Red Dead Redemption e le frasi che uniscono
Un gioco di citazioni e rimandi tra cowboy
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a cura di Francesco Ursino
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Rockstar Games
- Produttore: Take Two
- Distributore: Cidiverte
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Generi: Azione
- Data di uscita: 26 ottobre 2018 - 5 novembre 2019 (PC)
Attenzione: l’articolo contiene spoiler su Red Dead Redemption e Red Dead Redemption 2
Questo numero de Il Dettaglio parla di Red Dead Redemption. La serie Rockstar è stata già protagonista in questa sede con alcuni speciali, legati ad esempio alla suora italiana del primo capitolo o alla scena del falò del prequel. Complice le ultime notizie apparse in questi giorni, però, mi è sembrato giusto tornare su un aspetto che lega i due titoli Rockstar in maniera discreta, ma in certi casi clamorosa.
Questioni di prequel
Red Dead Redemption 2 è un prequel, e questa è una cosa tutt’altro che banale. Perché i prequel portano tutta una serie di complicazioni narrative che è difficile tralasciare. Prendiamo ad esempio Life is Strange. Sapere cosa ha dovuto passare Chloe in Life is Strange: Before the Storm prima di arrivare al ritorno di Max cambia completamente l’esperienza di gioco; si capiva bene che, invece di essere solo una ribelle a tempo perso, la ragazza con i capelli blu di motivi per essere incavolata col mondo intero ce li aveva eccome. E se si esce dal campo dei videogiochi, l’esempio più lampante che mi viene in mente è Twin Peaks. Come facevano i vari personaggi a essere (più o meno) sani di mente all’inizio della prima stagione, con tutte le cose che erano successe in Fuoco Cammina con Me?
La stessa dinamica è presente in Red Dead Redemption 2. Premesso che quando ho iniziato il gioco Rockstar mi ricordavo poco o niente di Red Dead Redemption (il tempo fa brutti scherzi), sapevo però che Dutch, Abigail e John erano parte integrante del primo capitolo. In altre parole, avevano già vissuto tutto quello che avrei giocato in Red Dead Redemption 2. E Rockstar, ben cosciente della cosa, ha pensato bene di lasciare qua e là indizi e piccoli appigli narrativi.
Lasciati indietro
I rumor degli ultimi giorni – ovviamente smentiti – si concentravano su un possibile remake di Red Dead Redemption, con le dinamiche di gioco del secondo capitolo. Nonostante la scarsa veridicità della notizia, vale lo stesso la pena di ragionarci su. Questo perché Red Dead Redemption 2, alla fine dell’arco narrativo in single player, in qualche modo invitava a riflettere su quello che sarebbe successo al povero John da lì a poco. Poter girare per ampi tratti della mappa del primo gioco dava una sensazione particolarmente strana e malinconica. Perché, cosa tipica dei prequel, conoscere già il destino (segnato) del personaggio che interpreti non fa che dare al tutto un velo di tristezza difficile da ignorare.
Il rumor farlocco di qualche giorno fa alludeva anche all’introduzione di un personaggio in grado di collegare in maniera migliore i due capitoli della saga Rockstar. Tutto ciò proprio per evitare quegli sfasamenti narrativi di cui parlavo in precedenza. È anche vero che i fratelli Houser, di collegamenti, ne hanno già lasciati parecchi. Girando per l’internet si trovano decine di video di “foreshadowing moments” legati a Red Dead Redemption.
Tra i numerosi collegamenti, uno dei più conosciuti riguarda proprio John, lasciato al suo destino nel corso di uno degli ultimi, disperati colpi di Dutch. Durante il primo incontro tra i due in Red Dead Redemption, il personaggio principale della serie non potrà fare altro che rinfacciare al suo ex compagno di scorribande il suo comportamento disonesto (questa la cutscene).
Dannata civilizzazione
I collegamenti tra i due Red Dead Redemption riguardano soprattutto i dialoghi, come i frammenti di frasi che lasciano intendere il futuro dei personaggi. Li si poteva ascoltare in ogni momento, anche nelle partite a poker (quando Arthur scherzava sui piani di John di diventare un mandriano). Ma è nelle cutscene che sono presenti alcuni dei collegamenti migliori.
Come in questo caso: siamo quasi alla fine di Red Dead Redemption 2, Arthur e Dutch vengono costretti su un dirupo da un manipolo di tutori dell’ordine. Il discorso di Dutch è molto simile, per non dire identico, a quello che lo stesso fuorilegge pronuncerà davanti a John in Red Dead Redemption. In entrambi i casi, alle parole seguiranno i fatti: e se nel primo caso Dutch e Arthur si salveranno lanciandosi in acqua, nel secondo il salto porterà Dutch dritto alla morte.
Verso l’inizio di Red Dead Redemption 2, addirittura, il gioco piazza insieme i personaggi e il setting dell’ultima scena di Red Dead Redemption. Quando Arthur e il piccolo Jack vanno a pesca, incontrano gli agenti Ross e Milton. Non è un caso: le sequenze finali del primo titolo della serie vedranno proprio Jack, intenzionato a vendicare il padre, sfidare a duello Ross, impegnato a pescare in santa pace.
I due Red Dead Redemption sono tenuti insieme da un sottile filo narrativo che viene rafforzato a ogni sequenza che anticipa il destino dei protagonisti. E se i dialoghi tra i vari membri della banda in Red Dead Redemption 2 fanno luce sul loro destino, alcune cutscene ripropongono gli stessi elementi scenici visti nel primo capitolo. Avevate fatto caso a queste coincidenze durante la vostra esperienza da fuorilegge?
Voto Recensione di Red Dead Redemption 2 - Recensione
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