Immagine di Shadow Power Upgrade ci svela come videogiocheremo in futuro?
RECENSIONE CLOUD

Shadow Power Upgrade ci svela come videogiocheremo in futuro?

Abbiamo messo alla prova con i videogiochi Shadow Power Upgrade, il servizio che permette di avere un potente PC in cloud tutto per sé.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Cloud gaming è diventato uno dei concetti chiave e più discussi dell'odierno panorama dei videogiochi. Anche i maggiori produttori di console – Microsoft e Sony – hanno sposato a loro modo questa filosofia, tra Xbox Game Pass Ultimate che include il cloud e il nuovo PlayStation Plus Premium che eredita la possibilità di gioco in streaming che fu di PlayStation Now.

Sembra, insomma, che sempre più indizi suggeriscano che il futuro dei videogiochi sia capillarmente distribuito: per giocare, in questa prospettiva, non servirebbe più tanto un dispositivo appositamente costruito, ma una connessione sufficientemente potente. Partendo da questa connessione, infatti, si avrebbe accesso a un computer remoto che esegue il "lavoro pesante" al posto del vostro dispositivo, di fatto proiettando sul vostro schermo le immagini, con una latenza ridotta al minimo.

È anche l'idea alla base di Shadow, un servizio che qualche settimana fa ha lanciato anche il suo Power Upgrade. Con un abbonamento mensile, Shadow (Power Upgrade) permette di accedere a un potente computer remoto che potete utilizzare per lavorare, come se fosse il vostro. Ne vedrete il desktop, potrete installare le vostre applicazioni, potrete memorizzarci i vostri file. E, ed è questo quello che ci interessa in questa sede, potrete videogiocarci.

Ma con quali risultati? Abbiamo fatto qualche test.

Come funziona Shadow Power Upgrade per videogiocare

Una volta attivato un abbonamento (dei costi parleremo nel dettaglio nel paragrafo successivo), scaricando l'app di Shadow è possibile avere accesso a un vero e proprio PC high-end remoto con Windows installato. Non conta da che sistema operativo si parta: potete usare Shadow da un computer con Windows, Mac OS, Linux o Raspberry, da mobile/smart TV su Android (dal 5.0 in su) o iOS (dall'11 in su), su Meta Quest 1 o Quest 2.

Nel nostro caso, il PC virtuale era davvero di fascia alta, considerando che contava su un AMD Epyc 7543 da quattro core e soprattutto su una CPU NVIDIA RTX A4500, corrispondente a una 3070 in ambito gaming, ma in questo caso adatta anche per lavori professionali che richiedono un grosso sforzo alla GPU.

A completare il pacchetto sono 16 GB di RAM e la possibilità di estendere l'archiviazione (con pagamenti extra) da 256 GB in SSD fino a 5 TB. In pratica, aprendo l'app di Shadow è come se si lanciasse il desktop di questo computer remoto, dove fare semplicemente i propri comodi: che sia usare un programma di grafica, preparare dei documenti o, come nel nostro caso, videogiocare.

Abbiamo fatto subito qualche prova installando Steam nel nostro PC Windows remoto. A colpire, dello Shadow Upgrade, è stata prima di tutto la velocità di connessione, che conta su fibra ottica da 1 giga. Questo significa che se dovete scaricare e installare un gioco, anche pesante, nella vostra macchina remota, sarà davvero questione di secondi, nel peggiore dei casi di minuti.

Vedere l'intero Control venire installato in poco più di cinque minuti ha senza dubbio un suo perché – soprattutto per chi, come chi vi scrive, viene da una fibra misto rame piuttosto insoddisfacente. La connessione, insomma, si è mantenuta su numeri davvero notevoli, sempre sopra i 900 Mb in download secondo le prove eseguite su Speedtest.

Anche dal punto di vista delle performance in-game, l'impressione è stata piuttosto positiva: prima di tutto, la latenza è davvero ridotta ai minimi termini. Siamo riusciti a giocare titoli come ControlThe Witcher 3: Wild Hunt senza riscontrare significativi ritardi e soprattutto senza incappare nell'odioso input lag – che laddove l'azione in tempo reale è tutto, renderebbe difficile divertirsi.

Anche dal punto di vista delle opzioni grafiche, la potenza messa a disposizione dal Power Upgrade si difende bene. Rimane qualcosina da migliorare, perché soprattutto Control di tanto in tanto manifestava dei drop sproporzionati, ad esempio attivando il ray-tracing, ma il colpo d'occhio è senza dubbio positivo. Lo è ancora di più se, magari, usate Shadow attraverso un tablet o un notebook e fate elaborare il gioco a 1080p perché il vostro schermo non li supera, tirando su tutto quello che è possibile tirare su in termini di dettagli.

Laddove, invece, l'idea di videogiocare con Shadow Power Upgrade può trovare degli ostacoli, per un mercato come l'Italia, è nella connessione che l'utente usa per accedervi.

Capiamoci: la fibra 1 giga è quella che utilizza il vostro computer remoto, ma non quella che usate voi. Questo significa che nell'esperienza c'è un collo di bottiglia rappresentato dalla connessione che avete a casa, in ufficio, università od ovunque utilizziate Shadow Power Upgrade. Se il computer remoto scarica rapidamente i giochi e li esegue con alte opzioni grafiche, è la vostra connessione a influenzare la fluidità con cui vedete tutto questo venire proiettato sul vostro schermo in tempo reale.

