Immagine di Mortal Shell | Recensione - Abbiamo il rivale di Dark Souls?
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Mortal Shell | Recensione - Abbiamo il rivale di Dark Souls?

Nonostante gli evidenti punti di contatto col padre del genere, Mortal Shell dimostra che c'è ancora molto spazio per l'innovazione. Scopriamo il progetto di Cold Symmetry nella nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Mortal Shell
Mortal Shell
  • Sviluppatore: Cold Symmetry
  • Produttore: Playstack
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo , Soulslike
  • Data di uscita: 18 agosto 2020 - 4 marzo 2021 (PS5, XSX)

Degli epigoni di Dark Souls abbiamo ormai perso il conto, tra cloni mal riusciti e prodotti che tentavano disperatamente di cavalcare l'onda del reboante successo della creatura di From Software. Nonostante i ripetuti tentativi di eguagliare – o quanto meno insidiare – quella formula siano tutti andati lontani a più di una spanna di distanza, già dalla beta di Mortal Shell avevamo intravisto un paio di buone caratteristiche che ci facevano ben sperare.

In egual misura, però, avevamo notato come la presenza di alcune criticità legate al bilanciamento e a diverse imprecisioni potessero minare la buona riuscita del progetto di Cold Symmetry, che appariva un po' arretrato per essere ormai giunto a pochi metri dalla linea del traguardo. E in effetti, com'era facile immaginare, Mortal Shell è in larga misura rimasto così com'era.

Eppure ci sono diversi motivi per cui un amante dei soulslike dovrebbe tenere d'occhio questo progetto, che non ha mai nascosto di voler camminare sullo stesso solco tracciato da From Software.

Anime prave, corpi svuotati

Mortal Shell racconta di un mondo in frantumi, di guerrieri caduti durante una battaglia che appare sempiterna e spietata, di creature ripugnanti devote a divinità imperscrutabili. Mentre i resti dell'umanità appassiscono e marciscono, il più affamato dei non nati arde di desiderio e chiede sacrifici ai suoi adoratori, sfuggente alla vista e condannato all'esilio. Lì dove i santuari occulti ancora giacciono tra le ombre, sentieri di sordidi pellegrinaggi si snodano attraverso terre arse e abbandonate, piagati da una maledizione che ha annullato ogni bellezza. Partorito dalla terra infetta, il personaggio è un corpo glabro e senza pelle che vaga alla ricerca della verità, come un essere privato della propria corazza a cui basta un solo fendente per tornare all'oblio. Ecco dunque che il giocatore dovrà abitare dei gusci vuoti, testimonianze corporee di guerrieri che furono, di uomini periti malamente tra sofferenze e crudeltà.

Narrativamente, Mortal Shell è persino più criptico della serie a cui si ispira, e benché nel menù sia presente una voce denominata lore, è solo tramite brevi iscrizioni e incisioni che è possibile farsi un'idea di ciò che è davvero successo in quel mondo martoriato da un male strisciante e persistente. Inoltre, per scoprire altri elementi dalle descrizioni degli oggetti è necessario usarli molte volte così da aumentare il livello di familiarità, assieme agli effetti che dovranno essere scoperti a vostro rischio e pericolo. Pochi altri suggerimenti arrivano dalla narrazione ambientale, che alimenta suggestioni solo quando ci si trova al cospetto dei grandi altari e delle aree presidiate dai boss, ostacoli da abbattere necessariamente per impossessarsi di alcune misteriose ghiandole la cui funzione lasciamo a voi il piacere di scoprire.

Sebbene non sia esteso, e anzi sia decisamente al di sotto degli standard moderni per il genere, il mondo di Mortal Shell ricorda in parte (e con le dovute differenze) quello tentacolare e interconnesso del primo Dark Souls. Dall'area principale vi ritroverete ad attraversare distese imponenti e punteggiate da cunicoli che collegano idealmente il troncone principale a tutte le altre deviazioni e zone secondarie, con scorciatoie che vi consentono di risparmiare lunghi tratti di strada.

Non aspettatevi però grandi finezze, in tal senso, perché gli sviluppatori di Cold Symmetry non si sono dimostrati così ispirati nel caratterizzare in modo unico il mondo di gioco; e in certi ambienti che rappresentano la coda di un punto di arrivo importante, hanno fatto l'errore di riempire letteralmente il cammino di nemici per aumentare la difficoltà in modo artificioso. È il caso della zona già vista nella beta, piena zeppa di anguste gallerie con curve cieche dove spesso si nascondono avversari pronti a tendervi degli agguati; o ancora, un'altra area dove bisogna procedere a compartimenti stagni, liberando le stanze da ogni minaccia prima di poter proseguire con relativa calma.

