Diverse settimane fa, parlammo della polemica che investì Google, che avrebbe deciso di servirsi dei passanti per acquisire dei volti da utilizzare per migliorare le sue tecnologie di face scan. Secondo le notizie, il gigante di Mountain View fermava le persone per strada corrispondendo loro una cifra di pochi dollari per poter acquisire il loro viso. Oggi, però, sono emersi ulteriori dettagli in merito, che parlano di mezzi abbastanza insistenti usati dagli addetti ai lavori, che avvicinavo in particolare i senzatetto con l’intento di indurli a lasciar acquisire il loro volto.
Secondo quanto rivelato da New York Daily News, Google si sarebbe affidata a Randstad per acquisire questi dati – e quest’ultima avrebbe attuato una precisa strategia per portare a casa i risultati. Apprendiamo, infatti, che venivano presi di mira gruppi di senza tetto, oltre che studenti del college, che però non venivano informati del fatto che il loro volto sarebbe stato immagazzinato.
Alcune fonti interne di Randstad hanno rivelato che, soprattutto ad Atlanta, venivano avvicinato i senzatetto e le persone di colore, che non venivano informate né del fatto che il lavoro svolto fosse per Google, né di quale fosse il reale intento del face scan. Secondo uno dei dipendenti di Randstad, sarebbe stata proprio Google a chiedere di acquisire molti volti di persone di colore, ma non viene precisato il perché.
«Ci hanno chiesto di avvicinare i senzatetto perché è meno probabile che vadano in giro a parlarne con i media» ha raccontato l’ex lavoratore di Randstad, «e queste persone non avevano idea di cosa stava succedendo». Viene infatti raccontato che l’acquisizione del viso veniva presentata come una sorta di gioco in cui si doveva scattare un selfie. Addirittura, in alcuni casi le persone sarebbero state proprio raggirate: ad alcune venne detto che avrebbero avuto una gift card se avessero giocato per un paio di minuti con il telefono fornito (che era quello che acquisiva il volto), ad altri la cosa era presentata come “prova questa nuova app in cambio di $5”.
Google ha risposto alle polemiche affermando che tutte le persone che hanno concesso il loro volto alla scansione hanno accettato di loro spontanea volontà, lasciando che i dati venissero immagazzinati e dicendo di sì ancora prima che il telefono venisse messo loro in mano. Randstad, invece, continua ad affermare che i suoi dipendenti erano stati invitati a essere insistenti e anche a mentire, pur di ottenere i dati. La casa di Mountain View ha quindi dichiarato che approfondirà la questione su queste tattiche improprie che sarebbero state utilizzate.
Se doveste capitare per strada con qualcuno che vi offre $5 per provare una nuova app su un nuovo telefono, insomma, ricordatevi di questa notizia.
Fonte: GameReactor.eu