Resident Evil Village delinea il futuro della serie | Recensione
Resident Evil Village è un capitolo di enorme importanza per la serie, da tutti i punti di vista. Ve lo raccontiamo nella nostra recensione.
a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Capcom
- Produttore: Capcom
- Distributore: Capcom
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Azione , Avventura , Survival Horror
- Data di uscita: 7 maggio 2021 - 28 ottobre 2022 (Switch)
I legittimi dubbi che aleggiavano attorno a Resident Evil Village erano soprattutto di origine narrativa, assieme al terrore strisciante che l'intero progetto potesse rappresentare un pot-pourri di elementi estremamente eterogenei e davvero mal assortiti. D'altra parte, vedere in fase promozionale nerboruti licantropi, conturbanti vampire e creature che sembravano completamente fuori contesto, aveva destato non poche preoccupazioni già in sede di anteprima.
E invece, con un senso di sorpresa che ha superato ogni più rosea previsione, Resident Evil Village è un capitolo d'importanza capitale per l'intera saga, capace di dare tutte le spiegazioni che servono, di unire i punti come pochissimi altri episodi hanno fatto finora e di creare di fatto un solidissimo ponte per il futuro; oltretutto, può fregiarsi di una struttura di gioco che è in perfetto equilibrio tra i ritmi compassati di Resident Evil 7 e quelli decisamente più sostenuti del mai troppo elogiato Resident Evil 4.
Resident Evil Village e l'orgoglio della nuova Capcom
Le prime fasi di Resident Evil Village sono subito concitate: un'aggressione armata che squassa la quiete familiare e finisce in tragedia, un rapimento improvviso e un incidente che vede Ethan trovarsi da solo, nel buio della notte e tra le nevi, mentre batte un sentiero che lo porterà dritto al misterioso villaggio che fa da teatro agli orrori che vivrà di lì a breve. Anche l'azione è immediatamente sostenuta, al punto che si è portati a pensare che si tratti di un action molto spinto.
Ma Resident Evil Village ama depistare e nascondersi, rivelandosi pian piano per ciò che realmente è: ecco dunque che la storia assume la sua vera forma man mano, trovando la sua sublimazione nella coda dell'avventura, quando i collegamenti si fanno evidenti e le rivelazioni diventano clamorose, gettando una nuova luce sul passato e aprendo un inquietante squarcio su un inaspettato futuro fatto di mistificazioni e macchinazioni nell'ombra.
Sebbene ci siano dei momenti in cui avrete bisogno di sospendere parecchio l'incredulità, con un paio di scene francamente ridicole, la forza del racconto non ne esce mai tramortita. Risulta essere al contrario molto più vigorosa di altri capitoli, dove veniva svelato decisamente meno e non esistevano approfondimenti di grande peso. Con questo nuovo capitolo, Capcom ha creato una nuova e solidissima base, su cui il franchise può vivere serenamente per i prossimi dieci anni. Lo fa sia grazie ai nuovi punti di svolta narrativi e alle implicazioni che questi comportano, sia a livello di gameplay puro, trovando una formula davvero difficile da attaccare. Al punto che, arrivati ai titoli di coda, sentirete di volerne ancora.
Stavolta, in Resident Evil Village Ethan si ritrova ad affrontare quattro signori del male, tutti dirette emanazioni della sfuggente Madre Miranda, ciecamente idolatrata dagli accoliti deviati e dalle belve che hanno sfregiato il volto dell'antico villaggio. Ciascuno dei quattro grandi avversari si trova in aree appena fuori dal villaggio, il quale funge da area principale da cui si diramano sentieri, stradine e percorsi secondari. Il villaggio stesso è molto di più di una semplice macro zona, ed è anzi il centro nevralgico del gioco in cui bisognerà fare ritorno molto spesso, avendo la possibilità di esplorare scenari precedentemente preclusi.
Il design dei livelli è molto intelligente e si presta solo a un backtracking morbido e necessario, senza allungare mai in modo artificioso una durata che alla prima partita si attesta sulla decina di ore. Quando il villaggio si aprirà ulteriormente, e inizierete a capire sul serio qual è la sua vera scala, Resident Evil Village diventerà un'avventura in grado di gestire con disarmante disinvoltura i suoi ritmi, alternando combattimenti furenti e momenti in cui ci si sente oppressi e si avanza con timore e grande circospezione. In tal senso, Resident Evil Village riesce nell'arduo compito di accontentare davvero i fan della serie e il grande pubblico, offrendo momenti di grande tensione e altri in cui la conduzione di gioco non calca sfrontatamente la mano sull'azione pura.
Gameplay
Per comprendere appieno cosa è Resident Evil Village, dovrete fare lo sforzo mentale di immaginare lo scheletro del gameplay di Resident Evil 7 unito a un'apertura maggiore degli scenari, che offrono possibilità e situazioni più variegate, moderne, in grado di garantire una capacità di manovra completamente diversa. Ecco dunque che nel villaggio e nelle aree più spaziose potrete essere assaltati da branchi di lupi mannari e belve, mentre quando la struttura si chiude a imbuto, con interni al buio dove ogni passo diventa incerto, diverse dinamiche cambiano in modo sensibile. Tuttavia non è sempre così e non si tratta di una regola scritta, perché Resident Evil Village riesce a cambiare pelle rapidamente, regalando non poche sorprese.
