A livello costruttivo, la Logitech G Pro X non ci delude affatto: appena estratta dalla confezione si dimostra subito un prodotto di qualità, realizzato con materiali molto robusti – sebbene completamente costruita in plastica (sia struttura che plate superiore).
I copri-tasti sono anch’essi ben realizzati, non sono lucidi ma, anzi, leggermente opachi, e la sensazione rilasciata sulle dite è veramente molto gradevole: sono veramente molto morbidi e piacevoli da toccare.
In linea generale la livrea è molto semplice: è completamente nera e non mostra particolari scritte o disegni, a eccezione del logo Logitech posto in alto a sinistra. Naturalmente è provvista di illuminazione LED RGB che potremo comodamente spegnere anche attraverso un pulsante posto nella parte alta (a sinistra) della periferica.
A fianco troviamo, invece, quello relativo all’attivazione della modalità gioco, ovvero dedicato al blocco della funzione del tasto Windows (per evitare spiacevoli inconvenienti durante le proprie partite). Oltre a questi non sono presenti altri tasti “extra” legati alla gestione delle funzioni multimediali o delle macro. E a maggior ragione il design risulta, in sintesi, particolarmente sobrio ed elegante.
Red, Brown, Blu, quale switch scegliere? Ma soprattutto, perché scegliere?
La grande novità della Logitech G Pro X è quella di possedere interruttori completamente sostituibili. È vero che non si tratta della prima periferica in grado di farlo, ma è certamente la prima di fascia alta.
Di base, la tastiera ci è stata fornita con gli switch meccanici Clicky GX Blue, ma all’acquisto avremo modo di scegliere tra Linear Red, Tactile Brown o Clicky Blue. Una volta optato per la propria preferenza, la tastiera offre la possibilità di cambiare idea in qualsiasi momento, acquistando separatamente altri kit di switch, che andranno a sostituire i primi in qualunque occasione, a nostra discrezione.
Cambiare gli switch è abbastanza semplice: forse può sembrare un po’ ostico all’inizio, ma dopo un paio di tentativi, grazie allo strumento fornito all’interno della confezione, tutto diventerà più agevole. Ciò non toglie che, in ogni caso, rimuovere e cambiare tutti i tasti non sarà proprio un lavoro di qualche secondo, ma potrebbe diventare interessante per ottenere alcune combinazioni di layout sulla nostra periferica.
Ebbene sì: non è tanto la possibilità di cambiare tutti gli interruttori che ci entusiasma, ma è poterne mescolare diversi tipi insieme.
Ad esempio, potremo sostituire i classici WASD e qualche numero con gli switch rossi, ma mantenere i blu o i marroni per tutti gli altri. Questo perché magari, oltre ad essere incalliti giocatori, siamo anche degli ottimi scrittori e sappiamo bene come i rossi non abbiamo tanto feeling con chi si occupa per ore di stesura dei testi.
Di che switch parliamo?
Logitech non monta i classici Cherry MX all’interno della propria tastiera, ma fa uso dei nuovi interruttori proprietari GX, che, visti così non sembrano poi così lontani, sebbene la sensazione sia leggermente diversa.
Parliamo di piccole variazioni, per quel che concerne l’altezza di attenuazione o la forza di azionamento, in realtà non troppo percettibili. Nella pratica, il nostro responso è che questi switch sono davvero molto molto simili fra di loro. A questo punto, abbiamo quindi pensato potesse essere possibile integrare nella periferica anche switch non proprietari – vista e considerata la somiglianza. Ebbene, non ci siamo limitati a pensarci: ci abbiamo provato e… funziona.
Ma come funzionano questi interruttori? Come molti di voi sapranno, in generale gli switch sono saldati alla tastiera e questo sistema ne garantisce il corretto funzionamento. Dunque, come è possibile avere degli interruttori rimovibili? Cambiando il sistema di collegamento alla struttura base: in pratica, al posto della saldatura compare un socket specializzato che è in grado di ricreare il medesimo collegamento.
Secondo l’azienda, inoltre, questo nuovo sistema non solo non influenza le prestazioni, ma non va ad inficiare la durabilità, che pare rimanere la stessa dei modelli tradizionali.
La Logitech G Pro X è un prodotto eccezionale anche dal punto di vista delle prestazioni. Provandola in diversi ambiti non siamo mai rimasti insoddisfatti ma, anzi, sempre piacevolmente sorpresi.
I tasti hanno sempre risposto istantaneamente ad ogni nostra azione, sia in gioco che al di fuori. Naturalmente gli switch blu di default si prestano bene al campo della scrittura ed è li che li abbiamo testati maggiormente.
In gioco, comunque, la sua compattezza e la sua robustezza ci danno modo di mostrare sempre il meglio di noi.
La personalizzazione tramite HUB
Così come accade anche per le altre periferiche di casa Logitech, anche la nostra tastiera Pro X può essere completamente personalizzata attraverso il software HUB.
Con il programma dedicato potremo andare a cambiare tutta l’illuminazione LED RGB della tastiera: potremo scegliere un colore di base, muoverci tra differenti effetti oppure scegliere la funzione “freestyle” che ci consentirà di illuminare con un colore diverso ogni singolo tasto presente sulla tastiera (compresi loghi e pulsanti superiori).
Naturalmente il software non ci consentirà solo di giocare con le luci, ma ci darà anche modo di impostare macro e assegnazioni per ogni singolo tasto.