Isonzo WWI | Recensione - Una guerra persa?
Torniamo alla Prima Guerra Mondiale, con un'esperienza che non lascia il segno.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: BlackMill Games
- Produttore: BlackMill Games
- Distributore: BlackMill Games
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 13 settembre 2022
Quando si tratta di conflitti reali trasposti in chiave videoludica, la mente tende a pensare soprattutto alla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante la popolarità di queste rievocazioni storiche sia scemata nel corso degli anni, è innegabile che questo teatro di guerra abbia irretito la fantasia di molti sviluppatori, che hanno provato a raccontare questi scontri in decine di modi diversi.
Pur essendo meno gettonata, anche la Prima Guerra Mondiale ha ricevuto qualche adattamento videoludico. Sicuramente il più celebre titolo AAA dedicato a questo periodo è stato Battlefield 1, ma da qualche anno a questa parte il team BlackMill Games sta cercando di dare nuovo lustro a questo drammatico pezzo di Storia, con una serie di titoli dedicata a diversi scenari del conflitto.
Così, dopo averci portati a Verdun e a Tannenberg, gli sviluppatori hanno deciso stavolta di portarci sul fronte italiano con Isonzo, titolo disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC.
Lo abbiamo giocato per voi e siamo pronti a darvi il nostro verdetto.
Scalando il confine
Da un punto di vista tecnico, Isonzo si presenta con risultati piuttosto altalenanti. Il colpo d’occhio immediato è piuttosto buono, complice anche le location presenti nel gioco, particolarmente evocative. Il gioco chiaramente non riesce a tenere il passo con le produzioni AAA, ma fa comunque la sua figura.
Il problema è che questa resa visiva è stata raggiunta scendendo a numerosi compromessi, anche su PlayStation 5 (versione da noi testata). Il più vistoso è un fastidioso effetto tearing, che si presenta praticamente ogni volta che si muove la visuale; non interrompe il flusso del gioco, ma è davvero impossibile non notarlo.
In secondo luogo, ci sono numerosi effetti visivi che semplicemente non sono all’altezza del resto: su tutti, i muzzle flashes delle armi; oltre a questo, abbiamo notato numerosi bug nel corso delle nostre partite, che però speriamo possano essere risolti con future patch.
A meritare una menzione d’onore è invece l’accuratezza con cui sono stati ricostruiti i dettagli delle battaglie. Dalle divise dei soldati alle location, dalla realizzazione delle armi ai suoni dei colpi – tutto è stato ricreato quasi alla perfezione, per restituire un’esperienza autentica del teatro di guerra scelto dagli sviluppatori.
Certo, avremmo gradito una maggiore varietà nella selezione di mappe scelte per il gioco (perché a livello visivo tendono davvero a somigliarsi molto), ma è comunque degno di nota il tempo speso dagli sviluppatori per condurre ricerche sul campo.
Battaglie montane
Se avete familiarità con la serie WW1, probabilmente non avrete bisogno di grandi introduzioni per sentirvi a casa con Isonzo. Se invece non avete mai giocato un titolo della serie (potete recuperare il capitolo dedicato a Verdun su Amazon), sappiate che si tratta di FPS multigiocatore votati al realismo, che intendono ricreare quanto più fedelmente possibile lo scenario di guerra da cui prendono ispirazione.
Se in un FPS cercate una campagna per giocatore singolo, potete saltare a piè pari questa recensione: Isonzo non include alcuna modalità storia, e l’unica opzione per giocare da soli è semplicemente quella di scontrarsi con dei bot controllati dall’intelligenza artificiale.
Il cuore del gioco è quindi il multigiocatore, con la sua unica modalità disponibile: si tratta sostanzialmente di una modalità ad obiettivi, in cui dovremo difendere o conquistare delle posizioni in sei differenti mappe.
Sicuramente la varietà di opzioni non è il punto forte del gioco: fin dall’inizio, questo punto ci ha fatto un po’ storcere il naso, ma siamo andati avanti per cercare di capire quanto il gioco sia in grado di reggersi in piedi basandosi su una sola tipologia di scontro. Dopotutto, ci sono alcuni titoli che ci riescono, dunque non tutto è perduto.
Il gameplay di base è piuttosto semplice, quello che vi aspettereste da un qualsiasi FPS, senza particolari fronzoli. Come vi dicevamo, Isonzo punta al realismo, dunque non aspettatevi di avere a disposizione armi particolarmente fantasiose o improbabili ricompense per uccisioni. In battaglia, sarete voi e le vostri armi. Ed i vostri compagni, ovviamente.
Il movimento del personaggio rispecchia la scelta degli sviluppatori: sarete piuttosto lenti, i vostri movimenti saranno macchinosi. Potrebbe essere dura abituarsi per chi viene da altre esperienze, ma questo sistema di controllo obbliga ad un approccio più ragionato sul campo di battaglia, perché non potrete semplicemente correre in mezzo ai proiettili sperando di farla franca.
