Immagine di MLB The Show 23 | Recensione - Mezzo passo avanti
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MLB The Show 23 | Recensione - Mezzo passo avanti

Torna il baseball di San Diego Studio, con poche ma interessanti novità.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di MLB The Show 23
MLB The Show 23
  • Sviluppatore: San Diego Studio
  • Produttore: Sony Interactive Entertainment
  • Distributore: Sony Interactive Entertainment
  • Piattaforme: PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 28 marzo 2023

Le simulazioni sportive sono un genere videoludico piuttosto peculiare. Per definizione, si tratta di giochi in cui è difficile portare grandi innovazioni di anno in anno, e dunque giustificare l’acquisto con qualcosa che vada al di là del semplice aggiornamento grafico e delle squadre.

Questo, però, non significa che gli sviluppatori non possano tentare di mescolare le carte in tavola, con nuove aggiunte volte ad impreziosire la proposta di anno in anno.

Il team di San Diego Studio ci ha provato con il suo MLB The Show 23, la più celebre simulazione di baseball già disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch.

Dopo un’edizione 2022 che faceva il suo dovere senza grandi sforzi, quest’anno il piatto si prospetta decisamente più ricco: scopriamolo insieme.

Anche quest’anno non cambiare

Partiamo da una premessa: per le simulazioni sportive, come accennavamo, è davvero difficile portare reali innovazioni a livello di gameplay. Può succedere che ci siano grandi cambiamenti, ma sono l’eccezione e sono solitamente molto lontani tra loro nel tempo.

In altre parole: era lecito aspettarsi che MLB The Show 23 riprendesse le basi del titolo dello scorso anno, e così è stato. Sotto il profilo del gameplay sul campo le novità sono davvero state elargite col contagocce.

Proprio per questo, non concentreremo la nostra analisi su questi aspetti: se volete informarvi sul gameplay di base di MLB The Show 23, vi invitiamo a recuperare la recensione dedicata allo scorso episodio, dove abbiamo sviscerato più nel dettaglio l’approccio adottato dal team per farci giocare a baseball con il pad alla mano.

Ci teniamo comunque a sottolineare che è stato mantenuto un buon livello di accessibilità: il gioco permette, come il suo predecessore, di scegliere tra diversi livelli di difficoltà, che permettono di giocare e divertirsi sia a chi cerca un’esperienza più arcade e accessibile, sia a chi cerca invece un’esperienza più simulativa e profonda.

Non è un equilibrio semplice da mantenere e, nel caso di MLB The Show 23 l’ago della bilancia pende decisamente verso l’aspetto simulativo; d’altro canto, non si tratta certamente di una novità per la serie, dunque se siete appassionati sapete benissimo a cosa andrete incontro.

Diverso è il discorso per la componente tecnica. Anche qui è difficile attendersi grandi balzi in avanti da un titolo all’altro, ma ci saremmo comunque aspettati un netto distacco con il predecessore, che ancora soffriva la sua natura cross-generazionale.

E invece così non è stato: anche MLB The Show 23 è un titolo appartenente palesemente alla scorsa generazione, e mettendolo a confronto con la scorsa edizione farete davvero fatica a notare miglioramenti. D'altro canto, dobbiamo dire di non aver notato grandi sbavature nella nostra prova su PlayStation 5 (potete recuperare la nuova ammiraglia Sony su Amazon)

Ovviamente, ad incidere c’è anche il fatto di uscire su una larga platea di console, perfino sulla meno performante Nintendo Switch, con un solo team ad occuparsi di tutto il lavoro, ma a quasi tre anni dall’inizio della nona generazione era lecito aspettarsi un passo in avanti più deciso.

Storylines: l'omaggio alla Negro League

La principale novità di questo MLB The Show 23 (che potete già recuperare su Amazon) è costituita dalla modalità Storylines, dedicata alla Negro League. Per chi non lo sapesse, la Negro League erano un campionato di baseball alternativo rispetto al classico MLB, dove le squadre erano costituite quasi esclusivamente da giocatori afroamericani.

Questo campionato aveva una cadenza annuale e si tenne fino al 1966, anno in cui cessò semplicemente di esistere perché ormai gli afroamericani erano stati integrati nel campionato principale.

In MLB The Show 23, gli sviluppatori hanno deciso di inserire la Negro League come una specie di modalità storia per giocatore singolo. Potremo vestire i panni di alcuni dei giocatori più famosi di quest’epoca, rivivendo momenti che hanno scritto la storia delle Negro League. I momenti di gioco sono intervallati da video d’archivio e da racconti di Bob Kendrick, presidente del Museo della Negro League, che riesce con magistrale abilità a raccontare le peculiarità di ogni giocatore e di ogni momento storico.

