Immagine di Phantom Breaker: Omnia | Recensione - Un picchiaduro molto particolare
RECENSIONE

Phantom Breaker: Omnia | Recensione - Un picchiaduro molto particolare

Un picchiaduro dallo stile molto ispirato agli anime, che presenta un interessante sistema di combattimento con alcune meccaniche uniche.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Phantom Breaker: Omnia
Phantom Breaker: Omnia
  • Sviluppatore: 5pb, GameLoop
  • Produttore: Rocket Panda Games
  • Distributore: Rocket Panda Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 15 marzo 2022
Attenzione: questo articolo è stato pubblicato originariamente il 14 marzo come recensione in corso. Una volta verificata la componente online, è stato aggiornato: la recensione è ora definitiva e non sarà più modificata.

La scena dei picchiaduro giapponesi è un mondo a parte. Oltre agli sviluppatori dei titoli più famosi, esistono molte software house minori, a volte persino amatoriali, che si dilettano a creare il proprio picchiaduro dei sogni. Diversi titoli celebri sono nati così, come ad esempio la serie Melty Blood, creata come omaggio alla visual novel Tsukihime. Tra questi picchiaduro un po’ più di nicchia esiste anche Phantom Breaker, titolo che in origine ha debuttato sul mercato giapponese nel 2011.

A oltre dieci anni dalla sua nascita, finalmente il titolo arriva, per la prima volta, in tutto il mondo con Phantom Breaker: Omnia, in pratica una versione che amplia quanto già fatto con il titolo originale e lo unisce alla sua seconda versione chiamata Phantom Breaker: Extra. Il titolo, disponibile dal 15 marzo su PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch esclusivamente in digitale (almeno per il momento), è stato sviluppato da Mages e Game Loop e pubblicato da Rocket Panda Games, nuova azienda giapponese che debutta nel mondo del gaming proprio con questo gioco.

Dopo diversi frenetici scontri tra fanciulle in stile anime e vari stili di combattimento da scegliere, siamo pronti a parlarvi di questa novità nel mondo dei picchiaduro.

Duelli da anime

Phantom Breaker: Omnia si apre proprio come un anime, con una sigla che ci presenta i vari personaggi del roster. Il titolo ha in totale 22 personaggi giocabili, anche se due di questi sono delle versioni alternative di combattenti già presenti. Sin da subito si nota come questo fighting game abbia nel roster una presenza di lottatrici femminili soverchiante: su 22 personaggi infatti solo 5 saranno di sesso maschile. Per Omnia, inoltre, sono stati aggiunti due personaggi non presenti nelle precedenti incarnazioni del gioco.

Nonostante ciò, non aspettatevi un titolo estremamente fan service come può essere un Dead or Alive; ogni combattente rappresenta un po’ uno degli archetipi tipici delle fanciulle presenti negli anime. Avremo quindi la majokko in stile Sailor Moon, la ninja, la maid, la sacerdotessa, l’assassina, la pilota di robot e così via.

Se ciò non bastasse, per far capire quanto il team di sviluppo si sia ispirato al mondo degli anime allora aggiungiamo che tra i combattenti ci sono anche due special guest tratte da vere e proprie serie animate: Kurisu Makise da Steins; Gate e Rimi Sakihata da Chaos; Head. Entrambe queste serie derivano da due visual novel estremamente popolari create da 5pb, casa di sviluppo che ha dato vita anche al Phantom Breaker originale.

Le modalità presenti in Phantom Breaker: Omnia sono piuttosto classiche, ma anche varie: avremo lo Story mode, l’Arcade, il Time Attack Mode, il Survival, la battaglia a punti e la classica modalità allenamento. Presente ovviamente anche l’online, diviso in incontri classificati e casuali. Manca invece una modalità tutorial come quelle a cui gli ultimi picchiaduro ci hanno abituati, ossia con un insegnamento pratico che va dalle basi alle mosse più avanzate.

Qui invece troveremo una sorta di manuale di istruzioni, nella sezione Guida al Gioco, che ci spiegherà ogni aspetto del titolo. Il manuale è piuttosto chiaro, ma la teoria è ben diversa dalla pratica e sarebbe stato comunque meglio inserire un tutorial più attivo come quelli visti ultimamente nei vari titoli di Arc System Works o nel recente King of Fighters XV.

