I Thestral - Storia della Magia per Babbani
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a cura di SirFran Snee
Solo gli occhi che hanno visto il dolore più grande, hanno ormai visto tutto, e tutto possono vedere. Solo gli occhi di chi ha visto un essere umano abbandonare definitivamente le proprie spoglie mortali, chi era presente al momento in cui l’ultimo respiro viene esalato, è in grado di andare oltre le apparenze e vedrà che anche lo spazio vuoto in realtà non lo è. Persone come Harry Potter o Luna Lovegood sono tra i “prescelti” in grado di osservare i Thestral, cavalli alati neri come la morte e magri come scheletri che trasportano la carrozza che si libra nel cielo della notte dominato da Gellert Grindelwald all’esordio di Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald e spesso citati nei libri. Proprio per questo motivo, i soli spettatori nelle sale dei cinema si sono persi un pezzo importante della storia, almeno fino ad ora. Un rettile a metà tra un serpente e un drago ma dalle dimensioni contenute, questo essere è parecchio raro e si interconnette parecchie volte con la trama principale della saga, risultando talvolta anche cruciali nello svolgimento della trama.
Una sorta di “gatti neri” del mondo magico, i Thestral sono considerati portatori di sfortuna e pericolosi, secondo il Ministero della Magia, ma il buon Rubeus Hagrid aveva tutt’altra opinione in merito. Socievoli e intelligenti, queste bestie rare comprendono le parole del loro “cavaliere”, guidandolo nel luogo indicato, oltre che essere particolarmente leali e saper discernere un amico da un nemico, fino ad attaccare un malintenzionato nei confronti del loro padrone (nel rarissimo caso in cui ne abbiano uno). Per questi motivi, i Thestral sono risultati particolarmente utili nella Battaglia di Hogwarts, più volte citata come uno dei momenti salienti della saga, quando Hagrid li addestrò per attaccare i Giganti, assoldati dal Signore Oscuro, e cooperanti con Fierobecco, l’Ippogrifo che abbiamo conosciuto e amato fin dal terzo capitolo, Il prigioniero di Azkaban. Per non parlare poi dell’utilizzo dei crini della loro coda, utilizzabili solo da un mago o strega abbastanza potente per domarli e usati per creare nientepopodimeno che la bacchetta di sambuco (di cui parlavamo proprio nella rubrica dedicata alla storia dei Tre Fratelli).
Possiedono dunque delle notevoli capacità, utilissime per i maghi nei loro spostamenti, nonostante non possano essere facilmente usati alla luce del sole. Avevamo già testato il volo velocissimo che possono performare, nel settimo episodio della saga, quando Harry, Hermione, Ron e la sorella Ginny, con Neville e Luna volarono da Hogwarts al Ministero della Magia a Londra, nella notte. In quel caso, Harry sostenne che non aveva mai provato una velocità simile in volo, nemmeno sulla sua potente Firebolt. Inoltre, la stessa scuola di Magia e Stregoneria britannica è in possesso di parecchi esemplari di questa specie, usati per trasportare le carrozze che conducono gli studenti dall’Hogwarts Express al castello, tanto che coloro che non sono in grado di vederli, sostengono che le carrozze si muovano da sole.
Usati in un’ulteriore battaglia dall’Ordine della Fenice, lo scontro noto come “Battaglia dei sette Potter”, e noti ai maghi da tantissimo tempo, non è da escludere che possano tornare parecchio utili nel titolo in sviluppo circa questa saga, considerando anche le loro peculiarità. Il fatto di poter essere osservabili o meno potrebbe rendere il gameplay interessante, in particolare se si potesse cambiare il personaggio controllabile, così da interagire con diverse visioni dello stesso elemento e giocare anche partite dallo sviluppo differente, potendo disporre o meno della presenza di un Thestral. Inoltre, la loro illegalità, la scaramanzia delle persone nei loro confronti e le loro abilità in battaglia non sono altro che punti a favore aggiuntivi nei confronti di questi animali, presenza potenzialmente parecchio interessante in un gioco dove si incastrerebbero molto bene come ruota di un meccanismo ancor meglio funzionante.
Non il solito cavallo di un assassino, non il solito drago di uno stregone, ma un rarissimo Thestral di un mago alle prese con un mondo magico che ancora non si è rivelato interamente al popolo di sangue magico e babbano. Un elemento caratteristico, non ancora sfruttato a dovere e diverso dalle solite bestie con cui abbiamo avuto a che fare. Sono motivazioni sufficienti per rendere ancor più interessante un titolo con questi elementi?
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