Il brutto tempo dei giochi Quantic Dream | Il Dettaglio
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a cura di Francesco Ursino
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Quantic Dream
- Produttore: Sony
- Distributore: Sony Interactive Entertainment
- Piattaforme: PS4 , PC
- Generi: Avventura , Avventura grafica
- Data di uscita: 25 maggio 2018 - 12 dicembre 2019 (PC)
Attenzione: l’articolo parla a vario titolo delle trame di Fahrenheit, Heavy Rain, Beyond – Two Souls e Detroit – Become Human
I giochi Quantic Dream fanno fare cose che sono piuttosto stravaganti. Sul momento la carica drammatica delle storie magari lascia passare in secondo piano il tipo di situazione che si sta guardando su schermo, però a mente fredda poi uno riflette e non può che ammettere di aver giocato a qualcosa di singolare. Se in Detroit – Become Human, per poco tempo, sono stato chiamato a fare le faccende di casa e ad accudire una persona anziana, in Beyond – Two Souls ho fatto addirittura partorire una ragazza premendo ripetutamente X. Insomma, i giochi di David Cage rientrano in una categoria tutta loro e questo è risaputo. C’è un particolare, però, sul quale mi sono spesso interrogato in questi anni. Cari lettori, in questa puntata de Il Dettaglio, la rubrica che racconta dei piccoli particolari nascosti all’interno dei grandi giochi, vi parlerò del tempaccio che imperversa sui titoli Quantic Dream.
Potrebbe andare peggio, potrebbe non piovere
Torniamo indietro a Fahrenheit. Mi ricordo chiaramente quando lo provai all’epoca e rimasi subito affascinato da quell’esperienza che, non sapevo bene come, sembrava veramente reagire alle mie azioni. Se ricordate le prime sequenze del gioco, quelle dove Lucas è nella tavola calda, allora ricorderete anche la gran nevicata che imperversava già allora su New York City. Piccola parentesi: sembra fin troppo facile collegare le prime scene accompagnate dalla musica di Angelo Badalamenti alle prime sequenze del primo Max Payne, quando il nostro era in cima al grattacielo della Aesir Corporation. Bei ricordi.
Tornando a Fahrenheit, l’intera esperienza del titolo è legata in qualche modo al brutto tempo, visto che in uno dei finali disponibili il mondo rimane preda di una tempesta di neve perenne. In generale proprio il freddo, oltre che il brutto tempo, incide su Fahrenheit. Ricordate, tanto per rimanere in tema di scene strane in stile Quantic Dream, che nella sequenza dove Lucas e Carla approfondivano (fisicamente) la loro conoscenza, il ragazzo aveva labbra “fredde come il ghiaccio” perché appena tornato dai morti?
Shaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaun!
Di Heavy Rain ricordo un paio di cose. La prima è il glitch che riguarda Ethan, avveniva dopo una scena particolarmente drammatica. Per qualche motivo il gioco consentiva al giocatore di continuare a urlare Shaun!, ovvero il nome del figlio di Ethan, mentre si continuava ad andare in giro per gli ambienti. In questo video si può vedere lo spassoso difetto, che in effetti andava a diminuire (se non a distruggere) la carica drammatica della sequenza.
Però qui stiamo parlando di brutto tempo, e in Heavy Rain la pioggia è talmente presente da entrare a far parte del nome del gioco. Il killer dell’Origami, villain indiscusso del titolo, utilizza l’acqua per affogare le sue giovani vittime, decorando la scena del crimine con orchidee. Questo è tanto vero che Norman Jayden, dell’FBI, grazie alle previsioni del tempo capisce che il povero Shaun (o Shaaaaaaaun) ha pochi giochi di vita prima che una violenta scarica d’acqua lo uccida. Ovviamente il tutto è più complesso di come l’ho descritto al momento, però fa comunque capire che il brutto tempo è protagonista supremo anche del gioco successivo a Fahrenheit. Più che un dettaglio, in questo caso, il brutto tempo è veramente il filo conduttore di tutto il gioco, visto che anche nel finale considerato come il migliore di tutti, dove il cattivo muore e i buoni sopravvivono, la pioggia continua a scendere incessante.
Aiden, mi sa che nevica
Arriviamo a Beyond – Two Souls, e alla storia di Jodie e Aiden. Se la memoria non mi inganna, questo è uno dei giochi Quantic Dream meno turbati dal brutto tempo. In una particolare sequenza la nostra si ritrova in compagnia di alcuni senzatetto. Con una bufera che imperversa, i personaggi si raccolgono intorno al fuoco e raccontano le loro esperienze. Tutto procede bene fino a quando Tuesday, una ragazza incinta, non inizia il travaglio.
A quel punto Jodie è costretta a uscire fuori dal rifugio per cercare la farmacia più vicina. Sorvolando sulla scena legata al parto, cui ho già accennato in precedenza, la cosa interessante nell’ottica di questo articolo è che in tutta la sequenza il tempo è veramente molto brutto: la neve che cade incessante va a sommarsi a quella già presente sulle strade, che difatti sono deserte e interamente bianche.
Il brutto tempo torna a fare mostra di sé anche in uno dei vari finali disponibili, dove è possibile vedere Jodie passeggiare sotto la pioggia. Nella maggioranza dei finali considerati positivi, però, c’è da dire che il bel tempo la fa da padrone, tanto è vero che nel momento in cui il giocatore è chiamato a compiere la scelta finale Jodie si trova in riva a un ruscello, in una bella giornata di sole.
Piove, automa ladro!
E arriviamo a Detroit – Become Human, l’ultimo arrivo in casa Quantic Dream. Un titolo dalle tematiche veramente affascinanti ambientato in un futuro drammaticamente plausibile. La pioggia la fa da padrone anche qui, specie nelle prime fasi, quando Kara deve trovare un rifugio per la notte. In effetti, il senso di urgenza che riguarda le sequenze dell’androide specializzata nelle faccende di casa deriva proprio dal cercare un riparo per la piccola Alice, altrimenti costretta a una notte fredda e sotto il diluvio.
Anche Markus, in una delle sequenze di maggiore impatto di tutto il titolo, si ritrova praticamente smontato in una discarica di androidi supplicanti, folli, sotto un acquazzone che non sembra dare speranze. E proprio qui, sotto la pioggia che imperversa anche su Connor e il disastrato tenente Anderson, Markus prende coscienza veramente di se stesso, dando il via agli eventi che porteranno alla ribellione degli androidi.
Se c’è un filo conduttore dei titoli Quantic Dream più recenti, oltre alla possibilità di plasmare la storia sulla base delle proprie decisioni, questo è sicuramente il brutto tempo. Che si tratti di Farhenheit, Heavy Rain, Beyond – Two Souls o Detroit – Become Human, almeno una scena principale è stata ambientata sotto una tempesta di neve o la pioggia battente. Cosa ne pensate di questa scelta stilistica?
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