Il fulcro del single player sta nella modalità Storia, che è divisa per personaggi, anche se si potrà intraprendere la storia solo di 14 dei 22 combattenti totali. In realtà lo Story Mode è preso dai due titoli precedenti della serie e non inserisce nulla di nuovo rispetto al passato, ma dato che Phantom Breaker arriva per la prima volta in Occidente con questo capitolo (se escludiamo un picchiaduro a scorrimento spin-off di qualche anno fa), per noi è tutto materiale nuovo.

La struttura di questa modalità è molto classica: si sceglie un personaggio e si va avanti in una sorta di visual novel condita con qualche scontro ogni tanto. Alcuni personaggi avranno finali alternativi a seconda di alcune azioni ed avvenimenti nelle battaglie (ad esempio il non essere mai sconfitti).

La trama di Phantom Breaker in realtà non brilla molto per originalità: in poche parole, un misterioso personaggio chiamato Phantom, che all’apparenza sembra lo stereotipo del vecchio saggio barbuto con tanto di mantello e cappuccio, sceglie alcune persone, ciascuna con un forte desiderio, e dona loro il potere per realizzarlo.

Ogni persona scelta da Phantom diventa quindi un duellante e per esaudire il proprio desiderio dovrà affrontare altri duellanti e continuare a vincere. In realtà Phantom non appare come uno stinco di santo e il pretesto dei desideri sembra sia un inganno finalizzato a scopi che non porteranno a nulla di buono. È chiaro comunque che la storia è più un pretesto per far combattere i diversi personaggi tra loro, anche se questi sono variamente legati da rapporti di amicizia o conoscenza che si scopriranno man mano che proseguiremo nel gioco.

Le altre modalità sono le classiche modalità extra presenti in ogni picchiaduro, che, pur non proponendo nulla di innovativo, rendono la scelta per il single player abbastanza ricca e valida da poter giocare ore e ore perfezionando l’utilizzo del proprio personaggio preferito.

Questione di stile

La particolarità di Phantom Breaker: Omnia è che riesce ad avere uno stile tutto suo senza essere un clone di qualche altro picchiaduro più conosciuto. Certamente la scuola è quella nata con l’originale Guilty Gear degli anime fighters, in cui si dà priorità alla spettacolarità delle super mosse e a combo molto lunghe e articolate, ma Phantom Breaker ci mette del suo con alcune meccaniche uniche.

Alla base del titolo abbiamo quattro tasti d’attacco: leggero, medio, forte e speciale. Se i primi tre si spiegano da soli, il tasto Speciale ha invece varie funzioni. Se premuto da solo attiva il Counter Burst, una speciale manovra difensiva che blocca gli attacchi nemici e contrattacca con un colpo. Non bisognerà aspettare di ricevere un attacco per far partire la contromossa, ma questa si attiverà dopo poco tempo a seconda di quanto terremo premuto il tasto; inoltre, più lo terremo premuto e più l’attacco sarà potente. Il Counter Burst si potrà anche legare a delle combo.

Se invece premeremo il tasto Speciale insieme a uno dei direzionali indietro, avanti o giù potremo scatenare le mosse speciali di ogni personaggio. Qui si nota un importante pregio di Phantom Breaker: Omnia, ossia il fatto che l’esecuzione delle mosse è estremamente semplificata.

Non esistono particolari combinazioni di tasti per effettuare una mossa speciale, ma basterà premere al massimo un direzionale insieme a uno o due tasti per eseguire qualunque attacco di qualunque personaggio. All’inizio eravamo rimasti un po’ interdetti riguardo l’impossibilità di visualizzare le mosse dei combattenti dal menu di pausa in allenamento o in altre modalità; l’elenco è infatti solo disponibile nella sezione della Guida, ma basterà vederlo per capire che non è necessario averlo sempre a portata di mano, dato che le mosse di ogni personaggio sono uguali e si limitano al massimo ad avanti, giù o indietro più speciale per ogni duellante presente.

Nonostante ciò Phantom Breaker non è un picchiaduro semplicistico e senza spessore, perché ha moltissime altre meccaniche dalla sua, alcune delle quali anche molto originali e interessanti. Innanzitutto in questo titolo esistono tre stili selezionabili per ogni personaggio, il che cambierà di molto il modo di utilizzarli in combattimento. Gli stili sono Quick, Hard e Omnia.

