Laboratorio di videogiochi vi farà amare gli sviluppatori e odiare la matematica | Recensione
Una vera e propria lezione su come si fanno i videogiochi.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Nintendo
- Produttore: Nintendo
- Distributore: Nintendo
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Simulazione
- Data di uscita: 11 giugno 2021
Al di là del suo nome sorprendentemente semplice, Laboratorio di videogiochi si è rivelato estremamente più profondo del previsto. Il nome del titolo per Nintendo Switch che insegue la scia di quei videogiochi che diventano tool di sviluppo, che comprende nomi illustri come Super Mario Maker e Dreams, è esattamente quello che suggerisce: un vero e proprio laboratorio per sviluppare videogiochi.
Laboratorio di videogiochi è sicuramente ambizioso, perché non è facile rendere divertente e “giocoso” un meccanismo così strutturato e complesso come quello della programmazione. Perché se il citato Super Mario Maker si concentrava esclusivamente sul level design, e in particolare sul genere dei platform esplorando tutta la storia dell’idraulico italiano, in questo caso ci troviamo di fronte ad una scatola degli attrezzi che serve a programmare videogiochi di qualsiasi tipo.
Vi ritroverete di fronte ai proverbiali segreti del mestiere, l’esposizione di quello che c’è dietro le quinte dei nostri amati videogiochi. Un’esperienza sicuramente interessante anche, e soprattutto, in un momento storico in cui i videogiocatori sono sempre più curiosi, e puntigliosi, riguardo il funzionamento dei videogiochi stessi, o per chi magari spera di diventare sviluppatore a sua volta.
Laboratorio di videogiochi, i Nodon in cattedra!
Non pensate di dovervi districare tra schermate nere piene di codice, perché Laboratorio di videogiochi riesce a rendere la programmazione un gioco, con tanto di storia e pretesto narrativo. Secondo il team di sviluppo, infatti, c’è vita sotto alle nostre Switch.
All’interno della console ibrida esistono una serie di creature colorate, ognuna con una sua personalità e una leggerissima backstory le quali, tutte insieme, danno vita ai nostri videogiochi preferiti.
Si chiamano Nodon e sono dei bottoni animati ciascuno con uno specifico compito che, con un grande lavoro collettivo, costituiscono l’anima del gioco e tutto ciò che gli permette di funzionare come lo vediamo.
Un personaggio animato che si muove in orizzontale sarà composto da un Nodon persona, collegato ad un Nodon stick sinistro impostato su “destra/sinistra”. Vogliamo farlo saltare? Aggiungiamo un Nodon pulsante B al quale associamo l’azione del salto. Ogni elemento del gioco è creato da un Nodon, collegato a tanti altri, che danno vita alla complessità del software.
Ci sono Nodon che controllano determinate condizioni, altri legati all’aspetto estetico del mondo dallo sfondo alla colonna sonora, oltre a quelli che rappresenteranno poi l’ambiente, i muri invisibili, i teletrasporti, i checkpoint che permettono l’attivazione di altri Nodon e tanto, tantissimo altro.
La semplicità che viene mostrata all’inizio di Laboratorio di videogiochi, con cui tutto è molto divertente ed immediato perché basta un pulsante per passare dal gioco vero e proprio alla schermata di programmazione, lascia il passo abbastanza in fretta ad una complessità clamorosa, ma sempre interessante da scoprire. Laboratorio di videogiochi è uno dei migliori editor di videogiochi presenti sul mercato, sicuramente quello con la migliore esposizione in termini di ritmo e contenuti.
A scuola di videogiochi
L’esperienza di apprendimento e creazione è divisa in maniera molto distinta. Ci sono una serie di lezioni che, via via, vi porteranno a creare dei videogiochi basilari ma non semplici. Un clone di Smash Bros., uno sparatutto a scorrimento, un gioco di corse arcade, platform ed alcuni altri. Ogni step è una parte della lezione incentrata su alcuni elementi, attraverso la quale il giocatore viene guidato passo dopo passo nell’applicazione di ogni Nodon nella maniera giusta.
Le lezioni durano dai 40 ai 90 minuti circa, in totale, in base alla complessità del gioco, ma sono divise in quelli che possono essere anche dieci step per arrivare alla fine del processo di sviluppo. Il modo in cui viene gestito il tutto è molto interessante e, a fronte di una sola perplessità data dalla natura stessa del gioco, ci ha convinto moltissimo.
