Midgar. Viaggio fotografico nel mondo di Final Fantasy VII - Speciale
Riscopriamo la controversa città dell'originale Final Fantasy VII nella porzione che viene esplorata nel Remake
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a cura di Paolo Sirio
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , PS3 , PSX , PSP
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 17 novembre 1997 PSX - 25 giugno 1998 PC - 4 giugno 2009 PSN - Inverno 2015 (PS4) - 20 agosto 2015 (iOS) - 10 aprile 2020 (Remake)
Prima di addentrarci nel Remake, abbiamo speso qualche ora nell’originale Final Fantasy VII, scattando un po’ di foto che possono tornare utili a quanti tra voi si stiano avvicinando all’esclusiva PlayStation 4 per la prima volta oppure abbiano già trascorso anni di gioco a Midgar e potrebbero essere interessati a carpire – grazie alle nostre immagini – le differenze tra le due versioni.
Un viaggio che, al di là delle intenzioni di Square Enix – la dicitura “Remake” è stata appunto aggiunta al titolo per sottolineare che il caposaldo del panorama JRPG è stato adottato più quale una base di partenza che come un gioco da riproporre in scala 1:1 con la tecnologia moderna –, troviamo valido per riscoprire le origini del mito ma anche per cogliere le tecniche narrative implementate nell’originale e verificare la loro tenuta nel 2020.
Di questo e tanto altro parleremo nel nostro speciale.
Prima di cominciare… perché?
Per parlarvi oggi di Midgar, abbiamo esplorato il gioco originale e scattato foto dalla versione per Nintendo Switch, non limitandoci a raccogliere i ricordi che pure affollano la nostra mente nei giorni del lancio di Final Fantasy VII Remake.
Considerando che il rifacimento è ambientato interamente a Midgar, ci siamo limitati a ripercorrere – e lo stesso dicasi delle immagini, purtroppo in 4:3, che vedrete allegate al nostro articolo – la porzione della storia ambientata nella controversa città: dall’inizio alla fine del primo segmento dedicatole, vale a dire una durata complessiva di 5-6 ore rispetto ad una lunghezza media del playthrough del gioco originale di 38-53 ore.
Ci piaceva proporvi un viaggio del genere anche per comprendere come Square Enix sia riuscita a spalmare i contenuti raccolti in appena cinque o sei ore lungo un gioco completo della serie Final Fantasy, che a quanto abbiamo appreso durerà intorno ad una quarantina di ore – il punto, questo, che forse più di ogni altro ha suscitato dubbi nei veterani del capitolo classico.
Al momento, chi vi scrive non ha completato il Remake e non sa a che punto della storia si interromperà per lasciare poi che sia la Parte II – ancora senza una data – a portare avanti la narrazione.
La spinta a ripercorrere l’originale, curiosamente, ci è stata data sia dalla relativa immediatezza di questo percorso – un lasso di tempo abbastanza facile da sostenere visto che non parliamo di rigiocare il titolo completo, un piacere che pure ci concediamo di tanto in tanto – e dal fatto che, “grazie” alla velocità ridotta dei download su PlayStation Network causa coronavirus, abbiamo avuto… qualche ora da passare in pieno relax, per così dire, mentre aspettavamo di poter iniziare Final Fantasy VII Remake. A questo punto, perché non coinvolgere pure voi in questo tuffo nel passato?
Midgar, ancora una volta
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il ritorno a Midgar ci ha consegnato un Final Fantasy VII ancora godibilissimo sotto un profilo tecnico ed esperienzale; non siamo dalle parti di un remaster né tantomeno di un remake, ma il comparto grafico tirato a lucido su Nintendo Switch ci ha destato un’impressione superiore alle aspettative, specie nella modalità portatile, e ci faceva piacere puntualizzarlo nel caso in cui steste pensando anche voi ad un viaggio simile e foste indecisi su quale piattaforma utilizzare.
Attenzione! L’articolo contiene spoiler sulle prime ore di Final Fantasy VII
L’impatto iniziale col gioco è scandito ancora oggi da una scena d’apertura dall’elevata ambizione registica, e che per certi versi abbiamo faticato a ritrovare, per ispirazione ed esecuzione, nelle produzioni moderne. Un quadro nero puntellato di bianco ci accoglie ad un passo dal primo piano su Aerith, poi ancora l’inquadratura s’allarga per darci uno scorcio dell’ambientazione che la circonda.
