Prende oggi il via sulle nostre pagine una nuova mini rubrica a cadenza settimanale, ideata e pensata per uno scopo tanto semplice quanto immediato: dare un voto – letteralmente, espresso in decimi – alle notizie più calde, alle polemiche o più in generale agli eventi che hanno scosso l'industria del videogioco, sia in positivo che in negativo: è il Pagellone di SpazioGames.
Si tratta anche di un modo per riassumere i fatti più importanti della settimana, in un momento storico in cui il videogioco (e l'intero mercato internazionale) sta attraversando un momento tanto difficile quanto di cambiamento, profondo e radicato.
Ciò non toglie che la voglia di parlare del nostro passatempo preferito batta forte (sempre). Quindi bando alle ciance e passiamo subito ai fatti, cioè ai miei voti per la settimana che va dal 13 al 17 maggio.
Il Pagellone della settimana
GTA 6 non salterà il 2025: voto 8
Erano in molti a temere un rinvio del big per eccellenza, ma a quanto pare non sarà così: l'atteso kolossal di Rockstar Games, ossia sua maestà GTA 6, arriverà ufficialmente nel corso dell'autunno del prossimo anno, come svelato da Take-Two.
Zelnick si è infatti limitato a dire che «per ora mi fermerò a questo. Quell'annuncio verrà da Rockstar e sarà coerente con il modo in cui promuoveranno il gioco».
Insomma, in attesa della vera data di uscita e di un secondo trailer – in cima ai desideri di milioni di persone – si tratta quindi pur sempre di una gradevolissima conferma. Sperando solo che ciò non anticipi sgradevoli colpi di scena e ritardi inaspettati, che non si sa mai.
Assassin's Creed Shadows non è "woke", siete voi che avete un problema: voto 4
Fresco di annuncio, Assassin's Creed Shadows – nuovo capitolo della saga Ubisoft – è già finito nella rete delle polemiche per via di una discreta fetta di utenza che a quanto pare ha davvero troppo tempo da perdere sui social.
Di certo un bravo guaglione, Yasuke è però un samurai di colore (realmente esistito) e a quanto pare la cosa è inaccettabile, così come Naoe – la shinobi di sesso femminile – arriva a casa con una densa coltre di maschilismo che no, «io con una donna non ci voglio giocare».
Insomma, l'ennesima polemica sciocca come certi commentatori dell'Internet odierno.
Questo, tenendo in considerazione che il gioco – sulla carta – potrebbe non essere neanche troppo male, che alla fine è quello che conta davvero.
Pubblicità nei Tripla A di EA, no grazie: voto 4
Pochi giorni fa è emersa la notizia che Electronic Arts starebbe valutando la possibilità di inserire delle pubblicità all'interno dei suoi videogiochi AAA, in modo da monetizzare ancora, e ancora.
Pensate, nella peggiore delle ipotesi, a un FIFA EA Sports FC, a un Mass Effect o a un Dragon Age, ma con all'interno delle bellissime interruzioni pubblicitarie sulla falsariga di quelle che vediamo tutti i giorni tra un video e l'altro di YouTube.
Del resto, in un nostro recente sondaggio i lettori sono stati piuttosto chiari, con il 78% che ha definito «inaccettabile» l'idea di avere delle pubblicità all'interno di un gioco Tripla A, il che è abbastanza chiaro.
Insomma, a EA non è bastato diventare tristemente famosa per le microtransazioni, ora vuole fare il bis anche con le pubblicità in-game? Speriamo di no.
Il Natale di PlayStation sarà davvero triste: voto 3
A quanto pare, la crisi che ha colpito il mercato si è riflessa anche su PlayStation, complici alcune scelte scellerate degli ultimi mesi (qualcuno ha forse parlato della gestione di Jim Ryan?).
Ora, Sony Interactive Entertainment ha dichiarato di avere in programma solo un'esclusiva first-party per PS5 da lanciare entro la fine dell'anno: Concord. Si tratta, de facto, di uno sparatutto multigiocatore PvP in prima persona di Firewalk Studios in arrivo su PS5 (e PC).
Un po' deprimente, visto e considerato che il periodo autunnale/invernale è quasi sempre ricordato per grandi uscite e Tripla A pronti a contendersi il posto migliore sotto l'albero di Natale.
A quanto pare, però, quest'anno per i possessori di PlayStation 5 ci sarà un bel po' di carbone, almeno sul fronte first-party.
Liam Hemsworth è un bellissimo Geralt: voto 8
I fan si sono letteralmente strappati le vesti quando hanno scoperto che Henry Cavill non avrebbe più interpretato Geralt di Rivia nella quarta stagione di The Witcher su Netflix, così come forte è stato il disappunto dopo aver visto le prime immagini della controfigura con costume di scena.
Ora, però, grazie a delle fotografie scattate sul set, il primo sguardo al Geralt di Liam Hemsworth ha mostrato il suo costume completo e la sua classica parrucca bianca durante le riprese. E, surprise surprise, il risultato non sembra essere così male, anzi, il "nuovo" Geralt di Hemsworth non sembra avere nulla da invidiare al compianto Cavill.
Del resto, Seneca diceva che «spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall'opinione che non dalla vera sostanza della cosa stessa.»
Stai a vedere quindi che anche stavolta i pregiudizi si riveleranno un nulla di fatto. Che sorpresa, eh?
Final Fantasy è morto (?): voto 4
Altra notizia che fa piangere il cuore, ossia quella che Final Fantasy VII Rebirth e Final Fantasy XVI hanno di fatto "fallito" gli obiettivi prefissati da Square Enix.
Takashi Kiryu ha infatti dichiarato agli analisti che le vendite di tutti dei due i giochi (più Foamstars, nato come clone di Splatoon e quindi già senza speranza al day-one) non hanno raggiunto i ricavi e i profitti previsti, con un conseguente calo complessivo dell'utile operativo dell'azienda.
Dal canto mio, scoraggia vedere come due big appartenenti a una delle serie di giochi di ruolo più famose di tutti i tempi non riescono a sfondare come fecero invece i loro predecessori di oltre venti anni fa.
Che Square Enix sta affrontando una delle più grandi crisi della sua storia in un periodo di enormi cambiamenti dell'industria è noto – tanto che ve ne abbiamo parlato anche da queste parti – ma forse è il semplice prenderne atto a fare male, anzi, malissimo.
Marvel Rivals e l'obbligo di "recensioni positive": voto 1
Una clausola del contratto per provare Marvel Rivals – sparatutto di prossima uscita sviluppato e pubblicato da NetEase Games in collaborazione con Marvel Game che strizza l'occhio e non poco a Overwatch – obbligava i content creator e non solo a non poter parlare male in alcun modo del gioco.
Sì, la cosa di cui spesso è (stupidamente) accusata anche la stampa nostrana "sporca e corrotta", tanto che sono poi arrivate anche le scuse ufficiali da parte dello sviluppatore.
NetEase Games, ormai colta con le proverbiali mani nella marmellata, ha infatti dovuto chiarire il misunderstanding, scusandosi per quelli che definisce «termini ingannevoli» (ok).
Il contratto era una bozza destinata per collaborazioni a lungo termine con i content creator e non al pubblico in generale. Tutto è bene quel che finisce bene? Forse no, perché il gioco sembra anche vedere la luce fuori tempo massimo, con la "febbre Marvel" al minimo storico.
Non ce ne vogliano gli accanitissimi fan della Casa delle Idee, ma è così.
Appuntamento allora al prossimo venerdì, con il nuovo Pagellone sui fatti della settimana videoludica!