MediEvil: La cronologia di Sir Dan – Speciale
Esaminiamo la saga di MediEvil da un punto di vista cronologico, intersecando tutti i dati e gli sviluppi narrativi più o meno possibili
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a cura di Adriano Di Medio
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Other Ocean Interactive
- Produttore: Sony Interactive Entertainment
- Distributore: Sony
- Piattaforme: PS4
- Generi: Azione , Avventura
- Data di uscita: 25 ottobre 2019
L’uscita del remake di MediEvil su PS4 ha riacceso le speranze per un ritorno di Sir Daniel Fortesque, e ne abbiamo già parlato a lungo. Se però in quell’occasione abbiamo esaminato gli indizi “concreti”, ovvero quelli che hanno maggiore possibilità di certezza, oggi invece andremo un po’ più a fondo, per indagare la saga da un punto di vista cronologico. In questa maniera cercheremo di capire sia l’attuale “punto narrativo” cui è giunta la storia, sia i possibili sviluppi futuri.
MediEvil per PSX: cronologia originale
Per l’esordio del buon cavaliere da un occhio solo gli sviluppatori di Sony Cambridge evitano di inserire qualunque data; l’unico riferimento temporale è che tra antefatto e gioco passano ben cento anni. A vederla oggi questa scelta sembrerebbe proprio qualcosa di voluto, in modo che la vicenda fosse il più possibile “fiabesca” e universale, un po’ come le fonti di ispirazione (Ghosts n’ Goblins e le opere di Tim Burton). Pertanto la vicenda di Sir Daniel Fortesque viene datata solo a partire da MediEvil 2.
Nel filmato introduttivo di quest’ultimo viene infatti detto che la sconfitta definitiva di Zarok avviene nel 1386 e che il risveglio di Dan nella Londra vittoriana è nel 1886, quindi con uno stacco di cinquecento anni. In ogni caso nessuno dei due videogiochi accenna a un “tempo narrativo” in cui Dan agisce: nel primo Zarok ha completamente congelato tempo e spazio in una notte eterna (si vede l’alba solo nel filmato finale), mentre nel secondo c’è più alternanza tra mappe diurne e notturne, seppure non sia possibile ricavare dalla progressione un ciclo giorno-notte credibile.
Il manuale di gioco parlava di un Autunno della Morte, quindi gli eventi di MediEvil 2 potrebbero estendersi per un periodo che va da pochi giorni a tre mesi. La spiegazione “di comodo” sarebbe che il tempo a Londra è distorto, cosa probabilmente dovuta al fatto che l’incantesimo lanciato da Palethorn fosse incompleto.
Tralasciando il finale aperto di MediEvil 2, su PlayStation la cronologia di MediEvil è abbastanza semplice. Nel 1286, Sir Daniel partecipa alla Battaglia di Gallowmere e viene colpito a morte durante la prima carica. Vi sono quindi cento anni di pace, dopo i quali Zarok ritorna e Sir Daniel si risveglia per fermarlo: MediEvil si ambienta quindi nel 1386.
Sistemata ogni cosa e accolto nel Salone degli Eroi, Sir Daniel riposa tranquillo per cinquecento anni, fino a quando nel 1886 non viene nuovamente richiamato (ancora adesso non si capisce da chi o da cosa) nel mondo dei vivi per contrastare Palethorn nella Londra vittoriana. Sventata questa minaccia decide di non ritornare nel Salone per rimanere con il suo amore, la principessa egiziana Kiya.
L’unica controversia sta nella nascita del protagonista, che può essere solo desunta. È credibile che al momento della morte fosse sulla trentina, cosa deducibile sia dall’essere cavaliere che dal fatto che combattesse in prima linea. Pertanto è fattibile che Sir Daniel Fortesque sia nato in un periodo compreso tra il 1250 e il 1259.
