New World provato l'MMO di Amazon
Amazon Studios si butta nello sviluppo di un MMO dalle mille sfaccettature molto articolato e tutto da scoprire
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a cura di Matteo Bussani
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Amazon Game Studios
- Produttore: Amazon Game Studios
- Distributore: Amazon
- Piattaforme: PC
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 31 agosto 2021
Quando sei una realtà come Amazon è facile poter pensare al self-publishing di contenuti sia fisici, sia, perché no, digitali. Come ben sapete, infatti, l’azienda è nota in ambito consumer per la catena di distribuzione online, ma in ambito business lo è quasi di più per i servizi cloud che propone. Non era dunque lontana dall’immaginazione una produzione videoludica totalmente made in Amazon e supportata proprio dalla sua stessa infrastruttura. Uno dei primi progetti ad essere stati presentati dall’azienda americana si chiama New World. Si tratta di un MMO dal mondo persistente con elementi ibridati un po’ da ogni dove. Il concept nasce così sotto una forma particolarmente articolata, ma che ancora non avevamo avuto di vedere in maniera approfondita se non per una manciata di minuti nella fretta della Gamescom. Siamo così volati a Londra proprio per sperimentare sotto una nuova luce il gioco e iniziare a delinearne le caratteristiche principali.
Scopriamo il nuovo mondo
Immaginate di arrivare in un nuovo mondo, agli albori del XVII secolo, ma al contrario delle grandi scoperte dei secoli precedenti, di ritrovarvi di fronte a una terra all’apparenza ostile, ricca di misteri e poco ospitale. Per fortuna pare una prima impressione, perché la terra a sua volta, addentrati al suo interno, sembra avere tutti i canoni del luogo rigoglioso e selvaggio che ci si si sarebbe aspettati. Anche questo, però, è un mezzo inganno perché una non precisata corruzione ha colpito la popolazione indigena e l’ha trasformata in creature ingiustificatamente aggressive.
Con queste premesse inizia la nostra avventura nel nuovo mondo.
Prima di tutto survival…
Secondo i canoni dei più classici titoli survival, il compito principale in New World è quello di trovare le risorse per iniziare a colonizzare le terre neo scoperte. Si inizia con la raccolta di pietre e cespugli fino alla creazione della prima accetta e della picozza, a loro volta utili per raccogliere materiali più velocemente e da fonti più remunerative. Occhio a morire, perché lasceremmo sul posto quasi tutti i nostri averi, se non il poco di equipaggiamento indosso, e chiunque passando di lì potrebbe raccoglierlo. Dal nulla ci troveremo in breve a costruire gli utensili per la sopravvivenza. Dopo qualche ora, ci sentiremo stretti nei panni nomadi delle battute iniziali, e saremo chiamati ad avanzare e avvicinarci a uno dei territori appartenenti ai domini del nostro gruppo o, non avendoli, a conquistare delle regioni vicine.
… ma anche molto altro
Raccogliendo sempre più materiali e ottenendo più conoscenze e abilità, i giocatori potranno iniziare a plasmare i villaggi secondo necessità, costruendone le strutture come in un classico strategico 4X. Strutture migliori significa strumenti migliori, e strumenti migliori significa una crescita più veloce della propria fazione, nonché un avanzamento più celere nell’addentrarsi nel mondo di gioco rispetto, o ai danni, degli avversari. Come in uno strategico in tempo reale, starà a noi decidere il momento giusto per attaccare e definire così la nuova geografia politica della mappa di gioco. Questo perché non c’è una storia a sorreggere la struttura ludica del titolo: è la natura sandbox di New World a offrire gli strumenti perché sia il giocatore a creare la sua avventura nel nuovo mondo.
In pratica la definizione di questa mirabolante ibridazione potrebbe essere: Sandbox MMO Survival RPG in un mondo di gioco persistente governato da meccaniche 4X.
Teoria e pratica
Una proposta che ha al suo arco frecce come una longevità creata dagli stessi giocatori, alimentata da una continua lotta fra fazioni che sembra destinata a prendere il là al suono dell’obiettivo di ampliare gli attuali quasi 600 giocatori contemporanei che possono coesistere in un server di gioco. Tra il dire e il fare, però, si sa esserci in mezzo “e il”, e le potenzialità del gioco dovranno poi essere supportate da una community dedita a tirare fuori il meglio dal titolo, votandosi totalmente a plasmare la propria attitudine ludica alle disponibilità del gioco. La maggiore discrepanza che purtroppo già si nota è tra le premesse dell’ambientazione e la sua realizzazione. Il nuovo mondo seicentesco pochi guizzi particolari e tra vestiari tipici del tempo troviamo costruzioni in legno simil medievali e un’isola tutto sommato come se ne sono già viste. Non che sia brutto sia chiaro, ma sicuramente ci aspettavamo qualcosa in più.
E la base GDR, dove la mettiamo?
Tolte le mancanze ci sono diversi punti infatti che richiedono allo stato attuale un approfondimento che, viste le due ore di prova, non siamo riusciti a saggiare come avremmo voluto. Il primo è insito nella natura stessa di un RPG: la progressione del personaggio. Abbiamo giocato con un pg dotato dell’armatura più resistente del gioco, a livello 50, con una buona quantità di punti skill da distribuire tra le varie caratteristiche. Abbiamo potuto notare come siano a malapena sufficienti per maxare un solo ramo. Conviene che ogni gruppo distribuisca bene i compiti al suo interno, così da poter ricavare il massimo da qualunque attività. Nel mio caso ho deciso di puntare tutto sulle abilità di fabbro e di estrazione di metalli. In questo modo sono riuscito a ottenere bonus dalle risorse sparse per il territorio e ad avere più materiali per craftare spade e armature. Allo stesso modo c’è chi ha preferito diventare un taglialegna e chi ancora un cuoco, e cos via.
La varietà è anche consigliata come paradigma per il combat system. Ogni arma porta con sé un suo moveset differente, dotato, se non sbaglio, di tre colpi. C’è l’attacco normale, classico, che può essere eseguito in combo da tre colpi, un attacco ad area e un attacco frontale ma più potente. Si può parare o effettuare una schivata per evitare di ricevere danno. La prima fa consumare stamina solo in caso di reale utilizzo mantenendone attiva altrimenti una ricarica più lenta, mentre la seconda è più elusiva, ma la abbassa in ogni caso. Si è rivelato necessario nel gruppo almeno un healer, perché la vita si ricarica molto lentamente in sua assenza, e non basta stare attenti al rifornimento di cibo e acqua per accelerarla quanto si vorrebbe.
In generale le animazioni degli attacchi mantengono quell’astrazione dal feedback diretto tipica degli MMO, ma a nostro parere ci sono sembrate ben realizzate, migliorandosi abbondantemente da quanto visto in precedenza. Il motore Lumberyard, di proprietà Amazon, si è rivelato in parte una piacevole sorpresa. Il risultato tecnico, soprattutto delle ambientazioni e ricordando alcuni scempi di ottimizzazione del genere survival, è molto buono e apre a scorci interessanti, soprattuto nel binomio vegetazione-illuminazione.
New World degli Amazon Studios, in una prova più approfondita della Gamescom ci ha dato modo di iniziarne a scoprire le carte. Sulla carta le potenzialità sono enormi e la resa è lungi dall’essere manchevole, anzi per certi versi può dirsi addirittura molto buona, solo che attualmente all’appello mancano davvero troppi elementi per avere il quadro completo e solo addentrandoci in profondità nei meandri del nuovo mondo saremo in grado di darvelo. Fino ad allora state sintonizzati sulle pagine di Spaziogames.it.