I miracoli di Natale #9 – Splinter Cell deve pur esistere da qualche parte
Sam, torna. Arriva la next-gen, torna.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Da qualche anno a questa parte è sempre la stessa storia: prima di ogni fiera o evento importante esce fuori un rumor su Splinter Cell. È successo anche di recente poco prima dei The Game Awards 2019, quando un thread di Resetera ha parlato di Splinter Cell: Fifth Freedom, presunto nuovo titolo della serie che avrebbe dovuto essere presentato alla manifestazione ideata da Geoff Keighley.
Il fatto che non stiamo scrivendo anteprime del videogioco in questione dovrebbe far capire com’è andata.
Anche stavolta un nulla di fatto. Di Splinter Cell nemmeno l’ombra. Dal parzialmente incompreso Splinter Cell: Blacklist, che non era perfetto ma neanche la delusione che alcuni hanno dipinto, il franchise di con protagonista Sam Fisher è scomparso dai radar. A parte gli easter egg in The Division, l’apparizione in Ghost Recon: Wildlands, pare che l’agente di Third Echelon sia stato messo in congedo forzato (o pensione forzata, a questo punto), da parte di Ubisoft.
Quindi, nelle nostre richieste per i miracoli del Natale in vista del 2020 vorremmo il ritorno di Splinter Cell.
Una nuova generazione di Splinter Cell per la nuova generazione di videogiochi
Se avete seguito un po’ le uscite e le notizie dell’anno in chiusura, saprete che per Ubisoft questo non è stato un grande anno. The Division 2 e Ghost Recon Breakpoint non hanno portato i risultati sperati in termini di vendite, e sebbene il titolo di Ubisoft Massive fosse sicuramente più degno del secondo in termini qualitativi (e infatti il “tonfo” è stato minore rispetto a Breakpoint), alla fine è il pubblico a decidere.
Tutto questo in un mondo, aggiungiamo noi, che vede la critica e le recensioni della stampa specializzata sempre meno influenti in termini di direzione d’acquisto da parte dei videogiocatori. Non importa, nel caso di The Division 2, l’aver accumulato un più che dignitoso 80+ su Metacritic.
Vendite sottotono, feedback generale molto più che tiepido, che hanno costretto Yves Guillemot a prendere una decisione drastica: rinvio di tutte le uscite della prima parte del 2020 (Rainbow Six: Quarantine, Watch Dogs: Legion e Gods and Monsters) e pesante revisione dei progetti futuri, a seguito dell’evidente saturazione del sotto-genere degli open world.
Per questo, stavolta, l’arrivo di un nuovo Splinter Cell era ancora più improbabile. Difficile pensare che Ubisoft possa aggiungere altra carne al fuoco in una seconda parte del 2020 che sembra molto affollata. Eppure, proprio un nuovo episodio della serie potrebbe rappresentare una grande spinta verso la prossima generazione di console.
In molti sperano in un remake del primo episodio. Sarebbe bello, effettivamente, rivedere la prima avventura di Sam Fisher sotto una nuova luce, ma nel 2020 un gameplay del genere risulterebbe forse troppo antiquato. No, ciò che ci vuole è un nuovo episodio: al massimo un soft-reboot. Un’operazione simile a quella del più recente God of War. Rivedere Sam Fisher dopo tanti anni, una spia esperta (magari non vecchia come Kratos) in un mondo che nel frattempo è cambiato moltissimo dalle sue ultime operazioni.
Un titolo che ben si sposerebbe con l’esordio delle nuove console. Uno Splinter Cell rimesso a nuovo in grado di trainare Ubisoft nella prossima generazione, e riprendersi da un 2019 da non ripetere assolutamente. Sviluppato esclusivamente per PC, PS5 e Xbox Series X, così da potersi finalmente sbizzarrire anche su console senza cedere a compromessi.
Con una maggiore potenza grafica potrebbe ritornare, ad esempio, l’idea di sfruttare le ombre per nascondersi del primo capitolo, aspetto che è stato trascurato col tempo. Gestione delle luci, performance audio migliori, ma soprattutto una IA in grado di reagire coerentemente e con intelligenza ai passi falsi del giocatore. Il genere degli stealth game può infatti ottenere molto da una potenza di fuoco delle console maggiore, e ci immaginiamo proprio uno Splinter Cell a tornare a regnare prepotentemente in un genere che, con la fine del franchise di Metal Gear, ormai non ha praticamente più esponenti.
Sono stati tanti i rumor che hanno circondato Splinter Cell negli ultimi anni, e da qualche parte deve esistere. Più volte è stato ribadito che per il franchise al momento non ci sono idee tali da giustificare lo sviluppo di un nuovo episodio, ma anche considerato il periodo recente di Ubisoft crediamo (o almeno speriamo) che il 2020 possa essere l’anno giusto per il ritorno di Sam Fisher. Un nuovo Splinter Cell per una nuova generazione.
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