MediEvil per PS4: i 100 anni della discordia
Siccome il remake per PS4 riprende pedissequamente la trama dell’originale PlayStation, è lecito pensare che anche la cronologia sia la medesima. Così purtroppo non è: c’è stato sia un deciso approfondimento della sua storia che un certo cambiamento di date.
Le informazioni sono state fornite nel fumetto omonimo MediEvil, uscito a ottobre del 2019 e di cui una copia digitale era in allegato all’edizione digital deluxe del remake. La versione cartacea (al momento non pubblicata in italiano) presentava sia una breve introduzione al background che un prospetto con i vari personaggi dell’universo narrativo.
Qui viene detto che Sir Daniel in vita era tutto meno che un eroe: monellaccio da bambino e arrogante da adolescente, decise di divenire cavaliere di Gallowmere. Malgrado mostrasse talento nell’arte del cavalierato, sfruttò abbondantemente il ricco patrimonio di famiglia per scalare la gerarchia militare di Gallowmere, venendo infine nominato campione. Dopo anni di bagordi in cui approfittò bellamente della propria posizione, quando fu chiamato alla battaglia morì durante la prima carica, dando inizio al percorso di redenzione in cui lo assistiamo in MediEvil.
Tra l’altro le stesse pagine della graphic novel accennano brevemente a come “altri studiosi” abbiano una versione “alternativa” di tale avventura, in cui Dan ospitava nel cranio un “genio da un occhio solo” e in cui il Salone degli Eroi era una sorta di “SPA a cielo aperto in stile greco”. Sono tutte allusioni allo sfortunato MediEvil: Resurrection per PSP (il genio è Al-Zalam) mai apprezzato specialmente da Chris Sorrell, tanto che la chiosa di questa descrizione è “Pah! Assurdo! Niente di tutto ciò ha senso!”
Il fumetto, tra l’altro, accenna anche il nome del padre di Daniel, ovvero Lord Cedric Fortesque, presentato come il nobiluomo più ricco di Gallowmere. Il vero punto di rottura sta però altrove: nel fumetto Chris Sorrell e Jason Wilson (autori anche del gioco originale) mettono nero su bianco che Daniel è nato nel 1154, cioè ben cento anni prima di quanto si era dedotto fino a quel momento. Nel consegue quindi che il nostro Cavaliere da un occhio solo muoia nel 1186 e MediEvil si ambienta nel 1286.
L’unica altra indicazione temporale rimane sul generico, accennando che tra prima e seconda avventura di Dan sono passati “qualche centinaio di anni”. Ma visto che il fumetto ribadisce la validità del 1886 come anno di svolgimento di MediEvil 2, significa che tra il primo e secondo capitolo sono passati seicento anni e non cinquecento.
Errori di stampa… o qualcosa in più?
Il secolo di discrepanza ha dato un po’ da pensare ai fan di MediEvil – non tanto perché i conti non tornino, ma perché non si comprende appieno il perché gli autori abbiano deciso così. L’istinto più “speculativo” potrebbe quasi dire che si sia trattato di un errore di stampa, ma la scheda successiva su Tim l’Astuto indica il 1185 come l’anno in cui quest’ultimo personaggio è entrato a far parte dell’esercito di Gallowmere. Visto che i due si conoscevano (e Tim non ha mai nascosto il suo rispetto per Sir Dan) quelle righe sono conferma indiretta del cambio di date.
Ma c’è di più: il miscuglio di “vecchio” e “nuovo” lascia spazio all’ipotesi che tanto gli sviluppatori quanto Sorrell e Wilson abbiano approfittato del remake su PS4 per gettare le basi per una sorta di “soft-reboot improprio”. Questo perché il rifacimento del 2019 è stata sì una riproposizione fedele, ma allo stesso tempo è stata ribadita la canonicità di MediEvil 2 e il retroterra narrativo è stato cambiato.
