L'Ombra della Guerra: La lama di Galadriel, recensione del primo DLC
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a cura di Gottlieb
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Monolith Productions
- Produttore: Warner Bros Interactive Entertainment
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Generi: Azione , Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 10 ottobre 2017
La missione di EltarielL’espansione de La Lama di Galadriel si sviluppa tra il primo finale de L’Ombra della Guerra – quello immediatamente dopo lo scontro tra Celebrimbor e Sauron – e il secondo – quello ottenuto dopo la fine delle Shadow War – mettendoci nei panni di Eltariel, uscita malconcia dallo scontro con l’Oscuro Signore. Nonostante la sua agilità e la sua caparbietà, l’elfa viene sconfitta e perde anche due dita della mano sinistra: il suo compito, però, non è terminato perché Galadriel la manda a Mordor per occuparsi dei Nazgul rimasti in vita e per debellare la minaccia rappresentata da due sorelle gemelle che hanno abbracciato il potere dell’oscurità. Attraverso le quattro ambientazioni già esplorate con Talion di Cirith Ungol, Gorgoth, Numen e Seregost, bisognerà tornare a debellare le forze oscure di Sauron, stavolta contrastate con quell’esercito che il ramingo e la Mano d’Argento avevano già raggruppato per noi. La trama di questo DLC non aggiunge rivelazioni particolari alla vicenda de L’Ombra della Guerra, ma ci permette di vestire i panni di un personaggio che già aveva dimostrato di avere del fascino dalla sua: ovviamente l’operazione è molto semplice, perché Eltariel non è altro che un reskin di Talion, con le medesime abilità riproposte e con soltanto uno skill tree inedito, ma molto più moderato rispetto a quello sviluppatosi nei panni del ramingo. La caratteristica principale attorno alla quale girerà la forza dell’elfa è l’irradiazione, il colmare con la luce i nostri avversari: tutti gli orchi potranno essere disgregati con una instant kill esclusivamente dopo qualche secondo di pressione del tasto cerchio (oppure B su Xbox One), o ancora potrete installare sul terreno delle trappole di luce che allo stesso modo faranno esplodere le forze oscure, fino a utilizzare il più classico arco, utilizzando quelle medesime abilità che erano di Celebrimbor. Il set a nostra disposizione è abbastanza completo e permette una variante interessante rispetto a quanto visto con Talion: il suo aspetto negativo è rappresentato dal fatto che doversi fermare per qualche secondo per colmare di luce gli avversari ci esporrà eccessivamente agli attacchi alle spalle, problematica che si ripete anche nell’utilizzo del recover che Eltariel può effettuare sulla propria salute. Se l’elfa, infatti, rispetto a Talion avrà una scarsa resistenza agli attacchi e cadrà a terra abbastanza facilmente, controbilancia con l’abilità di recupero dell’energia, che richiede un paio di secondi di stasi – proprio come per l’irradiazione dei nemici – in cambio di un regene graduale di tutta la barra degli HP. Insomma ci vuole parsimonia nell’utilizzo di queste due abilità, ma soprattutto tempismo, perché l’agilità di Eltariel è sicuramente di alto livello, ma non sempre la velocità nell’esecuzione delle mosse è dalla sua.
L’ArchitettoIl DLC ci offre undici quest principali e circa venti secondarie: le prime ci spingeranno a fare la conoscenza dell’Architetto, uno degli orchi al servizio di Celebrimbor e che sta cercando di costruire delle opere che Renzo Piano scansate; dall’altro lato le secondarie ci porteranno a conquistare dei pezzi di equipaggio leggendario da poter riutilizzare nei combattimenti, ricostruendo anche dei pezzi unici delle armature elfiche. Per il resto le quattro ore circa passate in compagnia di Eltariel, a difficoltà Nemesi e con la main quest portata a termine in tre di esse con l’ultima ora dedicata alle sub-quests, hanno un valore prettamente narrativo: dal punto di vista del gameplay, infatti, non ci sono novità da segnalare, a parte quelle già specificate, e non vi verrà sicuramente la voglia di andare nuovamente a visitare luoghi che avete conosciuto adeguatamente e in maniera molto approfondita durante la main quest di Talion. Potrete, pertanto, continuare a destreggiarvi in combattimenti spettacolari, riproducendo tutte le abilità che erano di Celebrimbor anche nei panni dell’elfa Eltariel, andando ad alternare lo stealth agli assalti spudorati come già fatto ne L’Ombra della Guerra. In attesa, pertanto, del prossimo DLC, ossia La Desolazione di Mordor che ci metterà nei panni del capitano Baranor, non abbiamo trovato un end game, in questa espansione, pronto a spingerci ad amplificare le nostre ore in compagnia di Eltariel, nonostante la main quest ci avesse permesso di alternare momenti con l’arco teso per abbattere dei drachi fino a fasi stealth per prendere alle spalle gli avversari.
– Nuovi elementi nella trama di Talion
– Una nuova abilità principale
– Buon numero di missioni principali e secondarie
– Nessuna novità sostanziale
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La Lama di Galadriel ci ha permesso di riassaporare le esperienze dello scorso autunno ne L’Ombra della Guerra: non c’è Talion, stavolta, ma un personaggio completamente nuovo nella storia e negli obiettivi, nonostante presenti le stesse meccaniche di gameplay. La novità proposta con l’irradiazione è sicuramente interessante, ma si rivela utile esclusivamente nelle prime fasi di gioco, quando sarà possibile prendersi del tempo per la stasi di Eltariel: quando l’azione diventerà frenetica, soprattutto nei combattimenti finali, molte delle abilità dell’elfa diventano ridondanti e troppo lente. L’esperienza complessiva è gradevole e scorre piacevolmente, senza mai annoiare ma allo stesso tempo senza quella sferzata di divertimento che ci si potrebbe aspettare: d’altronde il gioco è sempre lo stesso e se lo avete spolpato adeguatamente nella sua main quest, questa non è altro che un’aggiunta ridondante.