Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica | Recensione - Una nuova rotta
Se Death Stranding avesse i baffi sarebbe Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica, che segna il ritorno dell’amata saga dopo tanto tempo.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
In sintesi
- Avventura longeva e divertente.
- Novità di gameplay e avventura rinfrescano la formula.
- Un selettore della difficoltà avrebbe valorizzato le soluzioni ludiche.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Nintendo
- Produttore: Nintendo
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 7 novembre 2024
Giocare a Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica è un po’ come andare a cena con la vecchia classe delle scuole elementari.
Sai che ti ritroverai con persone che non vedi da 20-30 anni, e c’è un motivo se non le hai viste per tutto questo tempo. Magari scopri che qualcuno che ricordavi simpatico ora lo vorresti prendere a martellate in testa, mentre vorresti tirare un guscio blu a quello della combriccola che si definisce un libero pensatore, ma in realtà fa discorsi chiaramente nostalgici con un black humor da quattro soldi.
Al punto che, prima o poi, cominci a pensare che forse era meglio fare finta di nulla ed evitare il messaggio in cui ti invitavano alla pizzata. Perché, sebbene ci sia sempre il dubbio di poter recuperare qualcosa di positivo dalle vecchie conoscenze, nella maggior parte dei casi non vale la pena rivangare il passato.
Ecco, avviare Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica su Nintendo Switch è un po’ la stessa cosa.
Quella della console ibrida di Nintendo è stata una generazione di grandi ritorni dal passato, tra rimasterizzazioni e porting di videogiochi delle generazioni passate, ma quello di Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica (lo trovate su Amazon) è un ritorno un pochino più importante degli altri.
Senza nulla togliere alle produzioni che hanno visto una seconda vita su Nintendo Switch, la saga di Mario & Luigi ha dalla sua la triste chiusura di AlphaDream, il team di sviluppo che le diede i natali nel 2003 su Game Boy Advance.
Da Mario & Luigi Superstar Saga in poi, gli spin-off delle avventure degli idraulici di Nintendo si sono guadagnati lo status di videogiochi di culto. I quali, come spesso accade, difficilmente incontrano i gusti della massa, pur essendo usciti anche su piattaforme di successo planetario come DS e 3DS.
Dopo l’annuncio della chiusura di AlphaDream, complici anche una serie di nuove proprietà intellettuali e franchise che Nintendo ha creato e rilanciato con successo negli anni, la saga di Mario & Luigi era ormai solo un ricordo dei nintendari con qualche capello bianco in più degli altri, che ricordavano i bei fasti dell’esperimento gidierristico di Nintendo.
Per questo, quello di Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica è stato un grande annuncio, passato troppo in sordina anche tra i fan. Tuttavia rimane il dubbio che, dopo tanti Paper Mario e addirittura il ritorno del capostipite di questi spin-off ovvero Super Mario RPG, la formula strana ma vincente a metà tra il gioco di ruolo e l’arcade di Mario & Luigi possa funzionare ancora o risultare fuori luogo, nello scenario attuale.
Fortunatamente, Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica non è imbarazzante come una pizzata delle elementari. Tutt’altro.
Elettria is in our hands
Mentre sono intenti in qualcosa di strampalato come loro solito, la placida routine di Mario e Luigi viene interrotta quando vengono risucchiati in un mondo alternativo per colpa delle nefande macchinazioni di Bowser.
Nella più classica chiamata all’azione della vecchia scuola Nintendo, i due baffuti eroi si ritrovano nel mondo di Elettria. Una volta raccolta intorno all’imponente e luminoso Centralbero (immaginatelo come un Yggdrasil attraversato dalla corrente elettrica), questa terra è ora divisa in tante isole diverse, e i suoi abitanti sono separati gli uni dagli altri da vasti mari.
Una separazione che non è solo fisica ma anche emotiva, in un certo senso. Il villain misterioso (almeno all’inizio) di Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica è infatti intenzionato a sfruttare l’energia emotiva negativa, frutto della separazione degli abitanti di Elettria, per evocare una minacciosa entità devastante.
A bordo della Solcamari, una gigantesca nave-isola, Mario e Luigi dovranno riconnettere le isole di Elettria per guadagnare il supporto necessario ad affrontare il loro antagonista e tornare nel Regno dei Funghi.
Sì, è praticamente la versione "nintendosa" di Death Stranding.
Oltre all’idea delle connessioni interrotte, in questo caso anche letterali perché Elettria è basata letteralmente sull’energia elettrica, questo nuovo episodio di Mario & Luigi racconta anche una serie interessante di variazioni sul tema sulle culture che si connettono.
Da un semplice “l’unione fa la forza” fino all’idea che, superando i pregiudizi delle proprie comunità, si possa diventare ancora migliori e in grado di affrontare ogni avversità unendo le culture.
Certo, Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica lo fa con espedienti come l’unione di due ricette tipiche di due isole lontane, ma ci sono molti momenti interessanti in cui la storia che coinvolge Mario e Luigi si propone di raccontare qualcosa di più tridimensionale di “andiamo avanti fino a sconfiggere il cattivo”.