Tra una lezione e l’altra ci sono dei checkpoint. Immaginateli come dei piccoli minigiochi/interrogazioni, dei problemi da risolvere con un numero di Nodon limitati, oppure potendo interagire solo in pochi modi. Un ottimo modo per verificare ulteriormente di aver appreso i (tanti) concetti durante la creazione del gioco – anche perché non sono opzionali ma vanno completati per procedere con la lezione successiva.
Se i primi step delle prime lezioni sono totalmente guidati passo dopo passo, con tanto di indicazione su dove andare fisicamente a districarsi nei menù, lo stesso concetto se ripreso nelle lezioni successive viene esposto in maniera meno guidata. Si lascia, quindi, al giocatore la possibilità di prendere sempre più confidenza con le strutture dei Nodon man mano che i giochi da sviluppare si complicano, e invece le nuove nozioni da apprendere vengono spiegate con dovizia di dettagli e in maniera molto più didascalica.
Il procedimento funziona, ed è davvero sbalorditivo quanto Laboratorio di videogiochi riesca a far prendere confidenza con incastri anche molto complicati. Come chi mastica l’informatica sa già benissimo, la matematica è alla base ad ogni procedimento di sviluppo. Per arrivare a far muovere una semplice piattaforma in alto e in basso si andranno a scomodare paragoni, così come per stabilire che al raccoglimento di un oggetto il personaggio possa fare un’azione ulteriore.
Laboratorio di videogiochi lavora su quattro tipi di Nodon: Input, Processi, Output ed Oggetti. Nomi abbastanza esplicativi, relativi rispettivamente agli input del controller, alle cose che accadono nel gioco, a cose che devono uscire o mostrarsi, ed infine gli elementi presenti a vista (oppure no). Lezione dopo lezione vi accorgerete di quante cose è in grado di farvi fare Laboratorio di videogiochi. Gestire la vibrazione dei Joy-Con o gli infrarossi, lavorare in 2D, 3D, visuale isometrica o dall’alto, giocare in prima persona, lavorare sullo spazio e sui tempi sono alcuni degli esempi, ed ogni elemento di gioco è altamente personalizzabile in estetica e reazioni rispetto agli altri. Un vero e proprio tool di sviluppo completo nascosto all’interno di un videogioco venduto a prezzo budget.
Gli esami non finiscono mai
La seconda parte dell’esperienza di Laboratorio di videogiochi è invece quella creativa. Anche prima di aver completato tutte le lezioni citate (sebbene sia poco consigliabile) si può iniziare a creare il proprio videogioco da zero.
Come è facilmente intuibile in questo caso si parte con un mondo di gioco completamente nuovo con il quale cominciare a lavorare. Si può modificare qualcosa di già esistente, che siano i videogiochi creati dalle lezioni oppure il lavoro di altri utenti della community. Come in videogiochi simili si possono scaricare le creazioni di altri giocatori per provarle, oppure per modificarle a propria volta.
L’unica criticità di Laboratorio di videogiochi è che non si possono cercare dei videogiochi in giro per il mondo ma, perlomeno nella build pre-lancio che abbiamo potuto testare, bisogna essere muniti per forza dell’ID del videogioco creato. Una limitazione che ci porta a definire quella che è l’unica, grande perplessità di una produzione che, altrimenti, per gli scopi che si prefigge, è praticamente inattaccabile.
Se non siete mossi da una grande creatività di partenza, e a meno che non vi farete appassionare nel corso delle lezioni, Laboratorio di videogiochi potrebbe rischiare di annoiarvi pesantemente. Per quanto il processo di apprendimento sia fresco, ogni step delle lezioni sia breve, la manipolazione del videogioco sia fulminea e, di base, tutta la creazione è strutturata come un gioco, si tratta pur sempre di una lezione.
Si passerà molto tempo a leggere, a ripetere e sentirsi ripetere cose da fare. Ci sono tante nozioni da apprendere, una miriade di nomi, informazioni, procedimenti e possibilità, e nel caso non siate davvero convinti di voler passare molte ore a dare sfogo alla vostra creatività, questo non è un titolo per voi.
Per iniziare la vostra carriera di sviluppatori non vi resta che dotarvi di Nintendo Switch, oppure Nintendo Switch Lite.
Voto Recensione di Laboratorio di videogiochi - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Editor dalle potenzialità infinite
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Lezioni ben dettagliate e ritmate
Contro
-
Senza una spinta creativa la noia è, purtroppo, assicurata