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Harry Potter: Quidditch Champions | Recensione - Si vola (male)

Harry Potter: Quidditch Champions ci riporta nel Wizarding World per farci diventare campioni di Quidditch. Ci sarà riuscito?

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Un gioco dedicato al Quidditch, che intrigherà i fan di Harry Potter.
  • La proposta di lancio però è davvero scarna e priva di profondità.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Harry Potter: Quidditch Champions
Harry Potter: Quidditch Champions
  • Sviluppatore: Unbroken Studios
  • Produttore: Portkey Games
  • Distributore: Warner Bros. Games
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX , SWITCH
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 3 settembre 2024

Dopo la fine delle trasposizioni cinematografiche della saga di Harry Potter, il Wizarding World videoludico è entrato in un lungo letargo, interrotto da saltuarie uscite mobile dalla qualità a dir poco altalenante. Ovviamente, ora tutto è cambiato dopo Hogwarts Legacy, e Warner Bros. sembra voler fare le cose sul serio.

Tramite la sua etichetta Portkey Games arriva infatti il secondo titolo per console dedicato a questo universo narrativo, vale a dire Harry Potter: Quidditch Champions, sviluppato da Unbroken Studios e disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC.

Il gioco è attualmente scaricabile gratuitamente per gli abbonati a PlayStation Plus; una mossa sensata se consideriamo che si tratta di un titolo votato al multiplayer online, e che questa accoppiata ha portato diversi titoli ad un successo insperato in passato (pensiamo a Rocket League e Fall Guys, ad esempio).

Ci siamo avvicinati al gioco con una forte curiosità, visto che il Quidditch era uno dei pochi elementi assenti dall’ottimo Hogwarts Legacy. Come sono andate le cose? Scopriamolo nella nostra recensione.

Lo sport, in salsa fantasy

Come lecito aspettarsi da un titolo sportivo, non c’è una vera e propria storia in Quidditch Champions: c’è una modalità campagna, rappresentata da una serie di tornei, e c’è una modalità multiplayer, con qualche filmato a fare da collante durante la prima partita, ma niente di più. Andremo dopo a parlare delle modalità di gioco: vogliamo innanzitutto concentrarci sul gameplay di base.

Se state leggendo questa recensione e se non avete vissuto in un pozzo negli ultimi vent’anni (nel qual caso vi consigliamo di contattare un servizio di supporto), probabilmente avete almeno sentito nominare il Quidditch, visto che viene nominato molto spesso in una delle saghe letterarie e cinematografiche più famose del XXI secolo.

Questo sport si gioca su delle scope volanti, all’interno di un’arena. Ai due estremi dell’arena sono posti tre cerchi: l’obiettivo delle due squadre (che nella serie sono composte da 6 giocatori ognuna) è segnare punti lanciando una palla, chiamata Pluffa, all’interno di questi cerchi.

Fin qui tutto molto semplice, ma in realtà ci sono altri elementi nel gioco. Ci sono infatti quattro ruoli all’interno di una squadra di Quidditch: cacciatori, battitori, portiere e cercatore. Partiamo da quelli più semplici: i cacciatori sono quelli che si occupano di acciuffare la Pluffa e fare gol, mentre il portiere si occupa di difendere i tre anelli della propria squadra.

Il gameplay non brilla affatto per profondità e si inizia ad annoiarsi troppo presto.
I battitori, invece, si occupano di lanciare i Bolidi contro i giocatori della squadra avversaria per disarcionarli dalla loro scopa, e di respingere i Bolidi che potrebbero colpire i loro compagni.

Infine, il cercatore si occupa di catturare il Boccino d’oro, che viene rilasciato dopo qualche minuto dall’inizio dalla partita; questa sfuggente sfera volante può garantire un grande bonus di punti alla sua squadra (nei libri comporta direttamente la vittoria).

La partita termina quando una squadra raggiunge 100 punti o quando finisce il tempo; in quest’ultimo caso, ovviamente, la vittoria va alla squadra che ha segnato più punti fino a quel momento.

