Ho rigiocato Syphon Filter 2 su PlayStation Plus e ora ho voglia di salvare il mondo | Recensione
Gli agenti Gabe Logan e Lian Xing sono tornati, ma su PS Plus: leggi la recensione del classico.
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Ai tempi della prima PlayStation, dopo l'uscita del primo e indimenticabile Metal Gear Solid, ci fu la corsa a chi avrebbe dovuto tentare di scalzare dal podio il titolo Konami, una corsa che ha storicamente portato a un nulla di fatto, considerando l'importanza mitologica del gioco di Hideo Kojima.
Vero anche che, al netto delle "scarse" capacità di una console ormai preistorica come la prima PS One, non mancò tutta quella serie di giochi che andavano oltre la semplice etichetta di clone di MGS, alcuni dei quali in grado quantomeno di emergere in un mercato già di base affollatissimo.
Se il primo Syphon Filter ci aveva provato con buoni risultati – ma sicuramente con ampi margini di miglioramento – fu proprio con il sequel diretto, Syphon Filter 2, che Bend Studio (all'epoca Eidetic) centrò il bersaglio, consacrando una IP che avrebbe dato non poche soddisfazioni.
Ora, dopo che il gioco è finalmente stato inserito tra i nomi dei grandi classici inclusi nella raccolta PlayStation Classics offerta agli abbonati a PlayStation Plus Premium (che su Amazon è presente in offerta a prezzo davvero interessante), è il momento per riscoprire quest'altra piccola, grande perla del passato.
Com’è rigiocarci oggi?
Bentornato, Gabe Logan
Era passato solo un anno da quando il primo capitolo della saga di Syphon Filter aveva fatto capolino su PlayStation, sebbene Gabe Logan a quanto pare fosse già pronto per la sua prossima missione. Nel gioco sono infatti trascorse poche ore dalla distruzione del missile che doveva scatenare il virus Syphon Filter nell’atmosfera, allacciando così questo sequel alla trama del primo capitolo, nuovamente incentrata su doppi giochi, attentati e complotti che non sfigurerebbero in un romanzo di Tom Clancy.
Gli agenti Gabe Logan e Lian Xing, ossia la coppia in grado di sventare la minaccia del virus nel primo gioco, hanno ora un compito ancora più delicato, ossia quello di svelare una volta per tutte l’identità dei creatori del letale Syphon Filter. Logan scopre così alcuni file segreti di Jonathan Phagan, Direttore Generale della Pharcom, sebbene Xing – suo malgrado infettata dal virus – viene rapita dall’Agenzia per essere analizzata nei laboratori segreti.
Poco sorprendentemente, starà a Logan cercare di salvare la sua partner e sventare allo stesso tempo una seconda minaccia su scala globale: dopo essere saliti su un C-130 che viene prontamente abbattuto sulle montagne del Colorado, il nostro obiettivo sarà anche quello di portare a termine le ricerche su di un eventuale antidoto al virus letale.
La trama di Syphon Filter 2, attraverso tutte le 21 missioni disponibili, abbraccia in maniera considerevole tutti i cliché del caso, sebbene inquadrata nell'ottica di un titolo che si era da poco lasciato alle spalle gli anni '90 (per la precisione, il gioco uscì nel mese di luglio del 2000 in Europa) lamentarsene ora, anno 2022, è sicuramente ingiusto. A ciò va ad aggiungersi il fatto che Bend spinse molto l'acceleratore sui numerosi – e discretamente lunghi – filmati di intermezzo, realizzati non in una costosa CGI bensì con una versione pre-renderizzata dello stesso motore grafico del gioco, per un risultato finale sicuramente convincente.
Anche dal punto di vista grafico, nonostante l'engine fosse lo stesso dell'anno precedente, i passi avanti rispetto al primo capitolo erano chiari e lampanti: se nel primo gioco i modelli poligonali dei personaggi apparivano a blocchi risultando a tratti decisamente "plasticosi", in Syphon Filter 2 i miglioramenti si vedevano, limando anche le buffe espressioni del viso quasi del tutto scomparse grazie a un sistema di telecamere decisamente più dinamico.
Le animazioni e i movimenti del protagonista, fiore all'occhiello del capitolo madre, erano stati ulteriormente affinati, così come le ambientazioni, ora rafforzate da un sistema di illuminazione che metteva alla prova il chip grafico di PlayStation.
Anche il doppiaggio – completamente in italiano – evitava di essere imbarazzante come nel primo capitolo, apparendo molto migliore sia nella scelta delle voci che nell'abilità del cast. Certo, non siamo ancora ai livelli raggiunti da alcuni videogiochi dell'ultimo decennio, ma la volontà di fare un deciso passo in avanti era encomiabile, specie considerando il fatto che parliamo di un gioco uscito 22 anni fa.
Giocare Syphon Filter 2, oggi
Ok, ma il gioco? I cambiamenti, come era lecito aspettarsi da un sequel che venne pubblicato a distanza di appena un anno dal primo episodio, erano minimi. Partendo dal sistema di controllo, quasi del tutto identico a quello del predecessore, passando per le meccaniche action e quelle maggiormente stealth, tutto appariva come una versione riveduta e corretta di quanto visto nel capitolo originale: i movimenti si effettuano con lo stick analogico di sinistra, adibendo a quello di destra gli spostamenti laterali repentini. Abbiamo poi modo di accucciarci o, solo in taluni casi, muoverci silenziosamente.
Non mancava ovviamente la possibilità di sparare con l'arma equipaggiata, oltre a poter effettuare una capriola per accelerare le fughe in caso di emergenza (per un effetto finale che sembrava uscito da una serie TV di spionaggio di inizio anni 2000).
Con la pressione dei dorsali era possibile passare dalla visuale in terza persona a quella in prima (senza però la possibilità di muoversi), così come si era in grado di attivare un sistema di targeting automatico (una vera manna, specie nelle situazioni più concitate). Oltre a Gabe Logan, in Syphon Filter 2 potremo prendere anche il controllo di Lian Xing, visto che missioni sono divise in modo paritario tra i due personaggi (sebbene cambi poco, a livello effettivo, sia in termini di controlli che di mero game design).
Alla fine della fiera, nonostante gli evidenti anni sul groppone, giocare Syphon Filter 2 ai tempi di PS5 dimostra come un "more of the same" può in realtà rivelarsi una scelta vincente: questo sequel si colloca esattamente dalle parti del suo predecessore, smussando però tutte quelle imperfezioni lato grafica e gameplay davvero fastidiose e aggiungendo allo stesso tempo una varietà di situazioni che mancava al primo capitolo.
Questo, e non solo, rende la seconda avventura di Gabe Logan il miglior episodio del franchise, con la speranza che – prima o poi – l'IP venga rispolverata da Sony con la stessa convinzione che portò alla realizzazione di questo sequel, nell'ormai lontanissimo 2000. Il consiglio, quindi, è di recuperare questa piccola perla uscita in una generazione in cui bastava poco per migliorare e migliorarsi (come dimostrò anche un'altra perla come Tekken 2).
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Gabe Logan e Lian Xing sono tornati
-
Missioni sempre varie e ben strutturate
-
Graficamente discreto...
Contro
-
... ma non al livello dei grandi dell'epoca