Tim l’Astuto si è rivelato essere una donna en travesti (Timberly), mentre Sir Daniel da vivo è stato ritratto come assai più meschino e viscido (l’originale PlayStation lo dipingeva sì come un cantastorie un po’ fanfarone, ma di certo non come una persona negativa). Il fatto che il protagonista nel fumetto si sostituisca al se stesso del passato e accetti di morire nella Battaglia di Gallowmere potrebbe giustificare anche il suo forte desiderio di rivalsa nel primo MediEvil: non è, letteralmente, il Sir Daniel che era da vivo.
Anche la trama di MediEvil 2 è stata leggermente alterata: il finale “aperto” dell’originale è stato tolto per permettere al fumetto di esistere, ma in quest’ultimo Sir Daniel non indossa più la super-corazza, ottenuta poco prima di sconfiggere Palethorn. Tale cambio forse è avvenuto perché un simile equipaggiamento era effettivamente un po’ troppo “caduto dal cielo”, non essendoci vere e proprie spiegazioni su come fosse venuto fuori (fecero solo dire a Kift che era fatto dello stesso materiale degli scudi).
Cinquanta volte il primo bacio
Pure se abbiamo ricostruito la cronologia di massima di entrambe le “epoche”, altri due dettagli vanno discussi: l’anello temporale e l’occhio d’oro. Partiamo dal più importante, ovvero il primo: nel finale del fumetto Sir Daniel si sostituisce al se stesso del passato e come da canone muore nella Battaglia di Gallowmere.
Sir Daniel ha mantenuto la continuità temporale, ma ha pagato un prezzo terribile: il suo gesto l’ha di fatto condannato a ripetere all’infinito il suo percorso di redenzione. Dopo essere morto nella battaglia tornerà in vita cento anni dopo, sconfiggerà di nuovo Zarok, si risveglierà a Londra, incontrerà Kiya, tornerà al passato con la macchina del tempo e morirà nuovamente nella stessa Battaglia.
Un finale terribile, e che non pare contemplare vie d’uscita. C’è però una possibilità, e proviene ancora una volta dal fumetto. Nell’ultima vignetta di quest’ultimo infatti vediamo che Sir Daniel è arrivato all’epoca moderna: questo di fatto lascia intendere che un modo per “sfuggire all’anello” c’è, pur se ancora inspiegato. In quella stessa vignetta, però, Sir Dan esibisce una protesi all’occhio color oro e azzurro: è di chiara fattura egizia, e non a caso l’unico altro momento in cui questo oggetto compare è nei geroglifici sotto al sarcofago di Kiya, insieme al vaso canopo contenente il cuore di lei (necessario per la pozione che permetterà a Sir Dan lo scambio di corpi).
Kiya stessa, nella sua lettera, accenna a un “oggetto speciale di grande potere”, ed è facile pensare che si riferisca proprio all’occhio d’oro. Sembrerebbe tutto un “preparare la scena” affinché questo occhio funga da chiave per “spezzare il cerchio” e permettere l’esistenza di MediEvil 3. Un futuro ancora adesso indeterminabile, ma in cui si può star certi che Sir Daniel e Kiya troveranno un modo per stare insieme.
La cronologia di MediEvil è divisa in due: dove l’originale adotta la linearità ma rimane senza finale, il remake per PS4 e il fumetto al contempo la riaprono e la richiudono, ribadendo la canonicità di MediEvil 2 e impostando un “anello temporale” ma con una via d’uscita solo lasciata intendere. Per un occhio più analitico, potrebbe trattarsi però di un “trucco scenico” volto a evitare che la saga resti di nuovo incompiuta. Qualora, infatti, il remake del secondo non venisse fatto o peggio non ottenesse risultati soddisfacenti, il fumetto e il suo “time loop” garantirebbero comunque una conclusione alla storia. Se così fosse non sarebbe un lieto fine, ma sarebbe comunque coerente con il contesto gotico, decadente e dark fantasy della saga. Sir Daniel Fortesque è diventato eroe nel suo sacrificarsi davanti al tempo… e nella speranza di poter incontrare di nuovo la sua amata.
Voto Recensione di MediEvil (PS4) - Recensione
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