Questo è un elemento molto interessante, soprattutto pensando al pubblico a cui è rivolto il nuovo Mario & Luigi. In un momento storico in cui i prodotti di intrattenimento per i più giovani hanno abbassato sempre più il livello culturale ed espositivo dei propri temi, è rassicurante vedere che c’è ancora chi tenta di lavorare ad una scrittura che non sia un insulto all’intelligenza.
E non guasta neanche il fatto che il titolo sia genuinamente divertente.
Oltre alla già citata scrittura, con personaggi principali, comprimari e antagonisti che sono spesso al centro di serrati e divertenti dialoghi, le animazioni di Mario e Luigi sono incredibilmente espressive e supportano da sole delle scene di pura comicità.
Allo stesso modo divertente, e illuminata, anche l’idea di dare ai due idraulici ogni tanto delle linee di “dialogo” che ricordano lo sketch de I Griffin in cui Peter finge di saper parlare italiano. Fa ridere ogni singola volta, garantito.
Tranne in alcuni casi dove, a voler rendere sempre chiaro ed evidente ciò che il giocatore deve affrontare o immaginare, Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica si lascia andare a una prolissità spesso eccessiva.
Non c’è mai davvero bisogno di ribadire tante volte alcuni dei concetti, spesso in concomitanza con l’inizio di una serie di attività che porteranno la storia ad avanzare, e questo finisce per rompere ogni tanto il ritmo dell’avventura tra gioco e narrazione che, altrimenti, è sempre ben calcolato.
Gioco di ruolo in mare aperto
Come detto, Mario e Luigi dovranno attraversare il mare di Elettria per riunire tutte le isole a bordo della Solcamari. Una gigantesca isola con una vela fatta da un letterale albero con tanto di foglie, che funge da hub centrale per tutte le attività.
La Solcamari si popola sempre più di personaggi, a volte anche missioni e incarichi secondari, a ogni isola che viene de-isolata (!) e connessa con la nave madre. Questo rende l’hub sempre vivo e interessante da esplorare, con tanto di negozi per comprare i preziosi equipaggiamenti con cui potenziare i due fratelli.
La progressione dell’avventura porta i giocatori ad esplorare il mare aperto attraverso delle rotte fisse da navigare, che li porterà a scoprire le isole da riconnettere ad ogni occasione. Queste sono quelle principali, che hanno dalla loro delle storyline vere e proprie e un design molto più elaborato, con personaggi e antagonisti da scoprire.
Ma il mare di Elettria contiene altre isole, più piccole, che nascono dei piccoli enigmi, a volte missioni secondarie, oppure oggetti segreti e utili per potenziare ulteriormente i personaggi.
Il dettaglio interessante è che, mentre Mario e Luigi sono a spasso per le isole, la Solcamari può continuare a navigare. Questo significa che potreste esplorare un’isola per una missione secondaria, mentre la Solcamari viaggia verso la prossima isola principale, magari.
Così si viene a creare un andirivieni che permette a Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica di non avere mai tempi morti.
Sarete voi a decidere quando affrontare una missione secondaria, le quali sono per la maggior parte molto semplici e dalle ricompense non estremamente allettanti, ma che consentono sempre di scoprire un dettaglio particolare del mondo di gioco, dell’isola stessa o di un personaggio. Oppure di affrontare sfide di combattimento particolarmente ardue, che vi richiederanno di scoprire il trucco dietro alla gimmick in questione.
Ci sono missioni a tempo che possono essere risolte solo prima che la trama principale avanzi, altre che potrete scoprire all’interno di messaggi nelle bottiglie pescate in mare aperto, e altre ancora che verranno fuori quasi da sole parlando con i personaggi che circondano Mario e Luigi.
Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica è un’avventura che ha un bel incedere, supportata anche da un’identità visiva che rielabora il classico stile “acquerellato” che la serie ha sempre avuto.
Il popolo di Elettria ha un design intelligente che permette di creare personaggi semplici, ispirati a delle prese elettriche, ma con dei piccoli dettagli che li differenziano tutti quanti. I mondi in cui vivono sono allo stesso modo stimolanti dal punto di vista visivo, sebbene in alcune occasioni si abbia l’impressione di confondere alcune isole visto che le differenze non sono così marcate.
Lo stesso non si può dire, sfortunatamente, per gli avversari che Mario e Luigi si ritroveranno ad affrontare. Il design è troppo anonimo per una produzione di questo calibro, che utilizza modelli che sembrano provenire da un mix di un clone di Pokémon e un videogioco mobile a basso budget. Sono divertenti da affrontare dal punto di vista del gameplay, ma lo stacco in termini di estetica rispetto al resto di ciò che viene messo a schermo è troppo evidente.
L’impatto visivo generale di Fraternauti alla Carica è piacevolissimo grazie all’idea di utilizzare i gradienti di colore nella maggior parte dei casi. Questo dona all’immagine uno stile a metà tra le bande dessinée e le illustrazioni dei libri per ragazzi che, unito alle animazioni di cui sopra, restituisce un’immagine che sembra una continua illustrazione in movimento.