Considerando che nel nostro caso abbiamo una 100 mega misto rame FTTC (che nella migliore delle ipotesi arriva a circa 25 in download e 12 in upload, quando è di buonumore, e ha oscillazioni piuttosto importanti, ndr), l'esperienza non è stata nemmeno troppo penalizzata. Ci sono capitate schermate con alcuni artefatti che si estinguevano una volta caricato il frame successivo dopo un piccolo singhiozzo, come di solito già vediamo con altri servizi di cloud gaming, come Game Pass Ultimate e GeForce Now.

Sono gli stessi frangenti in cui era possibile sperimentare un po' di input lag – perché il gioco rimaneva in effetti bloccato per qualche secondo, prima di riprendere vita. Come detto, però, non è un problema che dipende da Shadow, ma dalla connessione dell'utente.

E considerando che in Italia sono tante le persone a non poter contare su una connessione stabile FTTH, Shadow Power Upgrade si presenta sul nostro mercato con la stessa zavorra degli altri esponenti del cloud: l'infrastruttura delle connessioni del Paese non è al momento in grado di reggere ovunque la potenza di fuoco offerta. Il che rischia di scoraggiare anche coloro che il servizio vorrebbero attivarlo, ma temono che sarebbero penalizzati dalla loro fibra misto rame o, nel peggiore dei casi, dalla loro ADSL.

Anche perché Shadow indica, nei suoi requisiti, una velocità di download raccomandata di 40 Mb stabili per godere al meglio del servizio in 4K (almeno 15 Mb stabili per il full HD, stando alle FAQ).  Un traguardo che sicuramente molti più comuni saranno in grado di offrire nei prossimi anni, visti i lavori in corso, ma che oggi in molti casi è ancora una chimera per chiunque sia al di fuori dei grandissimi centri abitati – come dimostrano i recenti dati dello European Data Journalism Network, dove l'Italia in virtù dei suoi squilibri si piazza solo ventitreesima in Europa.

Un problema che, ovviamente, ora come ora potrebbe rendere più difficile del previsto il percorso di affermazione delle tecnologie in cloud – Shadow Power Upgrade compreso.

Costi e abbonamento

Perché abbiamo sottolineato con così tanta insistenza che la velocità della vostra connessione è fondamentale per l'esperienza offerta da Shadow Power Upgrade? Perché il costo del servizio non è esattamente per tutte le tasche.

Parliamo di 29,99 euro mensili per l'abbonamento base, a cui vanno a sommarsi i 14,99 euro mensili del Power Upgrade. In pratica, parliamo di circa 45 euro mensili per avere la macchina virtuale con le specifiche che permettono di giocare come su una RTX 3070: spendere questa cifra per poi incontrare artefatti e buffering nella vostra esperienza sarebbe un vero peccato.

 
Shadow Power Upgrade
 CPU Intel XEON 3,5 GHz AMD Epyc 7543P 2,8 GHz (fino a 3,7 GHz)
GPU GeForce GTX 1080 GeForce RTX 3070
 RAM  12 GB 16 GB
Archiviazione 256 GB (fino a 2 TB)  256 GB (fino a 5 TB)
 OS  Windows 10 Windows 10

Va detto che anche Shadow si difende piuttosto bene in termini di specifiche, anche se con il Power Upgrade si ha molta più potenza di fuoco. Poco sopra, abbiamo messo fianco a fianco le caratteristiche di entrambi i livelli dell'abbonamento, per darvi una visione d'insieme più completa.

Vale anche la pena precisare ancora, per i giocatori meno pratici, che parliamo di un vero e proprio PC remoto: non troverete, come su Game Pass Ultimate, un pulsante da premere per "avviare un gioco in cloud", ma dovrete procedere a scaricare i diversi client dentro Windows e da essi a comprare e scaricare i singoli giochi (no, non ci sono giochi inclusi nel prezzo, ovviamente) come fareste su un computer.

Un po' come su GeForce Now, insomma, il prezzo dell'abbonamento include l'accesso al servizio di cloud, mentre i giochi devono essere acquistati a parte presso i diversi client.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • È come un vero e proprio PC a cui accedere in remoto

  • I videogiochi sono ben supportati dalla GPU, anche divertendosi con effettistica e raytracing

  • Input lag davvero ridotto al minimo

Contro

  • La qualità dell'esperienza è legata alla costanza della vostra connessione e purtroppo questo, in Italia, è ancora un problema

  • Essendo un PC vero e proprio, non aspettatevi l'immediatezza del premere un singolo pulsante per far partire un gioco in cloud come fate su altri servizi

Commento

Shadow Power Upgrade si difende davvero molto bene per videogiocare in cloud: anche con giochi che non lesinano in effetti, con dettagli Alti o Ultra e con ray-tracing attivo, l'esperienza si è mantenuta fluida e piacevole. L'utilizzo con il controller ha denotato un input lag davvero minimo e il fatto di avere a disposizione un vero e proprio PC remoto significa che si può fare, davvero, tutto quello che si farebbe con un PC da gaming – compreso installare diversi client o sbizzarrirsi con le mod. Di contro, a fronte di un costo mensile non irrisorio, Shadow Power Upgrade ora come ora potrebbe essere semplicemente "troppo" per l'infrastruttura italiana: a fare la differenza nella qualità dell'esperienza è soprattutto la connessione che utilizzate per accedervi, e avere una macchina virtuale capace di far girare Control ben adorno di ray-tracing fa un po' piangere il cuore, se l'immagine che ricevete sul vostro monitor di tanto in tanto è artefatta a causa dell'instabilità della vostra connessione FFTC (o, peggio, ADSL).
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