una rinfrescata molto originale dei classici arcade racing.
In buona sostanza, i tre giocatori all’interno di una squadra possono aiutarsi. Il primo dei tre genererà una scia che gli altri potranno sfruttare per fare la cosiddetta Fionda, ovvero ottenere un breve turbo. Inoltre, passare a fianco ad un alleato ad una velocità maggiore della sua darà a quest’ultimo un turbo. Se viene colpito da un oggetto potrà addirittura ripartire alla massima velocità, nel caso venga praticamente investito da un alleato che sta usando un turbo di qualche tipo. Poi, gli alleati possono passarsi oggetti e chiedere oggetti, e quelli ottenuti saranno spesso una versione più potente (o il classico 3x). Questo fa sì che un giocatore in prima posizione possa passare oggetti poco utili, come un missile ad esempio, ai propri compagni, invece di usarlo tanto per liberare lo slot. Tutte queste azioni di squadra, a cui si aggiunge l’attacco agli avversari, vanno a riempire la barra del Turbo Ultimate, un bonus alla velocità che si potrà scatenare per tutti i membri della squadra, rendendoli velocissimi (ovviamente) ed invulnerabili. Altra chicca: la durata del Turbo Ultimate potrà essere prolungata continuando a compiere altre azioni di squadra.
Il tutto è molto buono, più ci si prende la mano e più risulta divertente ed incredibilmente dinamico. Non vediamo l’ora di metterla in pratica quando la popolazione dei server online sarà piena e si potrà sfruttare la comunicazione con i propri compagni a pieno regime (purtroppo abbiamo giocato pochissime partite online, e sebbene non ci siano stati problemi di latenza o tecnici vari, non abbiamo testato a sufficienza le potenzialità del gameplay con altri esseri umani).
Team Sonic o Team Eggman?
Team Sonic Racing offre delle modalità multigiocatore in locale fino a quattro giocatori, ovviamente online, ma anche una inaspettatamente divertente modalità Avventura.
La storia vedrebbe Sonic ed i suoi amici sperimentare le nuove automobili create da tale Dodon Pa, misterioso scienziato. Ovviamente ci si intromette Eggman, che vuole mettere le mani sui macchinari per i suoi scopi beceri. Ora, considerate che a parte il primo filmato con dialoghi in sovraimpressione, la storia è relegata solo alla pressione del pulsante quadrato prima di far partire una gara. Un dettaglio che personalmente abbiamo scoperto, per puro caso, dopo svariate ore domandandoci dove fosse finita la “narrazione”. Appurato quindi che la trama è quella che è, ovvero inesistente e curiosamente nascosta, la modalità Team Avventura è invece riuscitissima in generale.
In primis si può giocare anche in compagnia di amici, sempre fino a quattro, un vantaggio non da poco. Inoltre offre delle sfide molto interessanti, con alcune perplessità da considerare. Di base si tratta di intraprendere una serie di gare, che non sono tutte “corse” come vedremo, in sette mondi composti da una decina di sfida l’una. Alcuni percorsi sono nascosti, in puro stile mappa di un platform dell’epoca che fu, ed è richiesto di ottenere un certo numero di stelle e chiavi (banalmente legate a punteggi o condizioni da soddisfare all’interno di ogni sfida, oltre alla vittoria stessa) per poterle sbloccare. Oltre alle semplici gare, che possono essere singole oppure dei campionati da quattro gare l’uno, ci sono delle sfide che adottano regole diverse, dei veri e propri minigiochi.
Alcuni esempi: in Testa Calda bisogna ad esempio derapare il più vicino possibile a dei pali in un slalom che ricorda molto l’idea della discesa con gli sci; mentre in Gara Ring bisogna collezionare i preziosi anelli dorati in derapata per guadagnare secondi preziosi per il conto alla rovescia; in Attacco al Traffico bisogna schivare dei droni che si muovono impazziti, nel contempo infilandosi dei checkpoint che rendono il conto alla rovescia meno asfissiante. Queste sono alcune delle idee che l’Avventura vi metterà di fronte, e considerate che per ottenere il massimo delle medaglie e dei punteggi dovrete farvi venire i sorci verdi (anche perché oltre alle difficoltà Normale e Difficile verrà sbloccata quella Estrema per ogni gara completata). Per portare a termine l’avventura invece, quindi proseguire con le strade più brevi facendo il minimo sindacale di gare, ci vuole relativamente poco, qualcosa come una decina di ore.
