Pathfinder dai manuali al PC, prima che “Alba dei Re” diventasse “Kingmaker”

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Nella recensione di Pathfinder: Kingmaker vi abbiamo raccontato di come Owlcat Games abbia coniugato le sue due passioni, ovvero Pathfinder ed i CRPG, in una sola volta per così dire. Così, per chi fosse completamente ignaro del gdr classe 2009 edito da Paizo Publishing e Giochi Uniti per l’Italia, abbiamo pensato di introdurvi al gioco di ruolo di Pathfinder, un titolo che per molti anni è stato (ed è tuttora) il punto di riferimento per chi vuole giocare avventure fantasy, con una piccola parentesi per Alba dei Re, ovvero il modulo d’avventura su cui è basato la trama di Pathfinder: Kingmaker.

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Da rivista a manuale di gioco

La storia di Pathfinder inizia nel 2002, quando Paizo prese in mano le due riviste dedicate al mondo di Dungeons & Dragons, ovvero Dragon e Dungeon (sic!). Wizards of the Coast, proprietaria del marchio D&D, decise di non rinnovare il contratto per la pubblicazione nel 2007, e così Paizo decise di sostituire le due riviste con una nuova, chiamata Pathfinder. Si trattava di una serie di supplementi che erano compatibili con l’edizione 3.5 di Dungeons & Dragons, divisi in quattro macrocategorie: gli Adventure Path ossia i moduli di avventura; i Modules che contenevano supplementi specifici per le regole; il Campaign Setting che, di uscita in uscita, dipanava un’ambientazione inedita per D&D; il Player Companion, che suggeriva nuove opzioni per la costruzione dei personaggi dei giocatori. La svolta arrivò nell’agosto dello stesso anno, quando Wizards of the Coast annunciò i lavori sulla quarta edizione di Dungeons & Dragons, che avrebbe rimpiazzato l’amata 3.5. In Paizo si accorsero anche che il nuovo motore di gioco della 4° edizione avrebbe di fatto reso inutile tutto ciò che veniva pubblicato nella rivista Pathfinder.

La casa editrice decise così che era il caso di trasformare tutto il materiale raccolto nelle riviste in un gioco di ruolo a sé stante. Dopo un lungo playtest durato un anno, nel 2008 uscì quindi il Manuale di Gioco di Pathfinder, un sistema racchiuso nella Open Game License che ampliava il regolamento di D&D 3.5, andando a levigare molte delle sue asperità, e trasformandolo di fatto in un nuovo sistema (che, scherzosamente, viene definito da sempre “D&D 3.75”). La solidità del sistema, le sue qualità incontestabili, unite alle pesanti critiche derivate dalla quarta edizione di Dungeons & Dragons che, ad oggi, è uno dei più grossi fiaschi editoriali della storia del brand, fece sì che Pathfinder diventasse il gioco di ruolo fantasy numero uno.

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Pathfinder fu il gioco di ruolo più venduto nel mondo del 2011, 2012 e 2013, fino all’estate del 2014. In questo periodo Pathfinder, e la miriade di supplementi aggiuntivi che sono stati pubblicati nel frattempo, surclassarono le vendite di Dungeons & Dragons senza grossa fatica che, dal 1974 al 2010, è stato sempre tra i giochi di ruolo più venduti nel mondo. Solo con la strabordante ed universalmente acclamata quinta edizione di Dungeons & Dragons, datata 2015 negli USA e 2017 in Italia, Pathfinder tornerà al secondo posto nelle vendite mondiali.

Nei mesi scorsi, Paizo ha annunciato a sorpresa i lavori sulla seconda edizione di Pathfinder, il cui manuale di playtest è stato pubblicato completamente in via gratuita, con tanto di avventura introduttiva e parti di ambientazioni. Per l’Italia, Giochi Uniti tradurrà il cosiddetto Pathfinder Playtest, rendendolo disponibile anche nella nostra lingua.

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Alba dei Re e le avventure episodiche

Tra le particolarità introdotte da Paizo con Pathfinder in termini di pubblicazioni editoriali ci sono i cosiddetti Adventure Path. L’idea, brillante ed inedita fino a quel momento, è quella di coniugare il format televisivo con i classici moduli di avventura per i giochi di ruolo. Ogni Adventure Path è composto di sei moduli che fungono da capitoli, che si possono giocare in fila oppure separatamente (sebbene perdano parecchio del loro fascino narrativo), e che insieme formano una lunghissima campagna che, solitamente, fa salire gli eroi di oltre una decina di livelli. Negli USA gli Adventure Path escono ad intervalli regolari, così che per il Game Master e per i giocatori ci sia proprio la sensazione di scoprire insieme le vicende, come succederebbe guardando le stagioni di una serie televisiva.

Il GM scopre ogni volta una nuova porzione di avventura, dovrà prepararsi ad arbitrarla e tutto il resto, mentre i giocatori si faranno trasportare nel proseguimento della trama riprendendo i propri personaggi di volta in volta. La particolarità degli Adventure Path è la cura con cui sono descritti, oltre ad essere spesso delle belle storie in sé. C’è tanta attenzione per raccontare molti dettagli dell’ambientazione, che talvolta sono anche inediti rispetto ad altre pubblicazioni, ed ogni AP può essere ambientato nello stesso momento temporale visto che, di tanto in tanto, ci sono riferimenti a personaggi (a volte anche cammei o presenze fisse!) e location viste altrove.

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In Italia, per comodità editoriali ed economiche, da un certo punto in poi Giochi Uniti ha deciso di pubblicare in un unico, corposo volume tutti gli Adventure Path e le Guide alla Saga che nelle versioni originali venivano vendute separatamente. Tra gli AP pubblicati da Paizo, un numero considerevole dal lancio ad oggi, c’è anche Kingmaker, che in Italia si chiama Alba dei Re, ed è lo scheletro su cui Owlcat Games hanno sviluppato Pathfinder: Kingmaker. In termini ludici, gli AP hanno spesso l’onore di introdurre nuovi set di regole adatti per la campagna in questione, ma che tendenzialmente possono essere sfruttati per qualsiasi partita di Pathfinder. Alba dei Re introdusse per la prima volta le regole per creare e gestire un regno, con tutti i dettagli per tenere conto delle esplorazioni ed i loro effetti.

In Alba dei Re la storia si svolge nelle Terre Rubate, una delle zone più feroci situata nel confine tra i Regni Fluviali ed il Brevoy. Questa distesa di foreste, paludi, pianure rocciose e montagne ondeggianti resiste da molto alla conquista, sembrando divertirsi a giocare letali tiri mancini a tutte le civiltà. È una terra di accidentati territori selvaggi, bestie mortali, pericoli imprevedibili e cupe leggende. In questo scenario ci sono due fazioni, gli agenti assetati di potere di un paese espansionista e i servitori di una disonorata principessa di un regno al di là di ogni immaginazione, che si trovano destinati a uno scontro mortale per poter realizzare i loro piani di conquista di questo aspro territorio.

Nella speranza di avervi incuriosito, tutto il materiale di Pathfinder, inclusa la campagna Alba dei Re, è tuttora facilmente recuperabile in ogni negozio specializzato oppure online.

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