Immagine di Knockout City | Recensione – Lo sport digitale della prossima estate?
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Knockout City | Recensione – Lo sport digitale della prossima estate?

La sana competitività del dodgeball secondo EA Originals e Velan Studios

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Knockout City
Knockout City
  • Sviluppatore: Velan Studios
  • Distributore: Electronic Arts
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Data di uscita: 21 maggio 2021

Che l’ultimo anno e mezzo sia stato un periodo complesso per l’industria videoludica a causa della pandemia è un dato di fatto, ma al netto di questo il mercato di riferimento continua ad espandersi senza sosta obbligando le software house a investire e diversificare, quando possibile.

Esempio lampante è quello di Electronic Arts, con il colosso schierato su più fronti per continuare a supportare i propri cavalli vincenti FIFA e Apex Legends – in attesa dell’annuncio chiacchierato nuovo Battlefield – senza dimenticarsi del panorama indie, dove la scuderia di EA Originals si focalizza sulla gestione e l’aiuto di piccoli team dal grande potenziale. In merito a ciò abbiamo partecipato a un evento review (rigorosamente digital) incentrato su Knockout City, a qualche mese di distanza dal provato in anteprima, attraverso un test definitivo che ci ha permesso di delineare i contorni di un progetto tutto sommato ambizioso.

Dopo una presentazione allestita in streaming dal team di Velan Studios ci siamo fiondati sul controller per giocare la versione completa della nuova IP in esame, comprese le novità che riguardano la Stagione 1 e alcuni piani per il prossimo futuro – che dimostrano, lo anticipiamo, la sincera volontà di supportare costantemente il progetto attraverso contenuti sempre nuovi e differenti.

Basterà ciò per ottenere il supporto dei videogiocatori, sempre più esigenti per quanto riguarda il mondo dei game as a service, o il gioco subirà lo stesso triste destino toccato a progetti come Rocket Arena? Il rischio con questo tipo di produzioni è sempre dietro l’angolo, ma andiamo con ordine.

Schiva, piegati, evita, tuffati

Per chi ancora sapesse di cosa stiamo parlando, Knockout City è un titolo che amalgama meccaniche arcade e competitive sullo sfondo di frenetiche partite multiplayer a dodgeball in squadra o in solitaria. Proprio così: parliamo di una rivisitazione su schermo della classica palla avvelenata con alcune modifiche nello stile e nel gameplay che lo avvicinano principalmente a un pubblico più giovanile.

Lo storytelling è semplicemente abbozzato con toni leggeri e autoironici per evitare di essere preso troppo sul serio dal giocatore, in modo che dopo un semplice e pratico tutorial possa gettarsi immediatamente nella mischia e divertirsi con amici o giocatori casuali; i quartieri di Knockout City fanno da contorno ad arene improvvisate dove le risse e gli screzi vengono risolti a pallonate, con i round intervallati dalla voce di un dj appostato sulla Luna e senza peli sulla lingua pronto a commentare ogni giocata a ritmo di scratch.

Gli sviluppatori hanno continuato a rassicurarci per tutto l'evento sulla voglia di tenere incollati i giocatori pad alla mano, concentrandosi sul gameplay e le sue eventuali evoluzioni nel tempo; in effetti Knockout City è inquadrabile come un gioco estremamente accessibile, leggero e adatto a tutti, ma non per questo da considerare banale.

Lo stile volutamente colorato e cartoonesco aiuta a lasciarsi andare al giusto mood, nonostante gli asset rischiano in più occasioni di sapere di già visto, e invoglia l’utente a cimentarsi nelle partite con spensieratezza.

Ovviamente bisogna impiegare qualche minuto per prendere confidenza con i vari comandi e le dinamiche della partita, sopportando anche i momenti più caotici quando ci si ritrova ammassati in spazi ristretti tra più giocatori, ma superato ciò è facile farsi trasportare dal ritmo lasciando emergere il più sano divertimento.

Merito di un matchmaking rapido e che permette di unire i giocatori in gruppo non solo tramite il classico invito dal tag, ma anche formando delle vere e proprio crew dalla sezione del menù apposita, con un massimo di 32 utenti che possono unirsi sotto lo stesso vessillo digitale e giocare assieme per raggiungere obiettivi comuni, ottenendo come premio punti esperienza bonus e skin uniche.

