Mario & Sonic ai Giochi Olimpici Tokyo 2020 - Anteprima
Back to the future!
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: SEGA
- Produttore: SEGA
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Sportivo
- Data di uscita: 8 novembre 2019
Si avvicinano le olimpiadi di Tokyo 2020 e con il loro arrivo non poteva mancare l’immancabile gioco su licenza. Fin dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, il gioco ufficiale delle olimpiadi ha avuto per protagonisti due volti noti del mondo videoludico: parliamo ovviamente di Mario e Sonic, protagonisti di una vera e propria sotto-serie dei due franchise giunta ormai al suo sesto appuntamento. Con Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (chiamato semplicemente “Mario & Sonic ai Giochi Olimpici”, proprio come il capostipite), la serie fa il suo debutto su Nintendo Switch, con un rilascio previsto per l’8 Novembre 2019 sul territorio europeo. Noi stiamo già provando il titolo da qualche giorno, e oggi vogliamo darvi le nostre prime impressioni a caldo, in attesa della recensione completa.
Non accettare console dagli sconosciuti
Mario & Sonic ai Giochi Olimpici è, ovviamente, un titolo pensato per il multiplayer. Come da tradizione, questa serie unisce lo spirito della competizione sportiva a quello caciarone dei party game, rivolgendosi a tutti coloro che amano sfidare i propri amici e parenti a sfide all’ultimo respiro. Per rendere l’offerta più completa, però, la serie si è avvalsa da tempo di una vera e propria modalità storia, ed anche questa edizione Tokyo 2020 non fa eccezione. Le premesse, come ci si potrebbe aspettare da un cross-over di questo tipo, sono assolutamente strampalate. Mario e Sonic ricevono da Toad un regalo, inviato da un mittente sconosciuto. Il pacchetto contiene una console vecchio stile, chiamata “Tokyo 64”, che promette di far rivivere i ricordi delle olimpiadi del 1964, tenutesi proprio a Tokyo. Sonic ha le sue perplessità su questo regalo, e i suoi sospetti sono più che fondati: dietro di esso, infatti, si celano le macchinazioni di Eggman e Bowser, che intendono intrappolare i due eroi all’interno della console grazie alla magia di Kamek. Mentre Luigi arriva a studiare la console, Bowser esce allo scoperto, spaventando l’idraulico verde e facendogli premere per sbaglio il pulsante della console, attivando così la trappola.
Le cose, però, non vanno come sperato dai due cattivoni: il vortice magico di Kamek inghiottisce anche loro due insieme a Mario e Sonic, trasportando i quattro alle olimpiadi del 1964. Qui, i nostri eroi (e antieroi) tornano alle loro originarie forme in 8-bit e 16-bit. E mentre nel presente Luigi e Tails si danno da fare per portare in salvo i loro compagni, in entrambe le linee temporali il richiamo dei giochi olimpici porta tutti i personaggi a gareggiare. Questo escamotage narrativo ha dato modo agli sviluppatori di sperimentare sia sotto il versante grafico che sotto il profilo del gameplay, come vedremo. Tecnicamente, infatti, avremo due stili di gioco. Uno moderno, che migliora in toto quanto visto con il titolo dedicato alle olimpiadi di Rio 2016; i modelli dei personaggi convincono, così come la realizzazione delle ambientazioni, beneficiando entrambi del salto da Wii U a Nintendo Switch. Al suo fianco, abbiamo uno stile retrò, con i nostri eroi a 8-bit e 16-bit che competono in eventi bidimensionali, una vera chicca visiva per gli appassionati di lunga data. In entrambi i casi, non abbiamo notato alcun tipo di incertezza da parte della console, ed il gioco regge discretamente tanto in modalità dock quanto in portatile.
Da dove comincio le mie olimpiadi?
Ovviamente, la modalità storia altro non è che un collante destinato a tenere insieme i diversi minigiochi che rappresentano le varie discipline olimpioniche. Chi ha giocato almeno ad un titolo della serie saprà benissimo cosa aspettarsi. Dal menù principale, possiamo accedere alle diverse discipline, affrontandole in solitaria, in compagnia locale o anche online. Le discipline presenti sono davvero molteplici: dalle diverse tipologie di corsa (100 metri, a ostacoli, staffetta), passando per il giavellotto, lo skateboard, il pugilato, fino ad arrivare al surf e alla canoa. Ciascuna disciplina può essere giocata con diversi set di comandi (variano a seconda di quale si prende in considerazione), in modo da accontentare tanto gli amanti dei controlli “alternativi” quanto chi non intende utilizzare altro che i classici pulsanti. Durante le nostre prime ore di gioco, abbiamo provato diverse discipline e ci sono sembrate tutte piuttosto riuscite, frutto anche degli anni di perfezionamento che questa serie si è potuta permettere. Non mancano, ovviamente, gli eventi sogno: si tratta di particolari minigiochi che prendono solamente una vaga ispirazione dalle discipline reali per poi crearne una variante totalmente radicata nei mondi di Mario e Sonic. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa; magari spenderemo qualche parola in più su di essi in fase di recensione, per adesso vogliamo solo rassicurarvi sul ritorno di quelli che sono sempre stati i fiori all’occhiello di questa serie. Abbiamo poi gli eventi in 8-bit; sebbene più semplici rispetto alle controparti “moderne”, l’innegabile carisma di questi eventi ci ha conquistati fin da subito e siamo sicuri che chiunque abbia almeno provato l’esperienza di giocare su una console dell’era 8/16-bit si ritroverà a visitare spesso questa sezione.
+ Eventi classici ed eventi sogno non deludono
Mario & Sonic ai Giochi Olimpici è diventato un appuntamento fisso per chiunque sia in cerca di un titolo che unisca la sfida sportiva allo spirito goliardico e caciarone dei party game. Questa edizione dedicate alle olimpiadi di Tokyo 2020 sembra presentarsi in buona forma, e le prime ore che abbiamo passato in sua compagnia ci hanno lasciato con un grosso sorriso stampato sulla faccia, grazie anche all’introduzione dei nuovi eventi in 8-bit. Ci sono ancora molti aspetti da testare a fondo, ma le premesse sono senza dubbio molto buone. Restate sintonizzati sulle nostre pagine per non perdevi la nostra recensione completa.
Voto Recensione di Mario e Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 - Recensione
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