Fraternauti alla Carica e tanto altro
Il puro gameplay è il momento in cui Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica mostra con fierezza i suoi punti di forza. Per chi ha già provato l’ebbrezza di giocare questa serie, la sensazione è quella di essere a casa dopo pochi istanti.
Mario e Luigi hanno ancora i loro attacchi basati su salti e martellate, da scegliere con rigore in base al tipo di nemici che ci si ritrova di fronte, ma stavolta l’idea di fratellanza è ancora più marcata grazie alle nuove opzioni che gli sviluppatori hanno pensato per i due idraulici.
Gli Attacchi Fratelli e le Azioni Fratelli ci ricordano perché il rosso e il verde sono i colori preferiti di chi cerca l’azione e il divertimento più sfrenato.
Con i primi, Mario e Luigi si esibiscono in attacchi a volte pirotecnici, esplosivi, devastanti e buffi contro i loro avversari. Gusci, strani macchinari per i fulmini, salti in sequenza e bombe volanti sono le modalità con cui i baffuti eroi possono attaccare i nemici che troveranno di fronte a loro.
Attacchi che, come da tradizione, diventano dei mini-giochi in cui premere dei pulsanti con un certo tempismo, o velocità, a seconda dell’attacco. Anche in questo caso la selezione delle opzioni offensive di Mario e Luigi è accompagnata da animazioni ed effetti di grandissimo livello, a rendere ancora più pirotecniche le mosse più complesse dei due.
Parlando del combattimento è necessario fare un plauso alle battaglie contro midboss e boss di fine “dungeon”. In questi casi, Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica mette in scena situazioni che non si limitano mai all’eseguire una serie di attacchi fino ad esaurire la barra vitale dell’avversario.
Arrivando alla complessità di alcuni dei mini-giochi più complessi di un Mario Party, gli scontri con i boss diventano divertentissimi grazie all’intuizione di Luigi. Una meccanica per cui il fratello fifone della coppia si esibisce in colpo di genio e, di fatto, sblocca dei metodi sempre innovativi per aggirare le difese degli avversari.
Ogni scontro è una sorpresa ed è costruito per essere completamente diverso dagli altri. Anche grazie agli attacchi degli avversari che, fin dallo sgherro più semplice, ha a disposizione sempre almeno 2-3 attacchi differenti da scoprire e imparare in termini di contrattacchi.
Insieme al classico equipaggiamento, che può fornire delle combinazioni interessanti per tra guanti, tuta e accessori, l’elemento più avvincente del gameplay relativo al combattimento sono le spine sinergiche.
Letteralmente delle spine della corrente che, attaccate ad una piastra, danno a Mario e Luigi dei bonus particolari. Doppio attacco, danni elementali, contrattacchi potenziati o automatici, danni extra, danni ad area, le spine sinergiche hanno degli utilizzi limitati e hanno bisogno di essere ricaricate, ogni tanto, con dei turni di combattimento in cui andranno messe “a riposo”.
Tuttavia, soprattutto quando gli slot della piastra aumentano, si possono creare delle combinazioni davvero profonde e divertenti che arrivano a creare effetti come danno ad area, stordente ed elementale, magari potenziato contro dei nemici con gli spuntoni.
Un vero e proprio gioco nel gioco, che rende i combattimenti di Fraternauti alla Carica e il farming quasi inesistente, perché di fatto si è sempre spinti a scoprire le combinazioni più elaborate o accumulare turni di combattimento di ricarica per avere le spine sinergiche a disposizione per un boss, magari.
Le Azioni Fratelli, invece, sono il modo in cui Mario e Luigi mettono alla prova la loro sintonia per l’esplorazione. Tra volteggi che rendono i due una sorta di UFO (con tanto di “aspirazione”), o la creazione di una sfera demolitrice che ha la possibilità di essere potenziata anche con una sorta di turbo, per raggiungere i punti nascosti del level design.
L’esplorazione in Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica vi porterà di conseguenza a rivisitare più volte i luoghi perché, in alcuni casi, una specifica Azione vi darà la possibilità di raggiungere luoghi inarrivabili prima.
Un ottimo modo per svecchiare la formula che, unita alla struttura delle missioni secondarie, rendere il titolo ancora più longevo di quanto non sia completare la storia principale (tra le 30 e 40 ore).
Questo, e tanto altro, rende Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica un videogioco che non vedevamo l’ora di vedere nuovamente nel catalogo di Nintendo. Nella speranza che ce ne siano degli altri, perché con questi guizzi non si può lasciare nuovamente a marcire una serie del genere.
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Voto Recensione di Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Identità visiva azzeccatissima.
-
Sistemi di gioco immediati ma pieni di sorprese.
-
Scrittura divertente e capace di raccontare quel qualcosa in più.
Contro
-
Design dei nemici troppo anonimo.
-
A volte inutilmente prolisso.
-
Sparute incertezze del frame rate, sempre non invalidanti.
Commento
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