Dopo ripetute morti, abbiamo provato a fare un esperimento, ossia correre all'impazzata lasciandoci tutti alle spalle senza ingaggiare alcun combattimento... E incredibile a dirsi, in Mortal Shell si può fare sul serio. Si possono saltare intere aree e arrivare al cospetto dei boss senza alcuna reale limitazione, rinunciando ovviamente all'accumulo di Tar, che qui è esattamente l'equivalente delle anime di Dark Souls. Si tratta di un'errore di game design marchiano e imperdonabile, soprattutto se si considera che Mortal Shell non è un gioco che basa la crescita del personaggio sul farming finalizzato al livellamento; al contrario, i miglioramenti sono legati esclusivamente all'acquisizione delle abilità dedicate a ogni involucro, senza le quali è possibile ugualmente proseguire nell'avventura. Alcuni tra gli amanti dei soulslike, addirittura, potrebbero del tutto farne a meno a fare affidamento alle proprie abilità di base, senza che si avverta mai l'urgenza impellente di apportare delle migliorie.

Il gameplay e le meccaniche

Sono ben quattro gli involucri di cui il giocatore può prendere il possesso, avendo inoltre la possibilità di passare da uno all'altro grazie a degli appositi oggetti che rendono il cambio di classe estremamente fluido e non bloccato da scelte compiute a monte. Dopo averli trovati tutti, quando arriverete nei pressi di una zona franca potrete parlare con una figura femminile mascherata di nome Sorella Genessa, che vi consentirà di scambiare Tar e Visioni per ottenere le abilità.

Se il Tar si acquisisce uccidendo nemici e consumando degli oggetti specifici, le Visioni vengono rilasciate con minor frequenza e sono spesso legate alla maestria del giocatore, che deve saper gestire le combo, i parry e i contrattacchi per avere maggiori possibilità di entrarne in possesso. A tutto ciò va aggiunta la meccanica della pietrificazione, che rende immuni da un attacco singolo, ha un tempo di cooldown e aggiunge una componente strategica non indifferente quando bisogna osservare e gestire in contemporanea la frequenza degli attacchi rapidi e lo svuotamento della barra della stamina.

In Mortal Shell il parry è stato preso di peso da quello visto in Bloodborne, che consente di usare la parata perfetta e reagire all'istante, colpendo il nemico quando un vistoso punto rosso indica la possibilità di penetrare le sue difese. Il problema, purtroppo, è che Mortal Shell appare un po' grezzo e poco rifinito in quanto a precisione e coerenza delle animazioni, al punto tale che alcuni avversari riescono ad arrivare a segno prima o dopo un calcolo errato non derivante da vostre fallaci interpretazioni.

Talvolta, alcuni nemici scattano su di voi senza eseguire movenze di raccordo, mentre altre volte schizzano in piedi e sferrano fendenti in modo innaturale. E questo è davvero un gran peccato, perché Mortal Shell dimostra di avere tante buone idee che funzionano bene, convincono e si mescolano alla perfezione con quelle classiche del genere, ma è indubbio che il progetto necessitava di una fase molto più lunga di testing prima di arrivare sul mercato.

I combattimenti di Mortal Shell sono piuttosto lenti e ragionati, con l'unica eccezione rappresentata dalle schivate che permettono di evadere con grande rapidità anche annullando degli attacchi che stavate per portare a termine. Questo piccolo dettaglio apre una breccia nel bilanciamento, già non perfetto a causa di un involucro fortemente basato su un gran quantitativo di stamina. Ciò non significa che Mortal Shell sia facile, anzi: sa essere brutale in molti frangenti e non consente cali di concentrazione, in particolar modo perché basta un paio di colpi per essere letteralmente sbalzati fuori dal proprio guscio. Quando ciò accade, il giocatore può impadronirsene nuovamente e concedersi solo un'altra possibilità, ma se nell'operazione di recupero doveste subire un solo colpo sarete spacciati e ripartirete dall'ultimo punto in cui avere parlato con Sorella Genessa.

La donna, com'è facile intuire, funge anche da checkpoint, ma non vi sarà possibile effettuare viaggi rapidi e dovrete per forza di cose rifare tutta la strada a ritroso, col rischio di perdere per sempre il Tar accumulato e restare a mani vuote. Per avvantaggiarvi durante i duri scontri, in Mortal Shell potrete ricorrere alla cosiddetta Determinazione, che si accumula quando si gioca in modo aggressivo, tecnico e senza fare molti errori. Grazie ad essa è possibile usare le abilità intrinseche delle armi, le quali possono anche essere potenziate e non sono in alcun modo legate a una specifica classe, dandovi dunque modo di sperimentare con diverse build.

