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Indiana Jones e l'Antico Cerchio | Recensione - Come nei film?

Con Indiana Jones e l'Antico Cerchio, MachineGames ricrea con competenza le atmosfere dei primi film, ma non tutto riesce a convincere appieno.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In sintesi

  • Una delle più grandi avventure di Indiana Jones.
  • Atmosfera perfettamente ricreata.
  • La prima persona non è stata la scelta migliore e non rende giustizia al dinamismo dell'azione.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Indiana Jones e l'Antico Cerchio
Indiana Jones e l'Antico Cerchio
  • Sviluppatore: Machine Games
  • Produttore: Bethesda Softworks
  • Distributore: Microsoft
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 9 dicembre 2024 (PC,Xbox) - Primavera 2025 (PS5)

Indiana Jones e l'Antico Cerchio è un progetto con intenzioni ben precise: ricreare le atmosfere dei primi film che hanno decretato il successo della serie e offrire ai giocatori di tutto il mondo un'avventura in grado di poter pareggiare quei grandiosi fasti degli anni '80.

Proprio per questa ragione, MachineGames ha deciso di ambientare Indiana Jones e l'Antico Cerchio esattamente tra gli eventi di Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta e Indiana Jones e L'ultima Crociata, provando a incunearsi in una linea temporale che possa rendere giustizia alla grandezza dell'archeologo più famoso al mondo.

Forti del proprio curriculum, in cui svettano gli inossidabili ultimi capitoli di Wolfenstein, per lo studio di sviluppo la scelta più logica e naturale è stata quella di creare un gioco in prima persona; opzione, questa, che ha destato non pochi mugugni sin dalla sua rivelazione.

Sebbene funzioni in larga misura per molte delle caratteristiche attorno a cui è stato costruito Indiana Jones e l'Antico Cerchio, ce ne sono altre che perdono di efficacia e credibilità, soprattutto se accostate alle sezioni più avventurose e movimentate, che ne escono incredibilmente fiacche e depotenziate.

Indiana Jones e l'Antico Cerchio, la storia

Come da tradizione per i primi film, Indiana Jones e l'Antico Cerchio viene ambientato durante il famigerato trentennio del '900, con nemici ormai arcinoti per chi conosce bene la serie.

Mentre i nazisti setacciano il mondo per scoprire un segreto sepolto che si lega al misterioso Antico Cerchio, il giocatore verrà chiamato a indagare su macchinazioni sottotraccia, antiche storie perdute e le deviate motivazioni che muovono le forze oscure per la conquista di un potere inimmaginabile.

Da questa premessa, Indiana Jones e l'Antico Cerchio si sviluppa esattamente come i vecchi film, con ritmi proposti alla perfezione e filmati che ricreano con grande maestria la stessa atmosfera delle pellicole più di rilievo, mescolando avventura, dialoghi e scene che non sfigurano di fronte a quelle più famose, insieme a personaggi azzeccati nell'estetica e nella caratterizzazione.

A vederlo da questo punto di vista, Indiana Jones e l'Antico Cerchio è a tratti narrativamente superiore alle ultime pellicole che non hanno rappresentato esattamente il picco più alto della saga dell'archeologo, e non c'è mai un attimo in cui la conduzione di gioco e quella narrativa abbiano dei grossi momenti negativi che fanno perdere consistenza alla solidità dell'avventura.

Dai corridoi di mogano del Marshall College agli intricati segreti del Vaticano, dalle gloriose piramidi di Giza ai templi antichi dell'esotica Sukhothai, tutto sembrerebbe essere orchestrato per essere pressoché inattaccabile, rivelandosi quasi come quel tassello mancante a cui anelavano gli estimatori del dottor Jones.

La scelta della prima persona disinnesca molti di quei momenti avventurosi che qui latitano in modo piuttosto evidente, relegati a qualche filmato ben realizzato e non di certo alle sezioni di gioco, povere di brio e spesso poco frizzanti.

Anche i sistemi di gioco racchiudono al loro interno tutti gli ingredienti che ci aspetterebbe da questo tipo di avventura, che alterna fasi esplorative, sezioni stealth, risoluzioni di enigmi e qualche scontro a fuoco mentre si prova fuggire via nei momenti in cui ci si ritrova accerchiati dai nemici.

Eppure, ci sono delle scelte a monte che disinnescano molti di quei momenti avventurosi che qui latitano in modo piuttosto evidente, relegati a qualche filmato ben realizzato e non di certo alle sezioni di gioco, povere di brio e spesso poco frizzanti.

In questo, Indiana Jones e l'Antico Cerchio sembra più un gioco di Arkane che non di MachineGames  – se ci concedete il più calzante dei parallelismi –, svelando una natura più riflessiva e meno votata all'azione.

E questo, malgrado tutto, dipende proprio dallo scarso dinamismo legato all'impostazione di base in prima persona, che insieme a una congenita goffaggine in alcuni movimenti rende Indy decisamente meno scattante di quanto ci si aspetterebbe. 

Gameplay

Il dottor Jones fa ancora schioccare la sua frusta e la usa per alcune azioni contestuali che fungono da aggancio per una liana di fortuna, ma sgattaiola via con poca grazia, si arrampica con legnosità e si muove con incertezza e scarsa leggiadria, sacrificando quella componente action che ne esce fuori un po' sgraziata e lontana dal dinamismo ammirato nelle pellicole.

