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Last Oasis: un MMO Survival differente - Provato

Prendi un MMO di sopravvivenza e aggiungi la variante del nomadismo. Che cosa ottieni?

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a cura di Giulia Garassino

Redattrice

Informazioni sul prodotto

Immagine di Last Oasis
Last Oasis
  • Sviluppatore: Donkey Crew
  • Produttore: Donkey Crew
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Azione , Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 26 marzo 2020

Dopo aver speso più di mille ore su Rust, aver giocato a Conan Exiles, Gloria Victis, Empyrion, Astroneer, Ark, Hurtworld, Life is Feudal – insomma, dopo aver provato più o meno tutti i titoli che si avvicinano al genere MMO RPG survival, credi che non ci sia niente che possa ancora darti qualcosa di nuovo e invece, Last Oasis qualcosa di nuovo lo ha mostrato.

Il titolo è appunto un survival MMO realizzato dalla Donkey Crew che ha fatto il suo ufficiale debutto il Early Access il 26 marzo. Il lancio è stato decisamente seguito, moltissimi erano gli utenti connessi e questo ha dato qualche piccolo problema iniziale sui server che, però, gli sviluppatori stanno sistemando.

Last Oasis in tre parole: costruisci, ricerca, sopravvivi

Il progetto di Donkey Crew è decisamente vasto e con un potenziale altissimo. Last Oasis è sì un MMO Survival, ma con una marcia in più. Nella definizione del suo genere, infatti, compare anche la parola “nomadic”, che un po’ ci ha fatto riflettere. Questa accezione va a descrivere una caratteristica particolare, che non troviamo in altri titoli, ovvero l’esigenza di muoversi tra le aree di gioco. Per spiegare meglio ciò a cui stiamo per andare incontro, cerchiamo di dare una storia alla produzione.

In Last Oasis vestiremo i panni di un nomade costretto alla continua ricerca di materiale in un mondo post apocalittico, che è stato vittima di un cataclisma capace di ridefinire il moto di rotazione del pianeta. Questo ha fatto sì che caldo e sole compromettessero la vita.

In un ambiente così ostile, l’unica possibilità è quella di adattarsi, raccogliendo quante più risorse possibili e costruendo tutto il necessario per la sopravvivenza. Ma questo non è tutto, perché, come detto, la caratteristica chiave dell’esperienza è lo spostamento tra i diversi biomi.

Sostanzialmente la mappa di gioco è vastissima ed è composta da tanti piccoli esagoni (che di fatto sono tanti diversi server) uniti a formare un unico grande territorio. Ognuna di queste oasi conterrà al suo interno un determinato numero di risorse in base alla quantità di vegetazione, montagne, deserti. Ovviamente non mancheranno nemici – dai primi primati poco difficili da uccidere ai grandi mostri del deserto, tutt’altro che semplici da affrontare. Una volta che saremo “nati” all’interno di un’oasi dovremo farmare il più possibile, poiché pian piano il sistema di gioco ci costringerà a muoverci verso una nuova area.

L’ambizioso progetto degli sviluppatori dovrebbe prevedere uno sviluppo del mondo in linea con i giocatori stessi. L’area si adatta alla quantità di utenti connessi, cosicché non esistano oasi completamente vuote, o zone troppo affollate. I server andranno online e offline a seconda della necessità: una caratteristica interessante, che costringerà moltissimi utenti a fare le valigie e spostarsi in altre aree, permettendo quindi questo continuo movimento tra le zone.

Come in ogni MMO survival che rispetti, chiaramente, la parola chiave è sopravvivenza, quindi dovremo anzitutto cercare di procurarci il necessario per vivere. Appena messi i piedi sull’oasi, un tutorial ci darà modo di prendere confidenza con il sistema di gioco.

Dovremo raccogliere fibre, rocce e legno e iniziare a costruire i primi oggetti che ci daranno poi modo di affrontare meglio l’ambiente. Il sistema è molto semplice e ad ogni azione completata seguirà un incremento dei punti esperienza che potremo spendere poi per far progredire il nostro personaggio. Con l’esperienza impareremo anche a produrre oggetti differenti, iniziando da un più classico braciere, fino ad arrivare ad equipaggiamenti molto più complessi.

È molto importante tenere in considerazione i nostri punti vita, che appariranno sul lato dello schermo. Qui avremo una barra della salute, accompagnata da una della sete – letteralmente di vitale importanza, poiché non solo dovremo tenerla piena per poter sopravvivere, ma ci darà anche modo di poter viaggiare.