Concentrandoci sulle modifiche presenti durante le partite di dodgeball, le palle da raccogliere e utilizzare sono disseminate nelle varie mappe di Knockout City in numero limitato, per favorire un minimo di tattica e di coordinamento tra i membri del team, mentre bastano solamente due colpi per il KO. Ovviamente è possibile bloccare il colpo avversario sfruttando il giusto tempismo per cercare di passare subito all’attacco, innescando in alcuni casi un botta e risposta che aumenta la velocità del lancio e restringe man mano la finestra utile per la parata; si tratta di una scelta vincente e che stratifica il gameplay, totalmente focalizzato sulle abilità del giocatore e con possibilità di apprendimento alla portata di tutti.

La prontezza dei riflessi gioca un ruolo fondamentale e se da un lato è chiara la volontà di focalizzarsi sul divertimento, dall’altro traccia fin da subito in parallelo un sentiero più competitivo, con l’introduzione di stagione in stagione di partite classificate e rispettivi ranking per sfidare avversari via via più agguerriti.

Interessante, poi, la possibilità per i giocatori di diventare essi stessi delle palle con la semplice pressione di un tasto ed essere utilizzati come veri e propri proiettili in caso di necessità. Si tratta però di un'arma a doppio taglio, considerando la possibilità di essere scagliati contro i compagni di squadra se raccolti dagli avversari; situazione che attiva un breve QTE con la pressione spasmodica di un tasto necessaria per liberarsi.

Se riuscite ad evitare un chiave inglese…

Per rendere il gioco ancora più interessante e frenetico il team di sviluppo ha deciso di aggiungere alcune palle speciali utili per impreziosire il gameplay e, in determinate situazioni, dare la possibilità di ribaltare le sorti di uno scontro.

La palla bomba esplode dopo una manciata di secondi indipendentemente dal portatore, la palla luna permette di divincolarsi della gravità per movimenti e salti più ampi, la palla gabbia letteralmente imprigiona il malcapitato di turno per un breve periodo lasciandolo alla mercé degli avversari, la palla cecchino garantisce colpi precisi e letali con la velocità di un proiettile se caricato al massimo, mentre la palla multipla permette di effettuare fino a tre lanci in rapida successione.

Si tratta di scelte tanto curiose quanto diversificate, ma non ci sono sembrate tutte ben bilanciate; nello specifico la palla multipla e la palla cecchino ci sono parse eccessivamente letali, soprattutto in un’ottica più competitiva.

Avremmo anche preferito l’introduzione di una qualche palla più difensiva o di supporto, magari una sfera utile per curare i propri compagni, ma rimaniamo abbastanza fiduciosi per eventuali accorgimenti e modifiche che potrebbero arrivare con rapidità per portare al gioco maggiori consensi.

Parliamo, comunque, di piccole annotazioni perché in generale il lavoro svolto sul fronte del bilanciamento è già buono di per sé, e considerando le possibilità di poter effettuare schivate, finte e doppi salti (anche con qualche timida concatenazione) non possiamo non apprezzare gli sforzi profusi.

Le arene di Knockout City invece ci sono sembrate tutte diversificate, merito dell’introduzione di alcune dinamiche imprevedibili da poter sfruttare a proprio piacimento; dalle correnti che facilitano gli spostamenti tra i tetti di Rooftop Rumble, passando per la palla demolitrice di Concussion Yard che stordisce e lascia indifesi ogni giocatore colpito, fino alla varietà di Galaxy Burger tra stanze e porte comunicanti in modo casuale, è interessante scoprire le unicità di ogni mappa e cercare di sfruttarle a proprio vantaggio.

Tra presente e futuro di Knockout City

Il progetto di Velan Studios si presenta al day one con un pacchetto costituito da cinque mappe multiplayer ben strutturate, altrettante palle speciali e una nutrita componente legata alla personalizzazione estetica del proprio alter ego tra capelli, viso, vestiario, esultanze per ogni occasione e alianti per planare sul campo di battaglia che non possono non ricordare l’inizio di una partita a Fortnite.

