Resident Evil 3, Ghost of Tsushima, ma occhio a Babylon's Fall - State of Play
L'anno di PlayStation si chiude col botto, ma non è finita qui...
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a cura di Paolo Sirio
Lo State of Play annunciato per questa fine d’anno, e quasi di generazione, ha riservato delle piacevoli conferme a tutto il bailamme di indiscrezioni e aspettative che era montato nei giorni scorsi, ancor prima che venisse presentato l’appuntamento di oggi 10 dicembre.
Ci sono state comunicazioni di servizio, che è giusto che sia perché sono fondamentalmente (al pari di Inside Xbox di Microsoft) la ragione per cui mini-live in stile Nintendo Direct esistono, e anche degli annunci belli grossi che altrimenti sarebbero stati appannaggio esclusivo di The Game Awards.
Insomma, se vi siete sintonizzati alle ore 15:00 sui canali PlayStation e ovviamente sulle pagine di SpazioGames, sapete che non avete buttato venti minuti del vostro tempo, perché di cose se ne sono viste e sono state pure molto belle; se per qualche ragione ve li siete persi, ecco invece un recap utile a tirare le fila dell’ultimo State of Play.
Le comunicazioni di servizio
Notizie dal tenore più contenuto ma di certo non spiacevoli sono provenute da giochi la cui esistenza era già nota, e che avevano bisogno giusto di un puntellamento in modo da raccontarci quando li avremmo trovati nei negozi fisici e digitali di sorta.
Il primo a dire ‘presente’ è stato Dreams, il gioco-crea-giochi (marchio registrato Spaziogames, 2019) di Media Molecule, che è uscito dalla fase di Accesso Anticipato la scorsa settimana ed è pronto ad arrivare sulle nostre PS4 il prossimo anno. La data da segnare è quella del 14 febbraio 2020, il giorno degli innamorati, e a giudicare dal trailer mostrato a State of Play siamo certi che in tanti siano caduti ai piedi di questo stiloso strumento per creare giochi da condividere con la community e godersene almeno altrettanti.
Il secondo a manifestare la propria presenza è stato Predator: Hunting Grounds, gioco multiplayer dai creatori di Friday 13th, Illfonic, annunciato un po’ a sorpresa nel corso dell’anno e già provato in occasione della Gamescom di agosto. Il titolo, un asimmetrico basato sulla popolare licenza FOX, sarà disponibile a partire dal 24 aprile 2020, giusto una settimana dopo Cyberpunk 2077 e per staccare un attimo in un ambiente multigiocatore dall’action RPG di CD Projekt RED potrebbe essere l’ideale. I coraggiosi che oseranno essere il Predator o peggio sfidarlo potranno preordinare il titolo da subito e mettere le mani su ben due bonus in-game, ovvero la skin ’87 Predator esclusiva e l’accesso anticipato alla mini-gun “Ole Painless”.
L’oca era nel sacco, o quasi, quando ci è stato detto che Untitled Goose Game sarebbe finalmente arrivato anche su PlayStation 4 oltre che su Nintendo Switch e PC. Sapevamo da qualche tempo di questa nuova versione ma avere un trailer addirittura ad aprire uno State of Play è stato particolarmente divertente, quack.
Altri annunci minori, ma non per questo meno interessanti, hanno infine incluso un fantasy battle royale in stile anime da un manipolo di veterani dell’industria, Spellbreak, in arrivo prossimamente su PS4 (closed beta dalla prossima primavera) e Superliminal, puzzle game che gioca con le prospettive già disponibile su Epic Games Store per PC; ha avuto uno spazio con un trailer e una finestra di lancio, Q1 2020, il titolo VR Paper Beast dal creatore di Another World.
I big
Oltre alle doverose comunicazioni di servizio, abbiamo appreso del ritorno di giochi dati per dispersi da molto, troppo tempo, e scoperto una novità abbastanza telefonata ma che necessitava di una conferma e delle prime prove, per così dire. Cominciamo da Ghost of Tsushima, la cui ultima apparizione risale addirittura all’E3 2018 e che non si è mostrato se non in un’altra manciata di clip da quando è stato presentato in origine alla Paris Games Week del 2017 – una vita fa, in tempo videoludico.
L’action adventure di Sucker Punch è tornato a mostrarsi ma soltanto con un breve teaser, dal momento che il trailer completo verrà pubblicato nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13, alle ore 02:30, a The Game Awards 2019. Una partnership inedita o quasi per Sony, che lo scorso anno era stata assente ingiustificata in termini di reveal (si portò comunque a casa il premio di GOTY con God of War) ma che aveva comunque proposto qualcosa di simile con Final Fantasy VII Remake tra State of Play ed E3 2019 la scorsa estate.