Al di là di questo fattore considerato di rilievo, vero pilastro della saga cinematografica sin dagli albori, Indiana Jones e l'Antico Cerchio scorre via in poco più di una dozzina di ore, che possono aumentare considerevolmente se vorrete cimentarvi in missioni secondarie che prevedono la ricerca di reperti o la scoperta di tutta una serie di segreti ben contestualizzati, che raramente danno l'impressione di banali attività di riempimento.

Se, considerando la storia di MachineGames, stavate pensando a un gioco in cui le armi da fuoco hanno una parte preponderante, allora siete andati fuori strada. Indiana Jones e l'Antico Cerchio è infatti un gioco che invita all'esplorazione attenta e circospetta, all'uso di armi bianche di fortuna con cui fare fuori gli avversari prima di proseguire altrove. Bisognerà anche nascondere i corpi e agire nell'ombra, spesso in totale silenzio, esattamente come avviene in gran parte dei giochi stealth.

Questa componente porta con sé alcune delle ingenuità ormai arcinote, come l'IA che talvolta non convince, nemici facilmente aggirabili e routine comportamentali raramente in grado di aderire a reazioni realistiche.

Potrete in ogni caso aumentare la difficoltà di gioco e rendervi la vita più difficile, ma questo non inciderà di certo sull'affinamento dell'intelligenza, che comunque resta nella media delle produzioni di genere.

Convince poco anche il combattimento a mani nude, che in prima persona non rende assolutamente quanto avrebbe reso in terza persona. Quando sarete di fronte a un paio di nemici al massimo potrete correre verso di loro e aggredirli rapidamente con qualche pugno, senza rischiare troppo per la vostra incolumità. Si può parare, schivare ai lati e contrattaccare, ma ripetiamo che la sensazione di fisicità che il gioco restituisce non è di certo tra le migliori.

Va decisamente meglio con la componente esplorativa e con gli enigmi, veri fiori all'occhiello dell'opera che sa inoltre alternare scenari splendidi e costruiti con grandissima credibilità, con aree piuttosto ampie e altre più ristrette che si avvicendano con grande organicità e senza mai dare quella sgradevole sensazione di sviluppo a compartimenti stagni.

Comparto tecnico

Le macro aree di Indiana Jones e l'Antico Cerchio non tradiscono mai lo spirito della serie e mettono il giocatore sempre al centro di quelle atmosfere di grande impatto, ora avvolgendolo in antri bui e misteriosi, ora facendolo sentire vero protagonista di un'avventura di grande respiro.

In tal senso, colpisce soprattutto la zona al centro del Vaticano, con esterni aderenti al cuore cattolico della Capitale e con interni sorprendentemente fedeli ad alcune zone dei Musei Vaticani, taluni reali come la Cappella Sistina, altre adattati per esigenze di gioco. Lo stesso vale per gli esterni di Giza, con le grandi piramidi che svettano e con quelle grotte interne che non possono non ricordare alcune scene chiave del primo film.

Artisticamente Indiana Jones e l'Antico Cerchio fa centro ed è pressoché inattaccabile, a testimonianza del grande lavoro degli sviluppatori nel creare un'opera che sa bene quali sono gli elementi che hanno decretato il successo di questa iconica saga. Anche tecnicamente il gioco si difende piuttosto bene e non presta il fianco a evidenti criticità.

Sebbene sia piuttosto pesante ed esiga requisiti non alla portata di tutti, la sua adattabilità consente di godersi il gioco anche con configurazioni meno performanti, a patto di scendere a compromessi con l'illuminazione globale e con l'effettistica, che non fanno comunque perdere granché a una cosmesi generale che resta comunque di alto livello

Al di là di qualche singhiozzo nel frame rate e di qualche caricamento di troppo dopo i salvataggi automatici, Indiana Jones e l'Antico Cerchio risulta essere un gioco piuttosto pulito anche prima della solita patch del day one (abbiamo giocato su PC).

Nonostante alcune scelte controverse nell'impostazione di gioco, qualche accortezza in meno in ambito gameplay e una mancata enfasi dove serviva, il redivivo Indiana Jones ci regala ancora una volta una delle sue migliori avventure.

Voto Recensione di Indiana Jones e l'Antico Cerchio | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Una delle più grandi avventure di Indiana Jones.

  • Atmosfera perfettamente ricreata, scenari credibili e ritmi narrativi ben orchestrati.

  • Esplorazione ed enigmi tra gli elementi migliori di gioco.

Contro

  • Lo stealth ha le solite mancanze già mostrate da altri giochi simili.

  • La scelta della prima persona fa perdere troppo dinamismo all'azione.

  • I combattimenti a mani nude mostrano il fianco a troppe ingenuità e debolezze avversarie.

Commento

Indiana Jones e l'Antico Cerchio è una delle migliori avventure della serie, capace di ricreare le grandi atmosfere degli esordi e di offrire ai giocatori una storia che si incastona bene nella timeline. Tuttavia, la scelta della prima persona fa perdere molto del dinamismo che ci aspetterebbe da un titolo del genere, che fa del suo meglio nell'esplorazione e negli enigmi ma perde enfasi e mordente nelle ingessate fasi action. 
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