Planet of Lana | Recensione - Una pittoresca odissea
Siamo partiti alla volta di suggestivi misteri in Planet of Lana: scopriamo com'è questo gioco nella nostra recensione completa.
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a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
In sintesi
- Un'avventura che sa coinvolgere senza il bisogno di parole
- Direzione artistica e comparto sonoro di altissimo livello
- Level design interessante, ma più incerto e molto meno fresco nei capitoli finali del gioco
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Wishfully
- Produttore: Thunderful Publishing
- Distributore: Thunderful Publishing
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , XONE , XSX , SWITCH , PS4 , PS5
- Generi: Avventura , Puzzle game , Platform
- Data di uscita: 23 maggio 2023 - 16 aprile 2024 (Switch, PS5, PS4)
Alcune delle produzioni più intriganti che abbiamo visto in tempi recenti sono arrivate da team composti da piccoli sviluppatori, che puntavano forte sull'unicità della loro proposta – in un'industria che, per avere certezze economiche, corre invece spesso in direzione della standardizzazione e dell'usato sicuro.
È anche il caso di Planet of Lana. Fin dal suo primo trailer, il gioco sviluppato dal piccolo team svedese di Wishfully aveva catturato le attenzioni del pubblico (e della critica) per la sua natura di avventura-platform in due dimensioni, caratterizzata da una direzione artistica dai colori pastello irresistibile.
Sotto le pennellate uniche, quella che viene definitiva come una odissea lontana dalla Terra da parte degli sviluppatori ha tanto da offrire, controller alla mano? Vediamolo nella nostra recensione.
Planet of Lana e l'importanza di non essere soli
Dopo la prova di qualche mese fa, il prologo di Planet of Lana ci ha portato un po' più indietro, a scoprire le motivazioni che spingono la protagonista, Lana, a intraprendere il suo viaggio. Ben presto, la giovane incontrerà anche Mui, l'adorabile animaletto simil-gattino che la accompagna nelle sue scorribande e che è fondamentale ai fini del gameplay.
Il gioco (dal day-one è su Game Pass, lo trovate su Instant Gaming) è infatti strutturato come un'avventura bidimensionale a scorrimento orizzontale, che alterna due fasi: avete quelle dove ci sono dei puzzle e dei salti da platform da affrontare per proseguire e quelle dove, invece, dovete eludere i nemici, contro i quali non potete combattere né vincere.
I capitoli si distinguono per ambientazione e in alcuni casi hanno delle trovate di gameplay uniche legate allo scenario: in una caverna, ad esempio, dovrete ingegnarvi per risolvere dei puzzle che vi chiedono di illuminare le stanze, prima di procedere.
Tuttavia, questo viene abbastanza meno via via che si va avanti con il gioco, per venire poi a mancare quasi del tutto nei capitoli finali, che si concentrano di più sul comparto narrativo – ma che iniziano a faticare sul fronte del gameplay, dando la netta sensazione che il gioco potesse (dovesse) durare all'incirca tre capitoli in meno, per mantenere immutata la sua iniziale freschezza e non dare l'impressione di trascinarsi più del dovuto.
I puzzle si risolvono in larga parte facendo collaborare Lana e Mui: attraverso l'uso dei dorsali, potete chiedere al vostro amico animaletto di raggiungere un punto specifico dello scenario (ma sempre vicino a voi), di tagliare dei cavi o sfruttare passaggi sotterranei. In breve, apprenderete tutte le possibilità e vi divertirete a trovare la soluzione dando le indicazioni giuste a Mui.
Questo vale anche per le fasi stealth. Se avete giocato di recente Metroid Dread, sono strutturate esattamente come quelle in cui Samus si trovava a tu per tu con gli E.M.M.I.: ci sono nemici che di tanto in tanto vagano per la mappa, che dovete oltrepassare senza farvi vedere – perché vi uccideranno con un colpo.
