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Recensione

Persona 5 Tactica - Recensione | Ladri Fantasma formato XCOM

Persona 5 Tactica è uno strategico a turni character driven: come se la cava? Vediamolo insieme nella recensione completa.

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

In sintesi

  • Una divertente divagazione a tema SRPG di Persona 5
  • Adatto a fan di tutte le età
  • È però il meno ispirato dei titoli che portano il marchio di Persona 5

Informazioni sul prodotto

Immagine di Persona 5 Tactica
Persona 5 Tactica
  • Sviluppatore: Atlus
  • Produttore: SEGA
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: XSX , XONE , PC , PS5 , PS4 , SWITCH
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 17 novembre 2023

Nonostante siano intercorsi più di sei anni dal debutto sul mercato, la clamorosa eco che Persona 5 ha causato non sembra essersi spenta del tutto, tra serie animate, versione Royal, spin-off in salsa musou e tanto altro.

A rinfocolare la fiamma proprio quando sembrava affievolirsi ci pensa adesso Atlus stessa, pronta a lanciare su tutte le piattaforme sul mercato Persona 5 Tactica, altro spin-off, stavolta a tema strategico, che riporta in scena uno dei cast di personaggi più amati della recente storia del medium. Oltre al fanservice e alla stilosa presentazione, ci sarà anche della sostanza?

Dopo aver speso diverse decine di ore in compagnia del gioco, siamo qui per rispondere a questa e ad altre domande nella nostra recensione.

Libertè, egalitè... ah no

Attenzione: questo paragrafo include alcuni spoiler dal finale di Persona 5 Royal.

Sembrava tutto finito al termine di Persona 5 Royal: l'anno scolastico giunto al termine, Makoto e Haru ormai prossime al diploma, il nostro protagonista vicino al rientro a casa dopo l'indimenticabile anno trascorso a Tokyo.

Era stato difficile staccarci da quel cast di birbanti, che aveva animato tantissime serate tra la prima versione del gioco, quella Royal e finanche Persona 5 Strikers.
Gli stessi protagonisti, in un gioco di specchi che scavalcava la quarta parete, sul finire dell'avventura guardavano al futuro con tristezza nonostante la giovane età, consci che il gruppo si sarebbe dissolto e che ognuno sarebbe andato per la sua strada.

Persona 5 Tactica sembra voler cristallizzare il tempo proprio in uno di quei momenti, prima che il gruppo si disfacesse, quando la grande avventura vissuta insieme era già terminata ed i nostri Ladri Fantasma non potevano più entrare nel Metaverso. Almeno apparentemente.

Eh sì, perché a pochi secondi dagli stilosi titoli di testa di Persona 5 Tactica, nel bel mezzo di una giornata fredda ed uggiosa, i nostri eroi si trovano catapultati all'interno di una dimensione alternativa, in un borgo che richiama l'architettura mitteleuropea e in una situazione sociopolitica che fa il verso alla rivoluzione francese, con tanto di riferimenti a Marie Antoinette.

E pensare che solo un attimo prima del forte terremoto che aveva scosso il Cafè Leblanc, i nostri erano seduti a riscaldarsi dinanzi alla televisione, che trasmetteva un telegiornale che apriva con la notizia della misteriosa sparizione di Toshiro Kusakabe, importante membro della Dieta nonché più credibile candidato al ruolo di Primo Ministro.

Persona 5 Tactica non perde il gusto per la critica sociale e l'analisi della società contemporanea.
Allo smarrimento segue presto la preoccupazione, però: non solo il nuovo mondo in cui vengono catapultati i nostri eroi non è familiare, ma è anche ostile, se è vero che dei soldati con cappelli e moschetti si avvedono della presenza dei nostri eroi, nel frattempo tramutatisi nei Ladri Fantasma, e li attaccano, spinti da una dispotica sovrana di nome Marie.

Come se non bastasse, quest'ultima riesce, con il suo bacio malefico, a piegare alla sua volontà tutti i nostri eroi meno Joker e Mona, la cui sorte sembra però segnata, prima dell'arrivo sulla scena di un aiuto inaspettato...