Sono le stradine di Midgar, ovviamente, e dal basso di una città malata il nuovo e graduale campo largo ci mostra la causa del suo male – la torre del quartier generale Shinra. Rimaniamo sospesi in aria per qualche istante, giusto per goderci il logo di Final Fantasy VII e scorgere quanto male al pianeta il malvagio gigante stia facendo: i getti di fumo che inondano lo scenario sono l’esempio più elementare, e per questo più efficace, delle logiche che comandano l’azienda e di conseguenza la città.
Mentre scendiamo, il ritorno a terra, stavolta verso l’est della città, si alterna con l’arrivo di un treno in stazione. Come ogni treno, anche questo porta qualcosa di nuovo – che siano guai o buone notizie, toccherà al giocatore scoprirlo.
Come Cloud, il nostro obiettivo è lavorare con l’organizzazione Avalanche per colpire i reattori Mako con cui la corporazione Shinra sta estraendo la linfa vitale del pianeta. «Il pianeta sta morendo», sottolinea Barret, capo dell’organizzazione, nel tentativo almeno inizialmente vano di coinvolgere il mercenario ex SOLDIER First Class Cloud nella sua lotta ideologica.
La missione, che prevede l’installazione di una bomba, fila via liscia e ci dividiamo dai nostri partner per raggiungere separatamene il treno che ci riporterà alla base.
Lungo il tragitto incontriamo per la prima volta Aerith, delicata fioraia con cui scambiamo alcune battute prima di riprendere il cammino.
In questo passaggio vediamo una Midgar devastata dall’esplosione che, come contesa tra Avalanche e Shinra, mostra sofferente i segni dell’intervento dell’una e dell’altra parte; come se a rimetterci fosse soltanto lei, mentre i due litiganti portano testardamente avanti le loro, legittime o meno, ragioni.
In un’intervista, Yoshinori Kitase, director dell’originale e producer del Remake, ha spiegato non a caso come il team di sviluppo fosse stato guidato, nella realizzazione di tale scena, dalla volontà di trasmettere un senso di colpa ai giocatori per la devastazione esibita in questo segmento.
Cloud ci mette un po’ più del previsto a radunarsi coi suoi e la cosa li impensierisce notevolmente, visto che in questa fase sono ancora preoccupati dalla possibilità che possa abbandonarli al loro destino. Il tratto del personaggio è piuttosto machista, scorbutico e taciturno, e queste sue caratteristiche lo rendono imperscrutabile persino agli occhi di Tifa, sua amica d’infanzia e proprietaria del bar 7th Heaven – la suddetta base di Avalanche.
Tuttavia, con un’entrata in scena acrobatica che ne evidenzia le doti atletiche, il protagonista si fa finalmente vedere nel treno che li riporta tutti alla base. Qui un alterco tra Barret e Cloud ci mostra come quest’ultimo non voglia portare avanti il suo impegno con l’organizzazione, e che soltanto l’ascendente esercitato su di lui da Tifa sia in grado di convincerlo a completare soltanto un’altra missione prima di tornare un cane sciolto.
Qualcosa nella nuova missione, che prevede un attentato ad un secondo reattore, va però storto; Shinra è stata messa al corrente dei piani dei terroristi e si fa trovare pronta al suo assalto, e in questa fase ci accoglie persino il presidente di cui facciamo la sgradevole conoscenza. Mentre Tifa e Barret riescono ad uscirne tutti interi, ad avere la peggio è Cloud, che precipita dalla struttura del reattore e si separa a lungo dal resto del party.
Il volo del personaggio si conclude miracolosamente su un letto di fiori, e questo gli salva in maniera del tutto fortunosa la vita; i fiori sono di Aerith, la ragazza che avevamo incontrato al termine della prima missione, e sono gli unici a trovare terreno fertile in una Midgar che non ha più energia per alimentarne la crescita altrove.
Si interrompe qui il percorso del Final Fantasy VII originale nella città di Midgar, cuore nevralgico della storia ma soltanto una sua porzione; uno dei temi più interessanti del Remake, e ragione per cui vi abbiamo portato per mano in questo tour della controversa metropoli, è il punto in cui si interromperà la narrazione del nuovo gioco, che sappiamo riprenderà e reinterpreterà elementi da parti successive dell’originale oltre ad aggiungerne altre ex novo. Di questo e del loro impatto ve ne parleremo, però, quando avremo ulteriormente sviscerato il rifacimento – e, soprattutto, quando lo avrete fatto anche voi.
Voto Recensione di Final Fantasy VII - Recensione
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