Ora, appurato che gareggiare per raggiungere i tempi migliori, prendere tutte le medaglie e completare tutte le sfide di ogni gara è realmente appagante, c’è un problema da non sottovalutare con la IA. Per quanto riguarda le gare intese come “competizioni”, a difficoltà Normale non si fa troppa fatica a vincere una volta presa confidenza con il sistema di derapata molto particolare che ricorda più un Ridge Racer che un Mario Kart, mentre già a Difficile si inizia ad accusare parecchio. È impegnativo, ed è un bene, ma c’è un po’ troppo la sindrome da “guscio blu”, per cui la IA avversaria fa di tutto per rovinare anche una gara perfetta lanciandovi qualsiasi tipo di oggetto spesso ad un paio di curve dalla fine. Inoltre, capita che i compagni di squadra finiscano in posizioni infime nel caso voi siate invece in vetta, per “bilanciare” la sfida ed i punti collezionati, ma causando a volte una sconfitta, un comportamento che nel caso di un gran premio perso dopo quattro gare può generare frustrazione.
Si può avere in nero?
Per finire di raccontare Team Sonic Racing non possiamo non soffermarci sull’estetica, fondamentale in un qualsiasi mondo automobilistico. Abbiamo provato il titolo su PS4, ed in generale la costruzione dei modelli di personaggi e vetture, così come degli ambienti, ci ha soddisfatto ampiamente. Le automobili, sebbene non originalissime spesso come design, sono molto dettagliate, belle da ammirare sia nel menù di customizzazione sia quando sfrecciano in gara. Sulla console Sony, inoltre, la fluidità è abbastanza stabile e perde colpi solo in pochi casi quando si somma il bailamme di Turbo Ultimate, un po’ di casino degli oggetti, e gli effetti delle piste.
Le automobili si possono personalizzare inoltre, dal punto di vista pratico ed estetico. Nel primo caso si sbloccano delle parti da aggiungere alle automobili (non molte, in realtà) che vanno a modificare le caratteristiche con bonus e malus, anche se come detto sopra le differenze poi non sono molto marcate. Nel secondo caso si possono scegliere vernici, colori e finiture, ma la personalizzazione non è del tutto libera ed è possibile solo attraverso tavolozze di quattro colori definite, a tema con gli altri personaggi o con gli scenari (anche queste da sbloccare) come i colori della terra per lo stile di vernice “Green Hill”. La vettura di Sonic potrà essere colorata come vi pare nelle tonalità di blu, bianco e rosso ad esempio, oppure potrete usare la “tavolozza Shadow” con nero, bianco rosso e giallo, ma non potrete colorarla liberamente. Una scelta curiosa, stranamente limitante, che è un po’ un piccolo e trascurabile peccato in una produzione che, invece, si è dimostrata sorprendentemente meritevole di attenzione.
+ Gameplay delle squadre brillante
+ Esteticamente piacevole
- Un po’ di senso di velocità in più non avrebbe guastato
- Poche differenze tra piloti e utilità delle vetture sbilanciata
7.9
Team Sonic Racing è un buon arcade racing. Oltre a tutto ciò che ci si potrebbe aspettare dal genere di cui Mario Kart è stato fondatore, e spesso re per buona parte della storia videoludica, il lavoro di Sumo Digital porta una ventata d’aria fresca con l’idea delle squadre. Un gameplay che funziona, che scricchiola con la IA ma che è potenzialmente pirotecnico con degli alleati umani. A sorpresa, nella produzione c’è anche una accattivante modalità Avventura che, tra alti e bassi, rappresenta un ottimo contenuto single player (ma non esclusivamente) da affiancare al classico multiplayer in locale ed online. Se non avete accesso a nessuna console con cui giocare un Mario Kart, Team Sonic Racing è una validissima alternativa al racing di Nintendo. Anzi, è un’alternativa e basta. Seppur con una minore profondità in termini di strategia per quanto riguarda la scelta dei veicoli.
Voto Recensione di Team Sonic Racing - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Modalità Avventura molto divertente
-
Gameplay delle squadre brillante
-
Esteticamente piacevole
Contro
-
Problemi con IA avversaria ed alleata
-
Un po’ di senso di velocità in più non avrebbe guastato
-
Poche differenze tra piloti e utilità delle vetture sbilanciata