Il 29 settembre 2022, Google ha ufficializzato l'addio a Google Stadia. Il servizio di gioco in streaming, che era stato presentato nel 2019, arriva così al capolinea dopo un ciclo vitale estremamente confuso, con la chiusura fissata a gennaio 2023.
Dal momento che molti videogiocatori avevano dato fiducia a Stadia, spendendo i loro soldi sul servizio e acquistando dei titoli per giocare in cloud, il gigante di Mountain View prevede dei rimborsi. Vediamo tutti i dettagli fino a ora resi noti su come funzioneranno, su chi ne ha diritto e su come ottenerli.
Rimborsi Google Stadia: chi può richiederli e cosa includono
Ho diritto a un rimborso per Google Stadia o no?
Nelle FAQ ufficiali pubblicate sul suo sito, Google ha spiegato che si potranno ottenere rimborsi per tutti gli acquisti hardware eseguiti su Google Store e tutti gli acquisti di software eseguiti sullo Stadia Store.
Nello specifico, Google parla di rimborsi per:
-
Acquisti hardware eseguiti da Google Store
- Stadia Controller
- Founders Edition
- Premiere Edition
- Play and Watch con pack Google TV
-
Acquisti software eseguiti su Stadia store
- Videogiochi completi
- Add-on per videogiochi.
Sono invece esclusi dai rimborsi gli acquisti di Stadia Pro. Come spiegato da Google e da noi tradotto:
«Gli abbonamenti a Stadia Pro non sono idonei per un rimborso, ma potrai continuare a giocare i tuoi giochi su Pro senza ulteriori spese fino alla chiusura del servizio».
In pratica, gli abbonati a Stadia Pro non hanno diritto a rimborsi per le quote pagate in questi anni per l'abbonamento, ma non subiranno ulteriori addebiti da qui alla chiusura di gennaio.
Devo restituire i miei hardware per avere un rimborso da Stadia?
Se avete acquistato i vostri hardware per giocare con Stadia direttamente da Google, non avete bisogno di restituire i dispositivi per riavere i vostri soldi.
Google, infatti, ha garantito che si potranno avere i rimborsi senza il bisogno di restituire:
- Stadia Controller
- Founders Edition
- Premiere Edition
- Play and Watch con pack Google TV.
Verrete quindi rimborsati e potrete tenere con voi questi device.
Rimborsi Google Stadia: come funzionano e quando arrivano
Come richiedere un rimborso per Stadia: per ora è in fase di definizione
Al momento, Google non ha ancora precisato quale sarà la procedura per richiedere il rimborso, che dovrebbe venire resa nota a stretto giro.
Nella sua nota ufficiale, la compagnia scrive:
«Stiamo attualmente lavorando su questo processo e vi terremo aggiornati via via che lo definiremo per ciascuno dei Paesi e per le diverse situazioni».
Non sappiamo, quindi, in che modo sarà versato il rimborso. Google aggiunge anche che «più dettagli su come ottenere un rimborso per i vostri acquisti di hardware Stadia saranno resi noti nelle prossime settimane».
Quando riceverò il rimborso da Google Stadia
Sappiamo già da ora, tuttavia, che Google si aspetta di rendere esecutivi la maggior parte dei rimborsi entro gennaio 2023, ossia entro il momento in cui Stadia smetterà di funzionare.
Come scritto da Google:
«Il nostro intento è quello di aver processato la maggior parte dei rimborsi per restituire i soldi ai pagatori entro il 18 gennaio 2023».
Aspettiamoci quindi novità a stretto giro sulle modalità: in caso contrario, sarebbe difficile immaginare l'esecuzione dei rimborsi entro inizio 2023, come invece Google preventiva di fare.
Google Stadia e il gaming in cloud
Per chi stesse cadendo dalle nuvole, Google Stadia era un servizio da gioco in cloud che permetteva di accedere a dei server di Google per giocare i videogiochi su qualsiasi dispositivo.
In questo modo, l'elaborazione del gioco non dipendeva dalla potenza di calcolo del proprio hardware, e chiunque con una connessione internet sufficientemente potente poteva giocare anche titoli pesanti – uno su tutti, Cyberpunk 2077 – senza dover avere una console di nuova generazione o un PC performante.
Tuttavia, Google ha sempre gestito con grande confusione i suoi piani per Stadia. Inizialmente prevedeva di far sviluppare a uno studio interno, capitanato da Jade Raymond, dei giochi esclusivi per la sua piattaforma. Tuttavia, lo studio venne chiuso prima ancora che potesse produrre qualcosa di concreto, con la strategia di Google che virò semplicemente verso la "piattaforma passiva", chiamata a ospitare i giochi prodotti da altri.
Da lì, a settembre 2022 siamo arrivati all'annuncio della definitiva chiusura, con i rimborsi previsti per coloro che hanno acquistato hardware e videogiochi e perderanno – se non diversamente precisato – sia i loro titoli che i progressi in essi eseguiti.