Ultimo aggiornamento: settembre 2021
A settembre dello scorso anno, mentre il mondo attendeva PlayStation 5, Sony ha ufficializzato lo sviluppo del nuovo capitolo di God of War. Un anno dopo, Kratos è tornato sotto i riflettori per il PlayStation Showcase del 2021, dove lo abbiamo finalmente visto in azione e dove abbiamo visto venire ufficializzato il nome God of War: Ragnarok.
L'inverno per Kratos e Atreus sta per finire, ma per noi sta iniziando. Un più maturo Atreus si prepara a seguire Kratos presso tutti i Nove Regni (compreso Asgard), come vi abbiamo già anticipato nel nostro articolo con tutti i dettagli sul gioco, ma c'è di più: Sony Santa Monica ha promesso di mantenere intatto il feeling dei combattimenti del precedente gioco, portando però nuove rune e nuove abilità ad arricchire la formula. E non è tutto, perché preparatevi anche a fare incontri con miti assoluti come Thor...
Mentre siamo in attesa di scoprire di più sul gioco, che potrebbe arrivare nel 2022, vediamo come ingannare la nostra pazienza armandoci dei più bei gadget a tema God of War!I miglior gadget a tema God of War
- Il gioco di carte
- Le Tubbz ufficiali
- Il fumetto ufficiale
- Il libro Lore & Legends
- Il romanzo ufficiale
Il gioco di carte di God of War
Invertiamo un po’ la “tradizione” e iniziamo con il prodotto più ambizioso. Il gioco di carte di God of War nel suo piccolo è stato un po’ una sorpresa. Il motivo era sempre lo stesso, ovvero quello di una saga che pareva all’esatto opposto di quasi tutto ciò che è cerebrale. Qualcosa di smentito sia dal videogioco del 2018 che da questo stesso gioco da tavolo. Si tratta di un gioco di carte collaborativo a cui possono prendere parte da uno a quattro giocatori.
Ciascun partecipante può incarnare uno dei personaggi principali del God of War del 2018 (a scelta tra Kratos, Atreus, Freya, Brok e Sindri) e superare le sfide che lo attendono e i mostri che lo ostacolano. L’obiettivo di fondo è sopravvivere all’imminente Ragnarok, il crepuscolo che porterà il mondo norreno alla distruzione. Un gioco da tavolo ibridato con le carte che si rivela divertente e in un certo qual modo anche anticipatore di quello che potrebbe essere il futuro della storia di Kratos e Atreus. Il tutto dentro a una scatola rigida e resistente e a un prezzo ben più che abbordabile.
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Le Tubbz di Kratos e Atreus
Da un po’ di tempo, le paperelle Tubbz hanno simbolicamente lanciato una sfida ai Funko Pop. Lo hanno fatto con lo stesso grado di ironia e con la volontà di rendersi irrinunciabili per ogni appassionato. God of War in questo senso non fa eccezione: la coppia di paperelle che vi proponiamo riguarda appunto i due protagonisti della storia, Kratos e suo figlio Atreus. Inutile dire quanto la resa di entrambi sia riuscita bene. La quantità di dettagli che si è riusciti a inserire in entrambi è sorprendente: le decorazioni sul Leviatano, l’ascia di Kratos, sono esattamente le stesse che si vedono nel gioco. Anche i diversi tipi di vestiti e il caratteristico tatuaggio rosso sono stati resi alla perfezione. La medesima cura è stata riposta in suo figlio Atreus: la versione “paperosa” del ragazzo ha infatti il medesimo tagli di capelli e maneggia Artiglio, l’arco donatogli dalla madre Faye. Anche in questo caso, la fine scultura della plastica ha reso alla perfezione tanto gli abiti di pelliccia quanto i dettagli di cuoio dei vestiti e della faretra. Chi avrebbe mai detto che una folta barba donasse così tanto a una paperella?
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Il fumetto di God of War
Chiudiamo la rassegna con tre opere editoriali, utili per approfondire anche il retroterra narrativo e culturale dietro God of War. La prima è la graphic novel di Roberson, Parker e Gist, pubblicata dalla Magic Press nel 2019. In un volume semplice ma resistente in carta patinata, viene narrata una piccola avventura di Kratos e suo figlio Atreus, ambientata prima del videogioco. Una storia raccontata attraverso pochi colori e la forza delle chine, in cui comprendiamo quanto Kratos abbia da lavorare su sé stesso sia come uomo che come padre.
In effetti la storia approfondisce alcune cose che nel videogioco vengono solo lasciate intendere. Atreus, oltre a essere ignaro dei trascorsi del padre, nel gioco si lascia sfuggire che Kratos “non c’era mai”, che era sempre a caccia. In questo fumetto ne capiamo il perché, con l’ulteriore legittimazione rappresentata dallo stesso Cory Barlog. Il game director di God of War del 2018 ha infatti scritto l’introduzione al volume, attribuendogli il ruolo di apripista per l’espansione dell’universo narrativo di God of War.
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Il libro God of War: Lore & Legends
La seconda opera editoriale è ancor più specifica e approfondita: God of War: Lore & Legends. Come da titolo, è una libro che raccoglie tutto il contesto narrativo del gioco del 2018, ma scritto dal punto di vista di Atreus. Un approfondimento travestito da "mini-artbook", dove il figlio del Fantasma di Sparta raccoglie tutte le informazioni apprese durante l'esplorazione. Di nuovo è uno di quei prodotti che si impegna per portare nel mondo reale un oggetto del videogioco, in questo caso il diario di Atreus, riconoscibile per via dell'impronta della mano che nel gioco è anche simbolo per la storia principale (denominata appunto "Il Viaggio"). Oltre agli appunti del viaggio, il libro contiene anche un accurato bestiario, con tutti i nemici affrontati da Kratos e Atreus. Per adesso è solo in lingua inglese, ma è davvero un bellissimo libro da collezionare ma soprattutto da leggere!
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Il romanzo di God of War
L’ultimo articolo di oggi non è un gadget, bensì un romanzo. Parliamo infatti della novelization del videogioco del 2018: a scriverla è stato J. M. Barlog, già scrittore affermato negli Stati Uniti e nientemeno che il padre di Cory. Il libro racconta, adattandolo al genere del romanzo, l’avventura che la maggior parte degli appassionati li ha visti vivere su PlayStation 4. Il brand non è nuovo tali adattamenti, ma in questo caso la storia ha permesso un ancora maggiore approfondimento della trama e del contesto.
Basta leggere poche righe per capire come la psicologia dei personaggi sia maggiormente indagata, e di come l’interazione dialogica tra Kratos e suo figlio sia, se possibile, ancor più insistita che su console – tanto che uno degli aspetti più esplicitati nelle pagine del romanzo sta appunto nella difficoltà di Kratos di superare la barriera linguistica. Non poche volte si affida ad Atreus per farsi tradurre il linguaggio dei troll, così come Kratos stesso nel videogioco ammetta di saper parlare il norreno ma di non saperlo leggere o scrivere. Un esperimento interessantissimo per capire come si possa trasformare un videogioco in qualcosa di completamente nuovo ma senza stravolgerne la natura.
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