Classi e abilità

Come dicevamo, gli involucri che Mortal Shell vi consente di abitare sono quattro. Tiel l'Accolito è rapido, ha poca salute, molta stamina e un basso livello di determinazione. Ha una doppia schivata rapida e diverse abilità legate al veleno. Può creare nubi venefiche dopo un attacco potenziato e beneficiare della tossicità nemica per guarire parzialmente. Eredrim Il Venerabile è l'esatto opposto di Tiel e ha uno sbilanciamento evidente sulla possanza, con molti punti vita e una barra scarsa dedicata alla stamina. Le sue abilità gli consentono di resistere all'atterramento, di avere buff alla violenza degli attacchi di base e di causare danni all'equilibrio del nemico.

Harros Il Vassallo è il primo guscio con cui avrete a che fare e rappresenta la classica soluzione equilibrata, con parametri che si equivalgono e consentono di iniziare a prendere le misure allo spietato mondo di Mortal Shell. Le sue abilità tendono a favorire i drop delle cosiddette Visioni, fondamentali per sbloccare le abilità assieme all'accumulo residuo di Tar, che è l'esatto equivalente delle anime di Dark Souls. Solomon Lo Studioso è il guscio più tecnico tra tutti poiché, oltre ad essere sbilanciato sulla determinazione nonostante vita e salute siano grossomodo equilibrati, possiede una serie di abilità da sbloccare legate ai contrattacchi potenziati, alla pietrificazione e a manovre atte a contrastare con tempismo e abilità gli avversari.

Tra tutti, è Tiel a essere sin troppo avvantaggiato: è rapido, ha una doppia schivata e, ovviamente, dispone della possibilità di colpire molte volte grazie all'esagerata barra della stamina che possiede. Se è vero che bastano appena due colpi per metterlo fuori gioco, è vero anche che una delle sue abilità consente di far subire un danno aggiuntivo a quest'ultima barra anziché a quella della salute, riequilibrando così l'handicap della build di base. Abbinando la giusta arma ed eseguendo le combo più adatte alle tipologie di nemici, Mortal Shell diventa decisamente più abbordabile, complici anche i ritmi poco sostenuti e uno schema di avanzamento e una struttura delle boss fight a doppia fase diventati ormai la regola.

Il bestiario si attesta nella media e il loro design è sufficiente, con pochissimi esempi di mostri che spiccano davvero sugli altri. Abbiamo testato Mortal Shell su un PC che monta un i7 4770k, 16 GB di Ram e una RTX 2070 Super, e durante la nostra prova non c'è mai stato un calo di frame molesto o altri tipi di défaillance, dimostrando che il gioco riesce a mantenersi solido in ogni situazione esattamente come lo era già durante la beta. Le texture del terreno sono risultate un po' piatte, tanto quanto quelle di alcuni elementi fissi degli scenari, mentre è da segnalare la quasi assenza di shader e opzioni moderne che avrebbero fatto fare a Mortal Shell un ulteriore salto qualitativo. Così com'è, si tratta senz'altro di un buon inizio e di una base piuttosto solida su cui lavorare per un eventuale seguito, ma la distanza dai sovrani del genere rimane davvero ragguardevole.

Se volete scoprire le origini della serie simbolo del genere, potrete acquistare la Dark Souls Trilogy comprensiva di tutti i DLC a questo indirizzo.

Voto Recensione di Mortal Shell - Recensione


7.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gestione e selezione delle classi fluida, adattabili in tempo reale a qualunque situazione di gioco

  • Pietrificazione, parry, combo e abilità lasciano ampio margine all'interpretazione delle battaglie

Contro

  • Bilanciamento di classi e armi mal calcolato

  • Diverse imprecisioni nel combat system, con hitbox e animazioni che impediscono di reagire con coerenza

  • Ingenuità nella costruzione di alcuni scenari e posizionamento dei nemici da rivedere nelle zone clou

Commento

Mortal Shell è un progetto di appena quindici persone che è stato in grado di convincerci solo in parte grazie a delle buonissime idee di base; tuttavia, appare ancora come un prodotto grezzo e poco rifinito, come se fosse ancora relegato a una fase di beta su cui sarebbe stato meglio lavorare più a lungo e con maggiore attenzione. Si tratta di un gioco che possiede un proprio innegabile fascino, ha consapevolezza di quali corde si debbano toccare e sa bene cosa gli amanti sei soulslike adorano; ma la strada per i ragazzi di Cold Symmetry è ancora piuttosto lunga, prima di riuscire davvero a insediare il trono del re.
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