Il Quick Style è basato sulla velocità e sulle combo e permette di creare brevi combinazioni da tre colpi premendo ripetutamente i tre tasti d’attacco principali. Il bello è che queste diverse combinazioni si possono facilmente unire in un’unica lunga combo da concludere poi con un attacco speciale. Questo stile ha meno salute degli altri, ma permette di concatenare più facilmente le combo e riempie con maggior velocità la Barra Burst, ossia la barra delle mosse speciali, inoltre consente di effettuare i doppi salti.

L’Hard Style invece mantiene soltanto la combo da tre colpi con il tasto forte e ha un attacco unico eseguibile con direzionale indietro e tasto attacco medio. I combattenti saranno meno veloci, potranno concatenare meno combo con questo stile e non potranno usare i doppi salti, ma infliggeranno più danno e avranno più salute.

Infine l’Omnia Style è una via di mezzo tra i due precedenti, sia come velocità che come salute; si potranno fare i doppi salti e, soprattutto, premendo ripetutamente un comando di attacco dei tre principali, si attiverà una combo automatica più lunga del normale. In compenso questo stile non possiede né la possibilità di attivare l’Overdrive né gli attacchi Phantom Break di cui parleremo a breve. Tutto sommato, è ottimo per chi vuole familiarizzare con il gioco, dato che permette di effettuare combo facilmente senza grossi sforzi, ma non consente di sbizzarrirsi con combinazioni più complesse data la preclusione di alcuni comandi importanti.

La Barra Burst in questo titolo permetterà di attivare diversi effetti: nello stile Quick e Hard sarà possibile riempirla fino al 200%, mentre in quello Omnia fino al 400%. Tutti gli stili potranno eseguire le versioni potenziate delle mosse speciali consumando il 100% della barra; gli stili Quick e Hard potranno eseguire l’attacco Phantom Break con il 200%. Questo non solo è l’attacco più potente di ogni combattente, ma, a seconda dello stile scelto, sarà diverso per ogni personaggio. Lo stile Omnia invece potrà contare sull’Attacco a Tutto Campo con il 400% della barra, un attacco che colpisce una vasta area e infligge danni ingenti, ma visivamente la mossa è uguale per tutti i personaggi.

L’Overdrive è invece una speciale modalità che si può attivare quando si ha almeno il 100% della Barra Burst in Quick o Hard Style. In Quick Style aumenterà la velocità del personaggio mentre quella dell’avversario diminuirà, potendo così concatenare combo più facilmente.

In Hard Style, invece, si attiverà una sorta di Super Armor con cui non si verrà mai storditi dai colpi dell’avversario finché l’abilità sarà attiva. Il Quick e Omnia Style potranno sfruttare anche l’Emergency Mode che, in pratica, permette di sottrarsi a una combo avversaria sacrificando il 100% della Barra Burst in determinate condizioni.

Infine esiste una manovra difensiva estremamente interessante che non abbiamo mai visto in un picchiaduro: questa cambia a seconda dello stile e si esegue semplicemente premendo il direzionale in avanti nello stesso momento in cui l’avversario attacca, una sorta di schivata sul posto come abbiamo visto ad esempio in Sifu (anche se esisteva già nei precedenti Phantom Breaker).

Con lo stile Quick e Omnia questa manovra permetterà di eseguire lo Slip Shift: il nostro personaggio schiverà sul posto l’attacco rallentando i tempi di recupero dell’avversario così da poter contrattaccare più facilmente. In Hard Style si chiamerà invece Protezione e, se eseguita correttamente, vedremo il nostro personaggio parare lampeggiando con un’aura blu. Il tempo di recupero rispetto a una parata classica sarà però superiore e si potrà subito partire all’attacco prima che l’avversario possa riprendersi dalla mossa non andata a segno.

Tutte queste meccaniche interessanti fanno di Phantom Breaker: Omnia un picchiaduro all’apparenza semplice, ma che nasconde un’anima molto più complessa di quanto non sembri.

Senza esclusione di colpi

Phantom Breaker: Omnia si è rivelato una sorpresa piacevole. Il titolo, nonostante una complessità nel sistema di fondo, è chiaramente adatto anche ai neofiti del genere, sia per l’assenza totale di comandi complessi per eseguire le mosse, sia per la facilità di concatenare delle combo. L’autocombo dell’Omnia Style è intelligente, dato che può essere facilmente concatenata ad altri attacchi senza imporre una stringa di colpi forzati, ma anche giocare nel Quick o Hard Style permette di concatenare attacchi normali e speciali con grande facilità e ci vorrà davvero poco allenamento per imparare qualche combo di base con qualsiasi personaggio.

