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Recensione

Patapon 2 Remastered, uno strategico tribale - Recensione

Il classico titolo strategico per PSP del 2009 rivive ora su PS4.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Informazioni sul prodotto

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Patapon 2
  • Sviluppatore: Japan Studio
  • Produttore: Sony
  • Piattaforme: PS4 , PSP
  • Generi: Piattaforme , Rhythm Game
  • Data di uscita: 2008 (PSP) - 30 gennaio 2020 (PS4)

Quando uscì nell’ormai lontanissimo 2009, Patapon 2 sorprese tutti per la sua estetica frizzate e colorata, oltre che per un comparto di gioco ai tempi fresco e davvero innovativo. L’introduzione di un eroe, la possibilità di passare di livello e – soprattutto – la modalità multiplayer resero il gioco un more of the same in grado di bissare le già ottime idee del predecessore. Insomma, grazie agli sforzi di Pyramid e Japan Studio, i possessori della piccola PlayStation Portable (o, se preferite, PSP) avevano avevano davvero tra le mani uno strategico con elementi platform e da rhythm game dotato di classe da vendere. Ora, a 11 anni di distanza dall’uscita del gioco originale in Europa, Sony ha deciso di soffiare via la polvere e rispolverare così il franchise nato sull’ormai defunta console portatile della casa giapponese. Per farlo, ha deciso di portare su PS4 una remastered di Patapon 2, senza se e senza ma.

Pon, Pon, Pata-pon, proprio come un tempo

La trama del gioco (se così possiamo definirla) è più che altro un buffo pretesto per immergerci nel contesto strambo messo in piedi dagli sviluppatori. La storia segue infatti le vicende della tribù Patapon che, dopo l’attacco di un temibile Kraken, si è vista persa sul suolo di una terra misteriosa, senza un’apparente via di uscita. Nei panni del dio dei Patapon, il compito del giocatore sarà quindi quello di guidare i vari membri della tribù in tutta una serie di combattimenti “ritmici” e dallo stile tipicamente tribale (grazie anche all’aiuto del nostro tamburo mistico), al fine di riuscire ad attraversare indenni la regione sconosciuta. Sul nostro cammino incontreremo anche una nuova tribù e un eroe Patapon decisamente speciali, sino a raggiungere le misteriose rovine di Patapolis (un nome che è una garanzia), al cui interno si cela uno straordinario segreto.

Patapon 2 è quindi un gioco che non ama prendersi troppo sul serio, ma non per questo è incapace di offrire tutta una serie di curiose chicche sotto il profilo ludico, ancora oggi discretamente godibili in quanto a originalità. Come accennato poco sopra, lo scopo di ogni livello sarà quello di condurre un esercito formato da piccoli guerrieri, sconfiggendo avversari di vario tipo – da bestie e a tribù nemiche – facendo allo stesso tempo attenzione ai numerosi ostacoli che ci si pareranno dinanzi, inclusi quelli dell’ambiente circostante. Il tutto è sviluppato lungo un piano bidimensionale da sinistra verso destra, con quattro tasti da usare con perfetto tempismo (e su una base musicale in sottofondo) specie durante i frequenti combattimenti. Difatti, a ogni pulsante è attribuito un suono, da PATA, passando per PON, sino a CHAKA e DON. Tutto sta nel combinare i suoni, controllando così le azioni a schermo dei nostri Patapon. Il sistema di controllo è stato ovviamente riadattato per sfruttare le funzionalità del DualShock 4 (nonostante la differenza non sia poi così netta rispetto al passato).

Avanzare, attaccare o schierarsi in difesa, saranno ovviamente i comandi più importanti (nonché i più frequenti da impartire), incluso il fatto che l’esecuzione di ritmi in combo aumenterà di conseguenza la loro efficacia. Il gameplay è quindi fondato quasi esclusivamente su un continuo susseguirsi dei tre pattern, cosa questa che porterà ben presto alla ripetitività (e quindi alla noia), specie dopo le prime due orette di gioco. Un po’ un peccato, visto che tutti i comandi extra (come ad esempio la carica in massa o la ritirata) sarebbero potuti essere sfruttati con maggiore incisività. Le uniche variabili dal punto di vista del tatticismo sono ravvisabili solo ed esclusivamente durante le boss fight, purtroppo neanche troppo frequenti. Ultimo ma non meno importante, il nostro esercito può contare su una tipologia differente di “soldati” (solo tre saranno però selezionabili durante gli scontri), tra cui anche i versatili arcieri – utili per i colpi alla distanza – e i ben più imponenti e risolutivi Dekapon.