Sebbene l'impatto di questo incipit sia lontano da quelli, scoppiettanti, dei titoli canonici, Persona 5 Tactica riprende toni e tematiche in linea con quelli che hanno sempre caratterizzato la serie, con un occhio di riguardo alla politica e a coloro i quali tirano le fila dall'ombra.

Non si è quindi perso il gusto per la critica sociale, e l'analisi della società giapponese contemporanea è impietosa, nonostante non manchi qualche stereotipo di troppo: come per altri aspetti della produzione, in primis quello tecnico, si vede che siamo dinanzi ad un prodotto "minore", eppure la qualità complessiva rimane soddisfacente e l'arco narrativo si lascia seguire fino in fondo, nonostante antagonisti mediamente meno carismatici di quelli fin qui visti nella "serie" Persona 5.

Semplice e godibile

Controller alla mano, Persona 5 Tactica si "accontenta" di offrire una solida e divertente esperienza SRPG piuttosto che riscrivere molte delle regole del genere come seppe fare al suo tempo Persona 5 con i giochi di ruolo a turni di stampo giapponese.

Questa scelta si traduce in meccaniche di gioco che funzionano perfettamente, tra attacchi combinati, turni doppi quando si colpiscono le debolezze nemiche, fusione e scambio delle Personae tra i membri del party e battaglie rapide e perfettamente adatte anche alla fruizione portatile tipica di Nintendo Switch.

Digerite pian piano tutte le dinamiche di gioco, grazie a tutorial rapidi ma esaustivi, il giocatore si trova dinanzi a battaglie che spesso risultano quasi dei puzzle da risolvere piuttosto che delle sfide basate sulla forza delle singole unità e sulla capacità strategica, con nemici che rappresentano una reale minaccia solamente quando concentrati in determinate zone.

Rispetto ad altri congeneri, c'è un maggiore focus sulla libertà di movimento lungo il campo di battaglia, che ricorda quella vista nel riuscitissimo secondo episodio del franchise Mario + Rabbids: i Phantom Thieves sono agili e possono coprire in un singolo turno buone porzioni delle mappe, complice l'estensione mai troppo ampia di queste ultime.

Il ruolo delle coperture (tanto mezze quanto totali) è centrale: un adeguato posizionamento delle unità a fine turno consente di limitare anche di molto i danni subiti e, soprattutto, non apre finestre per turni doppi al nemico, come invece fanno, immancabilmente, le unità lasciate lontano dai ripari.

Grande attenzione è prestata anche alle alterazioni di stato, più frequenti e quindi più impattanti di quanto non fossero nel gioco base: dall'Ipnosi, che costringe il bersaglio ad avanzare verso chi ha lanciato l'incantesimo al Sonno, che impedisce di agire ma consente di recuperare una piccola quantità di punti ferita e magici, ci sono diversi status alterati che vanno ad influenzare le battaglie.

L'esperienza viene condivisa anche con i membri non schierati nel party, permettendo così di sperimentare.
Queste ultime dopo una manciata di ore di gioco finiscono con il somigliarsi un po' tutte, tanto è vero che il team di sviluppo ha inserito tre obiettivi secondari per ognuna di esse, al cui raggiungimento si alza la valutazione complessiva, e con essa le ricompense in termini di soldi ed esperienza ricevuta.

Gli obiettivi di missione più gettonati, boss a parte, sono quelli che riguardano la fuga da una determinata area o l'eliminazione di tutti i nemici presenti su schermo, compresi gli immancabili rinforzi che spawnano senza alcun preavviso e che spesso mandano a monte anche la meglio pianificata delle strategie di battaglia.

Per ravvivare il gameplay e differenziare il proprio party, è adesso possibile equipaggiare una seconda Persona per ognuno dei membri della squadra, così da compensare eventuali debolezze di quella ad esso associata e creare delle vere proprie macchine da guerra, talvolta così efficaci da andare ad impattare pesantemente sull'equilibrio dei valori in campo e sulla difficoltà percepita.

