Immagine di Streets of Rage 4: rabbia sopita per ventisei anni - Recensione
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Streets of Rage 4: rabbia sopita per ventisei anni - Recensione

Il passato ed il presente a suon di pugni

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Streets of Rage 4
Streets of Rage 4
  • Sviluppatore: Lizardcube, Guard Crush Games
  • Produttore: Dotemu
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 30 aprile 2020

Ci sono saghe che hanno segnato la storia del medium videoludico – per la loro giocabilità, certo, ma anche perché sono riuscite a ritagliarsi un posto nell’immaginario collettivo a suon di icone, di stile, di musiche che accompagnavano il giocato a schermo. Chiunque abbia posseduto una console Sega non potrà rimanere indifferente dinanzi ad una qualsiasi immagine legata al franchise Streets of Rage, e persino tutti gli altri non potranno non ammettere che grande serie quella creata da Sega sia stata.

Non senza eccitazione, quindi, ed un pizzico di paura, oggi siamo qui a parlarvi di Streets of Rage 4, nella sua incarnazione per PlayStation 4.

La storia e l’eredità

I primi tre titoli della serie, una delle più amate dell’universo Sega, furono pubblicati tra il 1991 ed il 1994, tutti su Mega Drive, probabilmente la macchina migliore che il produttore giapponese abbia mai sfornato.

Non mancarono port e adattamenti anche per Master System e Game Gear, ma sono le versioni pubblicate per l’allora ammiraglia Sega quelle che il pubblico ricorda con maggiore piacere anche a distanza di quasi trent’anni, a dispetto della quasi estinzione del genere dei picchiaduro a scorrimento.

Questo perché soprattutto i primi due titoli potevano contare su collisioni perfette, un set di mosse vario ma non troppo ampio, e quindi facile da memorizzare in pochi minuti, colonne sonore di alto profilo (courtesy of Yuzo Koshiro, coinvolto anche in questo quarto episodio, come vedremo) e personaggi estremamente carismatici, nonostante constassero solo di pochi pixel.

Il resto lo ha fatto la nostalgia: rigiocati oggi, grazie alla pubblicazione in molte raccolte e su praticamente tutti gli shop digitali conosciuti, gli Streets of Rage risultano ancora molto godibili, anche se limitati nella struttura e nella longevità complessiva, che ai tempi aveva valori decisamente diversi da quelli odierni.

La buona notizia è che Lizardcube e Dotemu hanno giocato i titoli originali fino a consumarsi i polpastrelli, e nel produrre questo seguito hanno scelto di battere la strada della continuità, senza rivoluzionare una formula senza tempo ma anche, fatalmente, senza prendersi troppi rischi.

Questa scelta significa che i veterani della serie si sentiranno immediatamente a casa e si godranno da subito meccaniche di gioco capaci di riportarli indietro di tre decadi, ma, nel contempo, coloro i quali si aspettavano una modernizzazione del franchise potrebbero rimanere delusi.

Diciamolo subito: i membri storici nei cui panni abbiamo ripulito le strade su Mega Drive ci sono tutti, alcuni da subito, come Axel Stone e Blaze Fielding, altri da sbloccare, come Adam Hunter, finalmente libero dalle sue spalline anni ’80. A questi si aggiungono facce nuove ma non troppo, come Cherry, figlia di quest’ultimo, ed personaggi totalmente inediti, come il colossale Floyd Iraia, lento ma inesorabile come la morte.

Dopo poche ore passate tra le varie modalità, e soddisfacendo certi requisiti che non sveleremo assolutamente in questa sede, il conteggio totale dei personaggi selezionabili salirà vorticosamente, fino a raggiungere la ragguardevole quota di diciassette membri.

Stavolta la nostra cricca si troverà, dieci anni dopo gli eventi raccontati in Streets of Rage 3, ad affrontare i malefici gemelli figli di Mister X, chiamati Y in maniera assai poco originale, che tengono la città in una morsa di corruzione, violenza e povertà.

+ Artisticamente molto ispirato

+ Rigiocabile...

+ Diciassette combattenti tra cui scegliere

+ Uno spasso in cooperativa

- Si poteva osare di più

- ...ma molto breve

7.9

C’è quasi tutto quello che avremmo voluto ci fosse, in questo Streets of Rage 4: personaggi iconici nei cui panni siamo cresciuti, un gameplay immediato e coinvolgente oggi come trent’anni fa e, soprattutto, un confezionamento artistico e musicale di prim’ordine, capace di rendere giustizia alle opere originali. Ci sarebbe piaciuto, e riteniamo che i ragazzi di Lizardcube abbiano il talento necessario, vedere anche un’evoluzione del genere, magari attraverso l’inserimento di dinamiche ruolistiche, piuttosto che una mera riproposizione degli elementi cardine dei primi tre capitoli del franchise. Nondimeno, sistemati i problemi tecnici che hanno afflitto le partite online tramite la patch day-one, Streets of Rage 4 rimarrà un prodotto dell’amore del team di sviluppo verso il franchise, e, come tale, un acquisto consigliato tanto ai veterani quanto ai neofiti, in cerca di qualcosa di diverso dai prodotti che vanno per la maggiore in quest’epoca videoludica.

Voto Recensione di Streets of Rage 4 - Recensione


7.9

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Artisticamente molto ispirato

  • Rigiocabile...

  • Diciassette combattenti tra cui scegliere

  • Uno spasso in cooperativa

Contro

  • Si poteva osare di più

  • ...ma molto breve

Commento

C'è quasi tutto quello che avremmo voluto ci fosse, in questo Streets of Rage 4: personaggi iconici nei cui panni siamo cresciuti, un gameplay immediato e coinvolgente oggi come trent'anni fa e, soprattutto, un confezionamento artistico e musicale di prim'ordine, capace di rendere giustizia alle opere originali. Ci sarebbe piaciuto, e riteniamo che i ragazzi di Lizardcube abbiano il talento necessario, vedere anche un'evoluzione del genere, magari attraverso l'inserimento di dinamiche ruolistiche, piuttosto che una mera riproposizione degli elementi cardine dei primi tre capitoli del franchise. Nondimeno, sistemati i problemi tecnici che hanno afflitto le partite online tramite la patch day-one, Streets of Rage 4 rimarrà un prodotto dell'amore del team di sviluppo verso il franchise, e, come tale, un acquisto consigliato tanto ai veterani quanto ai neofiti, in cerca di qualcosa di diverso dai prodotti che vanno per la maggiore in quest'epoca videoludica.

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