Stray Souls | Recensione - Un disastro da paura
Stray Souls, nato da un ex componente del Bloober Team, è purtroppo un disastro su sin troppi fronti e si rivela uno dei peggiori titoli dell'anno.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
In sintesi
- Si ispira a classici come Silent Hill.
- Pieno zeppo di bug, glitch e una marea di pesanti difetti tecnici e di gameplay.
- Errori grossolani di game design e programmazione approssimativa.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Jukai Studio
- Produttore: Versus Evil
- Distributore: Versus Evil
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS5 , PS4 , XSX , XONE
- Generi: Survival Horror
- Data di uscita: 25 ottobre 2023
Stray Souls è nato letteralmente da una costola di Bloober Team.
Artur Łączkowski, ex membro del team polacco attualmente alle prese col remake dell'iconico Silent Hill 2 (in bocca al lupo), dopo aver formato il suo Jukai Studio ha pensato bene di cimentarsi con un'opera horror inedita che potesse incorporare al suo interno elementi classici e moderni dei survival horror.
Nonostante le buone intenzioni, il risultato finale è molto lontano dagli standard che ci si aspetterebbe da un horror del 2023. Errori grossolani e imperdonabili, una programmazione approssimativa e scelte di game design assurde sono i principali motivi della disfatta di un progetto che evidentemente non poteva permettersi di puntare così in alto.
Stray Souls, tra orrori ed errori
Il prologo è forse la parte più riuscita e intrigante di Stray Souls, benché abbia un gancio narrativo non di certo brillante o inedito: il giovane Daniel, al compimento dei diciotto anni, scopre di aver ereditato una casa dalla sua nonna sconosciuta.
Completamente da solo nella nuova città e pronto ad ambientarsi, il ragazzo inizia a chattare con una ragazza per fare amicizia con qualcuno del posto, scoprendo lentamente che la persona sembra sin troppo informata sulla storia e del tetro appartamento.
Quando vi aggirerete tra le stanze alla ricerca di indizi, scoprirete essenzialmente due cose: alcune delle meccaniche di gioco basate sul puzzle solving e sul backtracking, e una marea di bug e glitch che saranno pronti a investirvi con una frequenza davvero impressionante.
L'ambiente tetro e terrorizzante, che vede le apparizioni improvvise della vostra defunta parente, è piagato da una serie di imprecisioni che comprendono brutte compenetrazioni, riposizionamenti improvvisi del protagonista, trascinamenti senza che ci sia qualcuno ad agire sul vostro corpo inerme e delle espressioni facciali buffe e fuori contesto.
L'atmosfera è senza dubbio molto buona, assieme al sonoro curato in parte dal maestro Akira Yamaoka – qui non esattamente in stato di grazia – e Pete Wicher. Nelle sezioni all'aperto, tra dense nebbie, contesti urbani spettrali e nature caduche e minacciose, non manca di certo la varietà.
Questo è tutto ciò che offre Stray Souls dal punto di vista strettamente qualitativo; tutto il resto, purtroppo, non riesce ad avvicinarsi alla sufficienza ed è un concentrato di brutture su cui anche il più grande estimatore del genere non potrà soprassedere.
Sebbene il design delle creature sia buono e ricordi in parte quello visto nella serie Konami, il modo grottesco e goffo con cui sono animate le ridicolizza e ne disinnesca anche la pericolosità, vista l'IA non pervenuta.
Basta infatti correre dritti per non aver nessun tipo di problema e farla sempre franca, mentre con le boss fight va persino peggio: una messa in scena terribile, errori di calcolo esagerati e una resa degli scontri davvero troppo brutta per essere vera.
Capitano spesso momenti in cui i mostri si incastrano negli ambienti, altri in cui non riescono a raggiungervi facendo il giro e altri ancora che ci hanno fatto provare una profonda pena per la stupidità con cui agiscono gli avversari.
La gestione dei conflitti a fuoco ha problemi di hitbox, la rotolata da effettuare con la pressione dell'analogico destro è scomoda e pretestuosa e le risorse si trovano in giro sparse in delle cassette per gli attrezzi buttati un po' a casaccio come se fossero dei checkpoint per il ristoro.
Il comprimario, dal ruolo pressoché inutile e dall'eloquio particolarmente fastidioso, appare spesso dal nulla e vi porrà delle domande che vi porteranno a scegliere diverse opzioni per le risposte. Peccato che queste non servano davvero a nulla e si riducano a delle banalità in cui proprio non siamo riusciti a trovare alcun senso.
Se state cercando un buon horror con cui passare le serata di Halloween, Stray Souls è proprio quello che potrebbe rovinarvi tutto e mettervi di cattivo umore, perché c'è ben poco di cui rallegrarsi e ancora meno per cui essere incuriositi.
Voto Recensione di Stray Souls | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Il buon prologo è la parte più riuscita del gioco.
Contro
-
Una marea di bug e glitch piuttosto gravi e imperdonabili.
-
Game design grossolano e programmazione approssimativa.
Commento
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