In Last Oasis non ci spostiamo da soli

Last Oasis è un titolo che può essere giocato sia in solitaria che in un clan. Grazie a questa politica del continuo movimento, giocare da soli potrebbe non essere così impossibile, ma vista l’esperienza con gli altri MMO survival è sempre meglio avere un clan. Il mondo di gioco non sembra offrire la possibilità di godere del solo PVE – come accade invece in qualche server di Conan Exiles, ad esempio. Dunque in ogni oasi non solo dovremo stare in guardia verso i nemici guidati dall’IA, ma anche verso tutti gli altri player.

Il sistema di combattimento è un po’ più articolato rispetto ai più classici MMO RPG survival provati – certo, non è esattamente alla Mount & Blade, ma si inizia ad intravvedere qualcosa di più studiato. Abbiamo tipi di attacchi differenti e conseguenti difese: dall’alto, da destra e da sinistra. Tutti i movimenti nascono premendo il tasto dedicato all’attacco (click sinistro del mouse di default), mentre la direzione, come accadeva su Chivalry, è data dallo spostamento della periferica.

Andiam andiam, andiamo ad esplorar

Come abbiamo detto in apertura la parte più innovativa di Last Oasis è proprio la politica del movimento. Per sfruttare al meglio questo cambio tra aree di gioco, gli sviluppatori hanno introdotto quelli che definiscono Walker. Parliamo di vere e proprie strutture, realizzate in legno, in grado di spostarsi nel territorio, che possono essere usate come base, per trasportare risorse – o addirittura per combattere.

Ne esistono di diverse dimensioni; alcuni sono molto piccoli e sono utili principalmente per i primi spostamenti veloci, altri invece sono più grossi, molto resistenti ma non tanto veloci, e hanno lo scopo di conservare le risorse o di essere impiegati nelle battaglie.

Questi Walker possono essere utilizzati come vere e proprie armi da guerra, in PVP e in PVE, poiché dotati di arpioni, fionde e molto altro.

Ovviamente anche la loro massa può trasformarsi un’arma, se dovessero esaurirsi le munizioni.

Le battaglie che coinvolgono queste strutture sono davvero notevoli e sono ispirate alle creazioni di Theo Jansen, artista olandese.

+ Idea innovativa

+ Gameplay interessante e capace di proporre qualcosa di inedito

+ Un mondo infinitamente vasto

- Server non ancora in grado di reggere tutta l’utenza

- Animazioni non all’altezza

Last Oasis è un progetto ambizioso, vasto e ricco che riesce ad apportare qualche novità gradita alla struttura dei classici MMO RPG survival. La base è quella di un normale gioco del genere: si raccolgono le risorse, si costruisce e si sopravvive, ma la sostanza è più ricca. L’idea di creare una moltitudine di server connessi tra di loro per la realizzazione di un unico grande mondo è accattivante. L’adattamento degli stessi al numero dei giocatori è qualcosa che ancora non si è visto, ma che ha dell’interessante. Oltretutto i Walker, vere e proprie strutture mobili, sono una trovata perfetta per seguire il filone di gioco: spostarsi per sopravvivere.

Il titolo promette davvero bene, le basi sono solide e robuste, l’idea è buona e nuova. Non mancano alcune pecche, soprattutto legate ai server – oltre che alle animazioni, un po’ legnose e irreali – ma diamo tempo al tempo: siamo ancora in Accesso Anticipato e tutto promette al meglio.

Voto Recensione di Last Oasis - Recensione


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Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Idea innovativa

  • Gameplay interessante e capace di proporre qualcosa di inedito

  • Un mondo infinitamente vasto

Contro

  • Server non ancora in grado di reggere tutta l’utenza

  • Animazioni non all’altezza

Commento

Last Oasis è un progetto ambizioso, vasto e ricco che riesce ad apportare qualche novità gradita alla struttura dei classici MMO RPG survival. La base è quella di un normale gioco del genere: si raccolgono le risorse, si costruisce e si sopravvive, ma la sostanza è più ricca. L’idea di creare una moltitudine di server connessi tra di loro per la realizzazione di un unico grande mondo è accattivante. L’adattamento degli stessi al numero dei giocatori è qualcosa che ancora non si è visto, ma che ha dell’interessante. Oltretutto i Walker, vere e proprie strutture mobili, sono una trovata perfetta per seguire il filone di gioco: spostarsi per sopravvivere. Il titolo promette davvero bene, le basi sono solide e robuste, l’idea è buona e nuova. Non mancano alcune pecche, soprattutto legate ai server – oltre che alle animazioni, un po’ legnose e irreali – ma diamo tempo al tempo: siamo ancora in Accesso Anticipato e tutto promette al meglio.
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