Anche perché la morte arriva abbastanza in fretta; proprio come se vi trovaste su un vero campo di battaglia, potrebbe bastare un solo colpo ben piazzato per farvi cadere a terra, senza possibilità di appello. Certo, ci saranno anche dei momenti in cui sarete feriti e la vostra salute si rigenererà, ma questa è una delle poche licenze che Isonzo vi concederà.
Anche quando siete voi a sparare dovrete stare estremamente attenti: la ricarica dei colpi è lenta, perciò ogni proiettile da voi esploso potrebbe essere anche l’ultimo, qualora doveste mancare il bersaglio e rivelare malauguratamente la vostra posizione.
Durante lo scontro, oltre a scegliere la fazione con cui schierarvi, potrete anche scegliere il ruolo da interpretare. Il vostro armamentario cambierà di conseguenza, e così anche le vostre abilità. Non stiamo parlando di fittizi bonus alle vostre caratteristiche, ma di azioni ben situate nel contesto storico.
Ad esempio, l’ingegnere può mettere sul campo sacchi di sabbia o piazzare mitragliatrici, mentre l’ufficiale può segnalare le zone di insediamento del nemico per poi richiamare dei rinforzi aerei – e così via.
A seconda della scelta che farete, dunque, avrete un ruolo leggermente differente da giocare sul campo di battaglia. Tolto questo, però, l’obiettivo della squadra sarà sempre lo stesso: difendere o conquistare le posizioni.
Come vi abbiamo detto, dunque, Isonzo è un’esperienza più lenta rispetto ad altri FPS presenti sul mercato, pur condividendo sostanzialmente un gameplay identico a quello di altri titoli. Tuttavia, oltre che nel ritmo, un altro elemento di distinzione sta nel design delle mappe.
Avendo scelto il teatro di guerra italiano, ed in particolare le montagne, le mappe si sviluppano spesso e volentieri in verticale. Sebbene possa sembrare un elemento secondario, questa peculiare conformazione del terreno porta le battaglie a svolgersi in modo differente, perché vi ritroverete spesso a sfruttare (o a vedere utilizzate contro di voi) le protezioni offerte dalle alture.
Fino a qui, Isonzo potrebbe essere un buon FPS: manca di particolari guizzi creativi, ma presenta alcuni cambiamenti sul tema che potrebbero renderlo interessante per gli appassionati.
Il problema è che non tutto funziona come dovrebbe. Prendiamo, ad esempio, la volontà di rendere il gioco realistico, per quanto possibile. Questo si traduce anche nell’impigliarsi nel filo spinato, ad esempio. Sarebbe anche un’idea interessante, se non fosse che il personaggio viene praticamente immobilizzato da questo ostacolo, come se si trovasse all’improvviso in una pozza di cemento a presa rapida.
O ancora, i proiettili dovrebbero essere letali, ma più e più volte ci è capitato di vedere colpi palesemente andati a segno non registrare alcun effetto sul bersaglio, magari anche più volte di fila. Questo risulta particolarmente fastidioso anche visti i lunghi tempi di ricarica delle armi – realistici, senz'altro, ma in questo contesto la situazione diventa anche rapidamente frustrante.
E poi ci sono i tempi di respawn, che sono tanto, troppo lunghi. Forse l’intenzione era quella di dare valore alla sconfitta impedendo un rientro immediato, ma così è troppo. Considerando la lunghezza dei match (che variano tranquillamente tra i 20 e i 60 minuti) e la facilità con cui è possibile morire, anche questo dà vita ad una combo micidiale, ma per i motivi sbagliati.
Infine, c’è l’elefante nella stanza, quello che abbiamo nominato all’inizio: una sola modalità di gioco e sei mappe disponibili (che si somigliano anche un po’ troppo tra di loro, se volessimo dirla tutta). È inutile dire che dopo poche ore di gioco si è già visto tutto quello che c’è da vedere, e considerando che Isonzo non offre un gameplay unico o particolarmente riuscito rispetto alla concorrenza, viene anche voglia di passare ad altri lidi.
Tirando le somme, Isonzo riesce a raggiungere la sufficienza, ma è doveroso precisare che sarà un pubblico ben specifico a trarre divertimento dal gioco, vale a dire quella fetta di pubblico appassionata di FPS multigiocatore, che ama le ricostruzioni storiche realistiche e che apprezza questo periodo storico (se ne fate parte, potete accaparrarvi l'edizione fisica tramite Amazon).
L'opera in sé, infatti, riesce solo parzialmente a portare una ventata fresca all'affollato panorama degli shooter online, rimanendo un po' impantanata tra il filo spinato e il fango della trincea in cui si è lanciata.
Versione recensita: PS5
Voto Recensione di Isonzo - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Buona resa delle ambientazioni
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Molto fedele nel ricostruire ambientazioni, armi, soldati
Contro
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Poca varietà
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Tanti, piccoli problemi che si sommano e minano il godimento delle partite
Commento
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