Il ritmo è nel sangue dei guerrieri

Patapolis – ovvero il quartier generale dei Patapon – ci darà modo inoltre di visionare gli oggetti recuperati sul campo (tra cui armi, armature, cibo e pietre), oltre a poter affrontare anche alcuni minigiochi utili a offrirci qualche gustoso extra o miglioramento al nostro esercito. Inoltre, ogni singolo Patapon può avanzare di livello, il cui quadro completo sarà facilmente osservabile grazie al cosiddetto Albero della Vita, il quale ci farà capire come e in che modo evolvere il nostro soldato, magari cambiando aspetti fisico o punti di forza/difesa. Una modalità multiplayer cooperativa consente inoltre ad un massimo di quattro giocatori di prendere parte a vari livelli impostati per varie sfide multigiocatore, con l’utente chiamato però a controllare il solo Eroe principale (ovviamente, con il suo esercito a seguito).

Da versante puramente tecnico – che nulla ha a che vedere con il riuscitissimo stile estetico ispirate ad alcune celebri stampe giapponesi dell’800 – Patapon 2 Remastered gode del supporto 1080p su PS4 e output 4K su PlayStation 4 Pro, sebbene manchino veri e proprio contenuti aggiuntivi rispetto all’edizione originale per PSP. Un po’ un peccato, visto e considerato che la possibilità di inserire bonus di vari genere (incluse nuove opzioni di gioco), avrebbe senza dubbio aumentato l’appeal verso un rifacimento che non va oltre le basi poste da Sony nel lontano 2009. Bene ma non benissimo, quindi.

+ Gameplay frizzantino

+ Stile estetico accattivante

- Nessuna novità rispetto alla versione PSP

- Ripetitività sempre presente

6.9

Pur non offrendo di fatto nulla di inedito rispetto all’edizione uscita tanti anni fa su PSP (ad eccezione del supporto 1080p e 4K, oltre a un sistema di controllo riadattato per sfruttare le varie funzionalità del DualShock 4), Patapon 2 è ancora lo stesso, divertente strategico “tribale” visto originariamente sulla piccola e indimenticata console portatile di casa Sony, e ora pronto a tamburellare sulle vostre PlayStation 4 o PS4 Pro. Se si è giocato il titolo ai tempi, ci si troverà subito a proprio agio con il sistema di controllo e con un comparto grafico minimale. In caso contrario, lo stile unico e frizzante potrebbe sorprendervi. A patto di essere ben coscienti di avere pur sempre tra le mani un gioco datato 2009 e funestato da una certa ripetitivà di fondo.

Voto Recensione di Patapon 2 - Recensione


6.9

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay frizzantino

  • Stile estetico accattivante

Contro

  • Nessuna novità rispetto alla versione PSP

  • Ripetitività sempre presente

Commento

Pur non offrendo di fatto nulla di inedito rispetto all'edizione uscita tanti anni fa su PSP (ad eccezione del supporto 1080p e 4K, oltre a un sistema di controllo riadattato per sfruttare le varie funzionalità del DualShock 4), Patapon 2 è ancora lo stesso, divertente strategico "tribale" visto originariamente sulla piccola e indimenticata console portatile di casa Sony, e ora pronto a tamburellare sulle vostre PlayStation 4 o PS4 Pro. Se si è giocato il titolo ai tempi, ci si troverà subito a proprio agio con il sistema di controllo e con un comparto grafico minimale. In caso contrario, lo stile unico e frizzante potrebbe sorprendervi. A patto di essere ben coscienti di avere pur sempre tra le mani un gioco datato 2009 e funestato da una certa ripetitivà di fondo.
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