Abbiamo trovato questa modalità estremamente interessante: grazie ad essa abbiamo potuto approfondire la storia dello sport, partendo da una pagina buia come quella della segregazione razziale per scoprire quei giocatori che riuscirono, colpo su colpo, ad abbattere quel muro che li divideva dalla MLB.

A livello di offerta videoludica, avere una modalità con una storia da seguire rende sicuramente il pacchetto più completo e attraente anche per chi gioca maggiormente in solitaria. Proprio per questo, speriamo che anche le prossime edizioni mantengano qualcosa di analogo, consentendo a novizi e veterani dello sport di approfondire la mitologia del baseball, scoprendone figure e momenti chiave.

Il pacchetto completo

Ad affiancare la modalità Storylines troviamo tutte le modalità che abbiamo imparato a conoscere nelle scorse iterazioni della serie. Partiamo da Diamond Dynasty, che è la versione MLB The Show dell’ormai celeberrimo FUT e di tutti gli equivalenti diffusi in altri titoli. La proposta del team era stata già buona negli scorsi anni: a differenza di altri concorrenti, in MLB The Show la componente microtransazioni è ridotta al minimo, il che permette di sbloccare tutto (o quasi) semplicemente tramite il gioco stesso.

Ad esempio, completare la modalità Storylines con ciascuno dei protagonisti vi permetterà di sbloccare una sua versione per Diamond Dynasty, partendo così con carte davvero potenti fin dall’inizio. A questo proposito, la modalità è stata rivista grazie all’introduzione delle stagioni, che metteranno fuori gioco alcune carte con il passare del tempo; è stato inoltre facilitato l’accesso a carte molto potenti, che potrete ottenere fin dalle prime battute di gioco.

Sono dei cambiamenti che vanno senza dubbio ad arricchire questa modalità, ma che dovranno necessariamente essere testati nel tempo per valutarne l’impatto sul meta di gioco. Ad ogni modo, anche quest’anno la modalità Diamond Dynasty si conferma come uno dei fiori all’occhiello della produzione.

Le altre modalità, Road to the show, March to october e Franchise si presentano prive di sostanziali novità, riproponendo quanto di buono fatto nelle passate edizioni. Va notata una maggiore profondità della fase di talent scounting in Franchise: quando dovrete reclutare nuovi talenti avrete a disposizione molte più giovani leve, e pur conoscendone alcune statistiche non potrete scoprirne il vero potenziale fino a quando non le avrete già testate sul campo.

Si tratta di una piccola aggiunta, certo, ma contribuisce a ricreare la sensazione che prova chi ha il compito di selezionare i nuovi talenti, con tutti i rischi che questa fase comporta.

Non mancano, ovviamente, le modalità più “veloci”, per organizzare partite da affrontare in solitaria o con gli amici, contorno immancabile di qualsiasi titolo sportivo.

MLB The Show 23: vale la pena?

Siamo giunti quindi a tirare le somme su questo MLB The Show 23. Come da tradizione per i titoli sportivi, si tratta di un lavoro che affonda le sue radici nelle edizioni precedenti, senza stravolgere le carte in tavola e senza regalare sorprese eclatanti.

Tuttavia, vogliamo sottolineare come questa edizione riesca comunque a staccare di una spanna le precedenti, soprattutto grazie all’aggiunta della modalità Storylines e ad un lavoro di limatura per la modalità Diamond Dynasty.

Mentre tutto il resto rimane uguale (anche troppo, compreso il comparto tecnico), queste aggiunte potrebbero valere da sole il prezzo del biglietto per chi è appassionato di baseball, che d’altronde è il target principale (se non unico) a cui MLB The Show intende rivolgersi.

Speriamo che la modalità Storylines venga mantenuta ed espansa in futuro, ma ci auguriamo anche che il puntuale MLB The Show 24 riesca a portare finalmente la serie nella nona generazione: sarebbe anche l’ora.

Versione recensita: PS5

Voto Recensione di MLB The Show 23 - Recensione


7.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • L'aggiunta della modalità Storylines

  • La revisione di Diamond Dynasty

Contro

  • Mancano novità per le altre modalità

  • Ancora un titolo della scorsa generazione

Commento

MLB The Show 23 non presenta molte novità rispetto al predecessore, neanche sotto il profilo tecnico, dove ancora una volta ci troviamo di fronte ad un titolo della scorsa generazione. L'aspetto più interessante è sicuramente l'introduzione della modalità Storylines e la revisione della modalità Diamond Dynasty, che da sole potrebbero giustificare l'acquisto per gli appassionati; per il resto, l'appuntamento con novità più corpose è rimandato alle prossime edizioni.
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