Quando si avvia per la prima volta Quidditch Champions, un lungo (tanto, troppo lungo) tutorial ci insegna le basi di tutti e quattro i ruoli. Quello che ci ha stupiti è l’estrema semplicità con cui si può cominciare a giocare: nonostante ogni ruolo sia ben differenziato dagli altri e fedele a ciò che abbiamo imparato a conoscere nei libri e nei film, prendere la mano con i comandi è molto immediato, e questo rende il gioco molto accessibile a chiunque.

Giocando da soli, sia durante l’allenamento che durante la campagna, si può cambiare il personaggio in uso in qualsiasi momento, semplicemente attraverso la pressione di un tasto. Nel multiplayer online, invece, attualmente è presente solo una modalità 3vs3, e i giocatori possono scegliere in anticipo in quale ruoli giocare (al plurale, perché ci sarà bisogno di cambiare).

Per le prime partite, Quidditch Champions riesce ad essere anche divertente: tolto il ruolo del portiere, un po’ troppo statico (ma sarebbe difficile immaginarlo altrimenti), interpretando gli altri tre ruoli si è sempre nel mezzo dell’azione e ci sono diversi elementi da tenere in considerazione.

Il problema è che l’incantesimo si rompe dopo poco tempo. La semplicità del gameplay, infatti, si rivela un’arma a doppio taglio, perché se da un lato rende il gioco accessibile, dall’altro lo rende anche poco profondo.

Indipendentemente dalla classe, ci sono poche azioni a disposizione e, considerando che parliamo di un titolo che non può giocare sul cambio di ambientazione per mescolare le carte in tavola (dato che comunque l’arena rimane sempre la stessa), già durante le partite di allenamento si può vedere arrivare il problema della ripetitività strutturale di Quidditch Champions.

Teoricamente parlando c’è un sistema di progressione che dovrebbe contribuire a dare profondità al gioco, consentendo di personalizzare il proprio personaggio e il proprio stile strategico; anche qui, però, le cose funzionano a metà.

Nel tentativo di non sfavorire troppo i giocatori meno esperti – sensatamente, aggiungiamo – gli sviluppatori hanno posto un limite definito a quanto l’avanzamento di livello può incidere sulle statistiche dei personaggi.

Questo riesce effettivamente a prevenire che ci siano partite sbilanciate, che sarebbero state un disastro: viste le poche azioni a disposizione, avere un gap troppo grande nelle statistiche renderebbe il gioco praticamente ingiocabile se non si è sullo stesso livello. Dall’altro, però, già dopo pochi livelli il senso di progressione svanisce perché, al di là dei cosmetici, la ricompensa non si sente a livello di gioco.

Tornei con Pluffe, Bolidi e Boccini

Passando a parlare dei contenuti, come abbiamo anticipato il gioco si divide in due sezioni: una campagna per giocatore singolo (giocabile anche in co-op solo online; se invece volete giocare ad un titolo del Wizarding World in coop sullo stesso schermo vi consigliamo invece Lego Harry Potter, lo trovate su Amazon) e una modalità multiplayer, attualmente disponibile solo in versione 3vs3, con una modalità 6vs6 in arrivo entro la fine dell’anno.

Giudicare Quidditch Champions da un punto di vista contenutistico non è semplice; come al solito quando si parla di titoli votati al multiplayer online, il gioco andrà analizzato nella lunga durata, e qualsiasi cosa detta adesso potrebbe essere completamente smentita tra pochi mesi.

Ad ogni modo, non possiamo fare altro che esaminare il pacchetto attuale, anche perché il gioco non è gratuito su tutte le piattaforme, e anche se viene chiesto un prezzo budget bisogna comunque pagare per accedere ai contenuti proposti adesso.

La modalità campagna risulta abbastanza semplice e poco incisiva; al di là della possibilità di rivedere molte ambientazioni viste nella saga (realizzate molto bene, questo c’è da dirlo), non c’è un vero mordente che porti a voler passare da questa modalità, se non ovviamente le classiche valute in-game che servono a sbloccare cosmetici e upgrade.