Questi presentano una discreta varietà di tipologie per tutti i gusti: si andrà dai classici personaggi shoto à la Ryu ai rushdown in grado di tempestare di colpi gli avversari in corpo a corpo, agli zoner capaci di attaccare da qualsiasi angolazione.

Il sistema è divertente proprio per la sua velocità e aggressività: il titolo, infatti, non è basato troppo sul gioco neutrale, ma su un’offensiva costante fatta di attacchi e contrattacchi. Proprio per questo motivo esistono due meccaniche interessanti che lo rendono particolare. La prima è quella dei Clash, ossia i colpi portati contemporaneamente dai due combattenti che si scontrano tra loro. Li abbiamo visti anche in altri picchiaduro, ma in questo titolo hanno un’importanza e una frequenza molto maggiore: ogni volta che i nostri colpi impatteranno con quelli dell’avversario si riempirà una speciale barra chiamata Barra della Tensione, posta tra le due della salute. Quando questa si riempirà totalmente attiverà per alcuni secondi uno stato, in entrambi i duellanti, che permetterà di infliggere una quantità di danni estremamente alta. Normalmente, infatti, Phantom Breaker: Omnia ha attacchi e combo che non infliggono troppi danni rispetto ad altri picchiaduro più recenti.

Anche un Phantom Break, l’attacco più potente di ogni personaggio, se andrà a segno non porterà via nemmeno metà barra della vita; quando la Barra della Tensione è attiva, invece, gli attacchi infliggeranno danni enormi, tanto da poter cancellare facilmente i tre quarti della salute con poche mosse.

Questa meccanica è molto interessante, perché offre una ulteriore componente strategica alla battaglia. Verrà natural, così, tenersi gli attacchi più potenti per l’attivazione di questa modalità, dato che, se l’offensiva va in porto, si potrà facilmente ribaltare il risultato di qualsiasi scontro. Inoltre, quanto la Tensione è attiva ci sarà una seconda interessante meccanica: sarà possibile infliggere un attacco unico, il Critical Burst, eseguibile tenendo premuto il tasto per gli attacchi speciali. Questo funzionerà come un normale Counter Burst, ma sarà imparabile e infliggerà danno in base a quanta Barra Burst avrete a disposizione, consumandola completamente. Inoltre i personaggi, quando subiscono danni, avranno una zona della salute rossa che potrà essere recuperata con il tempo, a patto di non subire ulteriori colpi.

Phantom Breaker: Omnia è molto divertente da giocare e anche da vedere. In un combattimento non ci saranno mai tempi morti, l’azione si svolge a ritmi elevati e si combatte prevalentemente a terra e poco in aria. Il titolo permette di essere goduto appieno sia dai neofiti, che troveranno molto semplice padroneggiare le meccaniche di base, che dai veterani del genere, che potranno sbizzarrirsi con le meccaniche più avanzate.

Certo ricordiamoci che comunque non ci troviamo di fronte a un titolo rivoluzionario: i personaggi, per quanto vari, non hanno nulla di innovativo nel loro modo di combattere, il bilanciamento, soprattutto nell’online, deve essere ancora verificato e per alcuni aspetti si vede che comunque il budget non è stato stellare.

Comparto tecnico e multiplayer

Dal punto di vista grafico Phantom Breaker: Omnia fa un buon lavoro, ma ha una particolarità piuttosto curiosa. Se gran parte del cast è realizzato con i cari vecchi sprite in 2D, alcuni personaggi sono invece modellati in 3D. Nonostante il lavoro di cel-shading sia abbastanza buono, la differenza si nota quando si affrontano due personaggi realizzati con uno stile diverso. Questo è dovuto al fatto che sia i nuovi personaggi introdotti in Phantom Breaker: Extra che i due nuovi esclusivi di Omnia sono stati realizzati con dei modelli 3D e poi sono stati accorpati al vecchio roster della prima versione del gioco, realizzata esclusivamente in 2D.