Il trailer ci ha mostrato il protagonista Jin assalito da un gruppo di nemici in un lungo sentiero alberato, e bagnato da una luce del sole tendente al tramonto, sull’isola in fiamme di Tsushima del 1274, nel bel mezzo dell’assedio mongolo.
Nella clip abbiamo apprezzato l’uso da parte di Jin di un fumogeno per sgattaiolare via dallo scontro, o per avere una posizione di vantaggio rimanendovi ben ingaggiato, uno strumento del resto tipico dei samurai di cui sarà degno rappresentante dal prossimo anno.
A sorpresa ma non troppo, visto che Square Enix aveva anticipato un ritorno a dicembre, si è fatto vedere pure Babylon’s Fall, titolo della prolifica Platinum Games che aveva fatto il suo debutto due edizioni fa dell’E3 ed era poi sparito – forse nella stessa nube innescata da Jin?
Il gioco ha messo sul piatto tanto gameplay e un comparto estetico super ispirato grazie alla nuova tecnica del team di sviluppo giapponese chiamata Brushwork Filter; i combattimenti saranno veloci ed elaborati grazie all’avvio di combo molto tecniche, come nello stile di Platinum Games.
Non mancherà il gusto per le boss fight, altro marchio di fabbrica della software house nipponica, che abbiamo intravisto quando una creatura gigante – esibita peraltro nella sola nuova immagine inviataci dal publisher – si è affacciata sul campo di battaglia.
Tuttavia, per altre informazioni come la data d’uscita e qualche dettaglio in più su come si giocherà arriverà soltanto nel corso dell’estate 2020, quando il titolo per PC e PS4 si tornerà a palesare, immaginiamo ancora una volta per l’E3.
Notizie messe un po’ in ombra, se vogliamo, dal reveal di Resident Evil 3, dal suo trailer, dalle sue immagini, e dal mare di particolari piovuti addosso ai fan che si aspettavano di vederlo in azione ma non avevano potuto intuire cosa Capcom stesse celando da qualche mese a questa parte.
Andiamo con ordine: il remake del terzo capitolo numerato della serie survival horror è in arrivo il 3 aprile 2020 su PC, PlayStation 4 e Xbox One, e avrà una nuova inquadratura alle spalle della protagonista Jill Valentine, membro S.T.A.R.S dal look rivisitato (con tanto di pantalone in luogo della storica gonna), e di Carlos Oliveira, membro U.B.C.S. (sì, negli anni ’90 gli acronimi andavano molto forte).
Il gioco sarà mosso dal sontuoso RE Engine, che aveva già dato vita, e che vita, al remake di Resident Evil 2, Resident Evil 7 e Devil May Cry V, e che sembra aver dato una scossa all’intera Capcom dell’ultima generazione dopo qualche anno al palo. A proposito di sontuosità, GameStop proporrà una Collector’s Edition esclusiva da 179,99 dollari… solo per veri, veri fan.
La grossa sorpresa è però il fatto che Resident Evil Resistance, noto come Project Resistance da quasi un anno, sarà in realtà il multiplayer di Resident Evil 3 Remake e non semplicemente uno dei soliti esperimenti multiplayer scarsamente riusciti della casa asiatica.
Resistance proporrà, come del resto sappiamo da diversi mesi passati per fiere con demo pubbliche sbandierate con fare quasi kojimiano per titoli inediti a se stanti, un gameplay multigiocatore asimmetrico 4v1, con una componente da card game visto che potremo posizionare trappole e piazzare creature tramite carte nei panni del Mastermind (uno dei tanti disponibili, tra cui Annette Birkin di Resident Evil 2). Quali sopravvissuti, invece, dovremo soltanto darci da fare per portare a casa la pelle in uno shooter cooperativo in stile Left 4 Dead.
A chiusura di questo recap, vi lasciamo con la lettera aperta di Ken Kutaragi, il padre di PlayStation, mostrata a State of Play per celebrare il 25esimo anniversario del marchio che abbiamo ricordato la scorsa settimana. Un tributo più che dovuto ad una persona che ha cambiato le vite di tutti noi.
State of Play è arrivato e si è concluso rapidamente con il suo carico di annunci e reveal; una trasmissione dritta al punto, concisa nei toni e chirurgica nella presentazione ma come sempre ricca di spunti, specie se consideriamo che è giunta in questa iterazione in un dicembre che generalmente – The Game Awards a parte da qualche anno – non ha mai riservato sorprese, lato gaming. Vedere tre big esibirsi fuori da un E3, fino a soltanto pochi anni fa, sarebbe stato fantascienza, e con questo approccio “a bocca aperta” ci piace confermare la bontà almeno per dir nostro dell’iniziativa di Sony.
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