Il piatto forte è quindi il multiplayer, che però attualmente si compone di una sola modalità. Se il gioco avesse un gameplay di base abbastanza solido le cose potrebbero anche funzionare (non è il primo e non sarà l’ultimo gioco a ruotare intorno ad una sola modalità), ma le cose non stanno così. Dopo poco tempo, la noia arriva inevitabilmente e la mancanza di proposte alternative nel pacchetto si fa sentire.

Già la modalità 6vs6 potrebbe aiutare molto in questo senso, e forse sarebbe stato preferibile lanciare il gioco includendo anch’essa. Semplicemente perché il Quidditch è pensato per quella formula, e non per il 3vs3, che comporta di dover fare dei cambi di ruolo per coprire i tasselli mancanti della squadra.

Per spezzare una lancia a favore del gioco, vogliamo dire che il classico pass stagionale è presente ma non viene propinato continuamente come avviene in altre produzioni, al punto da risultare quasi inoffensivo.

Si può discutere di quanto sia criticabile la sua presenza in un gioco che è già venduto a pagamento e per di più con pochi contenuti, ma considerando lo stato attuale dell’industria abbiamo tirato un sospiro di sollievo nel non vedere pop-up continui di rimandi all’acquisto.

A chi vuole rivolgersi Quidditch Champions?

Arrivando a tirare le somme sul gioco, la domanda che ci poniamo è proprio questa: chi è esattamente il target che aveva in mente Warner Bros. per il gioco? Quidditch Champions tenta di unire due anime: quella di gioco da Harry Potter e quella da sportivo competitivo online. E nessuna delle due parti riesce particolarmente bene.

Al lancio, i contenuti non sono abbastanza per tenere coinvolti a lungo.
Come gioco ispirato al Wizarding World, regala ai fan delle splendide ricreazioni di alcune ambientazioni iconiche; il gioco gira benissimo su PlayStation 5 e, pur non potendo contare sull’impatto scenico di Hogwarts Legacy (che potete recuperare su Amazon), sa comunque difendersi.

Al di là di questo, però, non c’è molto altro; la curiosità di fare qualche partita di Quidditch inizia a scemare dopo poco, perché anche per un giocatore occasionale le partite tenderanno ad essere troppo uguali.

E lo stesso problema colpirà anche un appassionato di competitivo online, con l’aggravante che in questo settore c’è ancora più concorrenza. Se i fan del Wizarding World potrebbero decidere di provare il titolo in attesa di un futuro sequel per Hogwarts Legacy, il mercato dei multiplayer online è talmente saturo da rendere difficile credere che ci sia spazio per Quidditch Champions, soprattutto considerando che non funziona benissimo sotto nessun aspetto.

Di nuovo, è bene ribadirlo: stiamo parlando di un gioco per cui saranno fondamentali anche i mesi successivi al lancio. Molto dipenderà dalla reazione del pubblico e dalle decisioni che prenderà il suo publisher per continuare a supportarlo; tra qualche mese potremmo avere tra le mani un gioco in grado di smentire questa nostra recensione del lancio oppure potremmo avere, senza troppo stupore, l’ennesima chiusura anticipata dei server di un titolo basato sull’online.

Offerte per Harry Potter: Quidditch Champions

Voto Recensione di Harry Potter: Quidditch Champions | Recensione


6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Ottima ricreazione di ambientazioni iconiche

  • Gameplay semplice, accessibile e divertente...

Contro

  • ... ma manca completamente di profondità

  • Contenutisticamente povero al lancio

Commento

Harry Potter: Quidditch Champions non ci ha convinti del tutto. Se da un lato risulta semplice e divertente da giocare, dall'altro questa stessa accessibilità si rivela un'arma a doppio taglio, perché dopo poco tempo si comincia a sentire la noia. Non aiuta che il gioco si presenti al lancio senza molti contenuti, il che rende ancora più facile stancarsi delle partite di Quidditch prima del previsto. Come sempre per i giochi online, molto dipenderà dalla gestione del publisher nel corso dei prossimi mesi: staremo a vedere se concederà a Unbroken Studios la possibilità di continuare a lavorare sul suo prodotto e migliorarlo, come da programma, o se Quidditch Champions finirà per allungare la lista dei giochi online dalla vita breve.
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