In realtà in termini di gioco cambia poco, dato che in combattimento non c’è grossa differenza tra i due stili, ma le animazioni dei personaggi in 2D ci sono sembrate più rifinite e curate. In generale il comparto tecnico comunque fa il suo, i 60 FPS reggono bene e l’unico problema è una certa mancanza di fluidità tra un’animazione e l’altra di una mossa. Ben fatti anche gli sfondi degli stage, alcuni forse un po’ troppo spartani, ma abbiamo apprezzato il cambiamento di tempo tra un round e l’altro, che ci riproporrà lo stesso stage a diverse ore del giorno.

Dopo aver provato nei primi giorni dopo il lancio il multiplayer, purtroppo dobbiamo confermarvi le impressioni negative avute nei pochi scontri precedenti all'uscita del titolo. La componente online di Phantom Breaker: Omnia è affetta da diversi problemi: innanzitutto ogni partita fatta da noi era martoriata da una lag nei movimenti dei personaggi e nell'input costante, rendendo qualsiasi combattimento ingiocabile.

I problemi però non sono finiti qui, perché spesso ci è capitato di assistere a dei crash del gioco sia nel bel mezzo di una battaglia che anche soltanto mentre si cercava qualche nuovo avversario, specialmente in modalità Partita Classificata. Questa funziona in modo molto classico, vincendo scontro dopo scontro si salirà di grado, ma è stata ben dura riuscire anche solo a giocare decentemente nei vari scontri da noi affrontati.

La software house ha spiegato che il codice ripreso dai titoli del passato non era compatibile con il supporto del Rollback Netcode, ma quello attuale è davvero pessimo e non contribuirà a dare risalto a un picchiaduro che parte già come un prodotto di nicchia. Si spera che prima o poi gli sviluppatori cambino idea nell'aggiunta del Rollback o almeno lo inseriscano in una prossima versione del gioco.

Se siete appassionati di anime vi piacerà lo stile artistico generale del titolo. Giocando sarà possibile sbloccare diversi disegni dei personaggi che si potranno poi visionare nella galleria, inoltre il titolo è accompagnato da una buona colonna sonora composta anche da orecchiabilissime canzoni J-Pop che ricordano molto le classiche sigle di apertura e chiusura degli anime. A sorpresa Phantom Breaker: Omnia ha il doppiaggio in inglese, oltre che quello giapponese, ma soprattutto è interamente tradotto in italiano. Ci sono alcuni grossolani errori nella traduzione, ma resta comunque godibile poter giocare il titolo completamente nella nostra lingua.

Versione recensita: PS4

Se volete ottenere il massimo da qualsiasi picchiaduro potete provare ad acquistare un Arcade Stick tra la ricca scelta presente su Amazon.

Voto Recensione di Phantom Breaker: Omnia - Recensione


7.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay molto accessibile anche per i neofiti

  • Diverse meccaniche interessanti anche piuttosto originali

  • Molte modalità per il single player...

  • Un bel cast di personaggi molto variegato...

Contro

  • ...Anche se nessuna troppo articolata o originale

  • La narrativa è il classico pretesto per fare a botte

  • Qualità grafica tra modelli 2D e 3D non allo stesso livello

  • ... ma lo stile basato sui cliché tipici degli anime potrebbe non piacere a tutti

  • Multiplayer online afflitto da grossi problemi di lag

Commento

Phantom Breaker: Omnia è un picchiaduro divertente, che si adatta bene sia ai neofiti, per via di comandi molto semplificati e possibilità di fare combo facilmente, che ai veterani, grazie ad alcuni sistemi del gameplay unici che, una volta padroneggiati, possono dar vita ad attacchi spettacolari. Certo, lo stile molto da anime dei personaggi, che rappresentano la summa degli archetipi del genere, non piacerà a tutti e anche tecnicamente ci sono alcuni problemi. Tutto sommato però, visto anche il prezzo budget a cui è venduto (esclusivamente in digitale a circa 40 euro), è un picchiaduro che vale la pena prendere in considerazione se siete appassionati del genere. Purtroppo il netcode del multiplayer rende difficile giocare normalmente, per via dei numerosi problemi di lag e di crash che il gioco ha dimostrato di avere. Un vero peccato, dato che con una componente online decente, questo titolo avrebbe potuto avere più spazio nell'agguerrita competizione che esiste nel mondo dei picchiaduro.
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