Le modalità presenti al lancio di Knockout City sono quattro e riguardano un “classico” e scanzonato PvP 3v3, una variante denominata Diamond Dash che si afferma come rivisitazione dell’uccisione confermata di Call of Duty, scontri 1v1 con i nervi a fior di pelle per l’enfasi posta su riflessi e capacità di leggere in anticipo le mosse dell’avversario, e la novità Party Team KO dove due team da tre giocatori competono in arene che presentano esclusivamente le palle speciali di una o più tipologie a ogni partita.

Rimane evidente come le variabili evidenziate – ovvero il numero di giocatori e le tipologie di palle presenti – andranno a diversificare e rinnovare le playlist già dalle prime settimane di gioco per invogliare i giocatori a tornare a giocare.

L’obiettivo è quello di supportare il titolo nel tempo tramite season pass e stagioni potenzialmente ricche di contenuti: la Stagione 1 arriverà già il 25 maggio, con un calendario fitto di upgrade e aggiunte fin dai primi giorni tra skin, ranked ufficiali e nuove sfide da completare per salire di livello e ottenere i classici collezionabili tanto affini a questo genere di produzioni.

Abbiamo già testato anche una nuova mappa che si unirà al lancio della Stagione 1, denominata Jukebox Junction, e ci sembra al momento quella più curata e interessante perché presenta una rinnovata verticalità che favorisce scontri su più livelli, senza dimenticare un treno che attraversa il centro dello scenario, da tenere sempre d’occhio per evitare di essere travolti.

Rimane in parte coraggiosa, ma non del tutto convincente, la scelta di vendere il gioco a 19,99 euro, con la strategia di pubblicare una versione gratuita fino a fine mese, che non è detto riesca a fidelizzare i giocatori anche solo nel medio-breve periodo. Sicuramente la natura cross dei salvataggi e del gioco tra le varie piattaforme rimane un plus per rimpolpare i server, così come l’accesso totalmente gratuito per tutti gli abbonati a Xbox Game Pass sia su console sia su Pc, ma in un contesto così spietato e iper-competitivo come quello dei game as service focalizzati sulle sfide multiplayer potrebbe non bastare.

Concludiamo con una piccola menzione per il comparto tecnico. Avendo testato Knockout City esclusivamente su PC abbiamo riscontrato una buona stabilità di server e nessun bug in grado di rovinare la frenesia delle partite. Nonostante la buona fisica della palla, sia quando lanciata volontariamente sia quando rotola casualmente per la mappa, qualche imprecisione se si effettua un passaggio a un compagno di squadra rimane. Situazione che si ripete anche quando ci si fionda con un avversario sul raccogliere la stessa palla, senza aver chiaro il come riuscire ad anticipare o meno l’avversario.

Versione recensita: PC

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Voto Recensione di Knockout City - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Divertente soprattutto a piccole dosi

  • Gameplay sfaccettato e adatto a tutti

  • Contenuti soddisfacenti e con un piano preciso per i prossimi upgrade...

  • Cross progression e cross play fin da subito

Contro

  • Scontri spesso caotici

  • ... ma non è detto basti per avere il supporto della community dopo i primi mesi

  • Le partite classificate potrebbero cozzare con la filosofia di base del titolo

Commento

Inquadrare Knockout City per cercare di capire se riuscirà ad essere un progetto vincente o meno non è per nulla semplice. Parliamo di un titolo sportivo che cerca di percorrere contemporaneamente due strade: quella del gioco divertente nell’approccio mordi e fuggi, da un lato, e quella più sfaccettata da titolo competitivo fatto di sfide continue per il miglior posizionamento in classifica. Al momento ci convince un po’ di più la prima natura descritta, ovvero quella del titolo approcciabile per tutti e diverso dal solito, capace di garantire partite tanto divertenti quanto strutturate. Considerando l'eventuale supporto nel tempo rimane decisamente promettente, ma è ovvio che la risposta della community già nei primi mesi di vita sarà fondamentale per capire le reali potenzialità dell’intero progetto: se riuscisse a ritagliarsi anche solo una piccola, ma solida, nicchia di mercato sarebbe una discreta vittoria.
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