È il caso del secondo scenario, quando in seguito a una fase esplorativa in mezzo a un bosco tetro avvolto dalla nebbia funerea vi ritroverete infine all'interno di una casa nei pressi di una scogliera. Grazie a uno stratagemma che non vi sveliamo, Resident Evil Village regala attimi di puro terrore, mettendo in scena uno dei momenti più riusciti dell'intero franchise. Altri lo sono un po' meno, e non manca quel forte senso di déjà-vu dovuto a situazioni che nell'avventura europea di Leon avevamo parzialmente già visto, come se fossero trovate di design a cavallo tra l'accorato omaggio e la riproposizione di ciò che funzionava al meglio.
Poco male, perché Resident Evil Village scorre via a meraviglia, dandovi una libertà diversa rispetto al capitolo precedente. Non solo potrete reperire armi diverse e potenziarle direttamente dal mercante chiamato Duca, ma potrete anche portargli un bottino che comprende tesori trovati negli scenari o raccolti dai corpi dei nemici, e persino la preziosa selvaggina che vi servirà per ottenere potenziamenti permanenti alla salute e all'efficacia della parata.
Gestire e vendere la roba è un'attività che ai livelli più alti di difficoltà vi consigliamo di fare con molta attenzione, poiché restare sguarniti nel momento del bisogno è una possibilità che si presenta solo ai più audaci. Dal mercante potrete anche comprare i progetti per fabbricarvi i proiettili e le bombe da soli, ma vi serviranno le giuste risorse per poter ottenere ciò che vi serve. La gestione dell'inventario e dello spazio sono invece presi di sana pianta da Resident Evil 4, mentre qualcosa in più si poteva fare per le boss fight, meno d'impatto del previsto.
Grafica, DualSense e cuffie Pulse 3D
Dopo aver provato la final demo su PC ed esserci resi conto delle differenze tecniche che intercorrono tra quella e la versione PS5, è chiaro che la vasta gamma di opzioni e la capacità di calcolo fanno davvero la differenza rispetto alla console Sony. Tuttavia il compromesso raggiunto ci è sembrato soddisfacente e il frame rate rimane stabile e non mostra singhiozzi. Si nota lo stacco tra interni ed esterni, con questi ultimi che risultano essere più sguarniti rispetto alla magnificenza architettonica del castello e degli altri scenari (che non sono di certo da meno), con render di altissima qualità assieme a shader e texture che concorrono a creare una grandissima atmosfera.
Le nebbie volumetriche, quando investite dalle luci, perdono coesione e mostrano delle innaturali sgranature, ma si tratta di episodi che a onor del vero sono molto rari. Ottima la distruttibilità di alcuni ambienti specifici, così come le animazioni e le reazioni dei nemici ai colpi subiti, mentre ci saremmo aspettati qualcosa in più dall'intelligenza artificiale, che resta piuttosto basilare e ancorata alle routine già viste nella scorsa generazione per via del retaggio cross-gen che si trascina dietro.
La caratterizzazione del bestiario, ma soprattutto del villaggio e di tutto ciò che si trova poco oltre, è davvero di altissimo livello. Capcom non mentiva affatto quando asseriva che quel luogo doveva essere considerato un vero e proprio personaggio. La cura dei dettagli è ragguardevole e nulla è stato lasciato al caso, chiaro sintomo del fatto che si tratti a tutti gli effetti di un capitolo che vuole indicare una precisa direzione e farsi ricordare nel tempo come un valido template per le produzioni future.
Il DualSense è in grado di far sentire tutto il peso delle diverse bocche da fuoco, coi grilletti adattivi che fanno una resistenza completamente diversa quando si passa da un'arma all'altra, persino della stessa categoria. Se sparare con una pistola obbliga a premere il tasto con forza, farlo con un fucile di precisione fa sentire in modo netto tutta la pesantezza e la potenza propulsiva di un calibro che non è neanche lontanamente paragonabile.
Usando le cuffie Pulse 3D, inoltre, abbiamo avuto in certi frangenti la sensazione di sentirci avvolti da un clima di totale pericolo e precarietà: con bassi grugniti che provenivano dalle zone buie delle baracche abbandonate, gli scricchiolii secchi della legna, il clangore molesto di una fabbrica non esattamente dismessa e tutte quei suoni ambientali che cambiavano da una zona all'altra, Resident Evil Village si è dimostrato curato anche per quanto riguarda il comparto sonoro. Incerta invece la qualità del doppiaggio italiano, che pur rimanendo di discreto livello si è rivelato non uniforme e ha mostrato il fianco a un confronto impari rispetto all'inglese, soprattutto in certe battute recitate con grande distacco e poca credibilità.
Versione testata: PS5
Se volete immergervi pienamente nelle atmosfere del nuovo survival horror di Capcom, vi consigliamo di acquistare delle cuffie PS5.
Voto Recensione di Resident Evil Village - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
La commistione ideale tra Resident Evil 7 e Resident Evil 4
-
Clamorose rivelazioni che creano un ponte tra passato e futuro
-
Ritmi di gioco calcolati alla perfezione: grande equilibrio tra azione, calma ed enigmi
-
È la solidissima base per i capitoli del futuro...
Contro
-
... L'enorme potenziale non è stato pienamente sfruttato, e lo si avverte in diverse zone e fasi di gioco