Via via, spesso anche con un trial and error qua e là abusato lato design, capirete la strategia migliore per superarli tutti: a volte dovrete usare Mui per attirarli lontani dall'area dove pattugliano, altre attiverete una calamita per tirarli fisicamente via.
Anche in questo caso, vale la regola delle fasi platform: lo stealth risulta meglio congegnato nella prima metà del gioco, dopo la quale inizia a proporre soluzioni che si ripetono e che non sono più incisive come nelle prime volte, ma anzi danno la netta sensazione di essere riproposte solo per allungare un po' le cose, nelle circa cinque ore di longevità dell'avventura.
A questo va anche sommato il fatto che, seppur le animazioni di raccordo siano deliziose (come quelle di arrampicata dopo un salto, o la scalata di una corda), i controlli sono spesso piuttosto imprecisi e, uniti alla lentezza di Lana, portano alla frustrazione – soprattutto quando per proseguire sono necessari salti ben misurati e tempismi serrati.
Il discorso vale anche per gli ordini da impartire a Mui, affidati a un selettore radiale che rimane per forza di cose vicino a Lana – con l'animaletto che spesso finirà per andare da una parte perché vi è sfuggito lo stick all'ultimo mentre volevate invece dire di andare da quell'altra, ma il gioco non aveva ancora recepito l'input.
L'odissea di Lana e Mui
Se controller alla mano Planet of Lana vive un po' di queste due anime, dove le soluzioni ingegnose vengono meno più ci si avvicina all'epilogo, a brillare è invece la sua straordinaria direzione artistica, affiancata da quello che vuole raccontare. Abbiamo vissuto la nostra avventura su Steam Deck (per la quale il gioco è verificato) e scorgere il mondo di Lana muoversi è sicuramente un piacere per gli occhi.
A questo, come dicevamo, si affianca la grande bravura del gioco nel raccontare senza il bisogno di parole. O, quantomeno, di parole in una lingua a noi conosciuta. Lana e gli altri personaggi, infatti, di tanto in tanto parlano – ma lo fanno in una lingua completamente inventata eppure coerente, tratteggiata con una sapienza tale che a stretto giro inizierete a impararne voi stessi qualche parola.
E se inizialmente il messaggio del gioco può sembrare banale, poiché le macchine ostili attaccano gli umani pacifici, di capitolo in capitolo noterete una umanità incapsulata che quasi rimanda alle immagini distopiche di Aldous Huxley, creature a voi avverse che nemmeno tra loro si amano poi così tanto, scenari di decadenza che vi faranno domandare cosa sia andato storto e perché, facendovi interrogare su quello che succede da questa parte del monitor, e non dentro.
Dal punto di vista della realizzazione artistica, brilla anche il comparto sonoro: il sound design dell'italiano Francesco Ameglio e la colonna sonora di Takeshi Furukawa (The Last Guardian, per capirci) danno ulteriore corpo a un mondo fatto di scorci meravigliosi e anfratti da incubo, riuscendo a fare da vera voce per le emozioni di Lana, di Mui... e vostre.
Voto Recensione di Planet of Lana | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Un'avventura capace di giocare con diverse atmosfere e di coinvolgere
-
Direzione artistica clamorosamente bella
-
Splendida colonna sonora
-
Level design intelligente nella prima metà del gioco...
Contro
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... ma i puzzle iniziano a faticare e ripetersi troppo spesso nella seconda
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Fasi stealth così così
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Controlli scomodi e spesso imprecisi per i salti o le indicazioni da dare a Mui
Commento
Ciò nonostante, e al di là di controlli non precisi che possono farvi cadere (letteralmente) nella frustrazione, per fortuna addolcita da checkpoint continui, il viaggio è ben confezionato e si distingue da molti altri perché sa sia come far ingegnare chi ama risolvere puzzle ambientali per proseguire, sia come toccare (e forte) efficaci corde emotive. Se questa è un'opera di debutto, siamo senz'altro curiosi di vedere dove porterà il sentiero di Wishfully in futuro.