A questo proposito, sebbene abbiamo apprezzato la scelta del team di sviluppo di condividere l'esperienza acquisita anche ai membri del party non schierati, perché favorisce il turn over continuo e la sperimentazione, dall'altra essa abbassa ulteriormente il tasso di sfida, tanto da far consigliare ai nostri lettori (neofiti a parte) di partire direttamente almeno dal quarto dei cinque inizialmente disponibili.

L'impressione che Persona 5 Tactica restituisce dopo diverse decine di ore in sua compagnia, allora, è quella di un titolo divertente e ben programmato, che si macchia però di due peccati capitali: far parte di una famiglia in cui tutti gli altri membri si sono distinti, ognuno per i suoi motivi, e, soprattutto, accontentarsi di riproporre meccaniche già viste in moltissimi congeneri senza aggiungerci quel "tocco Persona 5" che aveva reso grandi i summenzionati parenti prossimi.

Cantacene un'altra, Lyn!

Nonostante si adatti tutto sommato bene ai Ladri Fantasma, lo stile chibi adottato dal gioco potrebbe non accontentare tutti i fan di Persona 5, alle prese con fattezze leggermente distorte e proporzioni completamente sballate: a nostro avviso dopo Persona 5 Royal in quanto a stile si poteva solo peggiorare, dato che sotto molti punti di vista si era raggiunto l'apice per il genere di riferimento.

E difatti, nonostante non si possa affatto dire che il taglio artistico di Persona 5 Tactica sia spiacevole da vedere o deludente, a noi è piaciuto meno di quello della serie regolare e meno di quello, simile ma con un tocco differente, che aveva adottato Omega Force con Persona 5 Strikers.

Da spellarsi le mani, come ormai di consueto per questo franchise, il lavoro svolto sulle tracce e sulla colonna sonora, firmata ancora una volta dalla talentuosa Lyn Inaizumi, capace di deliziarci con una manciata di tracce inedite tirate fuori dallo stesso cilindro del capolavoro del 2017.

In alcune occasioni abbiamo prolungato di proposito una battaglia già vinta per continuare a bearci dei toni funk, jazz e pop di cui queste canzoni sono intrise, con sonorità immediatamente riconoscibili che saranno per sempre associate ad uno dei migliori (se non il migliore) JRPG di tutti i tempi.

L'unica nota negativa, quantomeno nella versione Switch oggetto della nostra prova, è rappresentata dalla frequenza e dalla lunghezza dei caricamenti, che spezzano l'azione in maniera eccessiva, facendo alzare qualche sopracciglio di troppo.

Voto Recensione di Persona 5 Tactica | Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Riesce a catturare ancora la magia di Persona 5

  • Difficoltà scalabile che tende una mano ai meno esperti

  • Un'altra colonna sonora strepitosa firmata Lyn Inaizumi

Contro

  • Meccaniche di gioco un po' troppo semplificate

  • Il titolo fin qui meno ispirato della famiglia di Persona 5

Commento

Nonostante sia un SRPG godibile e adatto a tutte le fasce di età, grazie a ben cinque livelli di difficoltà e a un tasso di sfida mai davvero proibitivo anche a quelli più alti, Persona 5 Tactica risulta, a conti fatti, il prodotto meno brillante tra quelli generati dalla fama del franchise e dal talento delle menti in seno ad Atlus.
La storia è meno ficcante ed avvolgente rispetto a Persona 5 e alla versione Royal, ed il gameplay è un po' troppo risaputo e semplificato se paragonato a quello di Persona 5 Strikers, al netto di uno stile chibi che non incontrerà i gusti di tutti i fan della serie.
D'altronde, è difficile essere nati nella stessa famiglia dei titoli succitati, che spaziano dai capolavori assoluti (i primi due) a quello che è a oggi uno dei migliori titoli della storia della software house che ha sviluppato il terzo, ovvero Omega Force.
Rimane comunque un titolo da giocare per lasciarsi trasportare dalle sue meccaniche e dalla corposa campagna, perché la qualità non manca – nonostante ci sia da tarare le aspettative leggermente verso il basso, rispetto alla fama e ai livelli raggiunti dalla saga da cui proviene.
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