Ho giocato ad Asteroids su una Tesla Model X
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a cura di Matteo Bussani
L’ecosistema Tesla è affascinante. Sotto la bandiera dell’elettricità e dell’omonimo scienziato che ne fu il pioniere, il marchio automobilistico americano ha portato avanti la filosofia del nuovo automotive. Moderna sotto tutti i punti di vista, la mobilità elettrica apre le porte di un futuro sostenibile sempre più in dirittura d’arrivo, seppur non privo di sfide e dubbi. Così Tesla è entrata nel 2019 come punto di riferimento solido di questa filosofia, seguita da sempre più aziende automobilistiche che stanno investendo in attesa che la tecnologia da eccezione diventi abitudine. Se da una parte il mondo sta dunque prendendo atto di questo passaggio, dall’altro Tesla è già avanti e tra una innovazione e l’altra si toglie qualche sfizio per sé e per i suoi automobilisti.
Un po’ fuori dal solito seminato e per inaugurare al meglio l’anno ci è stata concessa in dote una tesla Model X per un test drive. Per chi non lo sapesse, il modello è un SUV di generose dimensioni, provato in versione 7 posti, con linee da far invidia a una Gran Turismo; una macchina indubbiamente elitaria dal prezzo a partire da 99.650€, e che ha proiettato il lusso del brand Tesla oltre il successo della più nota berlina Model S. La versione è quella dalla batteria da 100kWh, dual motor, ma senza la modifica performance. Non che sia necessaria, perché il doppio motore elettrico dalla coppia pressoché istantanea sviluppa un’accelerazione 0-100km/h in poco più di 5 secondi, che sono numeri da supercar piuttosto che da SUV di due tonnellate e mezzo.
L’autonomia NEDC teorica è di 565 km ma con un utilizzo reale varia tra i 350km e i 400km, essendo molto soggetta al tipo di utilizzo. Senza particolari attenzioni è più che sufficiente per molti spostamenti, anche autostradali. Per i viaggi lunghi però, bisogna fare i conti con la ricarica tramite i Supercharger Tesla, che riempe la batteria fino al 90% in 50 minuti. Queste stazioni particolari non sono moltissime, 30 in totale e sotto ne trovate una mappa completa, ma consentono di coprire tutti gli spostamenti sul territorio italiano. Nel caso anche le altre stazioni generiche vanno bene per pause più lunghe, ma richiedono tempi di ricarica maggiori.
Questa digressione numerica sulla Model X era doverosa per anticipare un test-drive che non nasce in funzione della prova dell’auto, che non ha certo bisogno della nostra approvazione, ma per mettere al vaglio dell’esperienza il nuovissimo software 9.0. L’aggiornamento è talmente vasto da apportare miglioramenti al veicolo in ogni ambito.
Oltre a una migliore gestione della macchina, è cambiata totalmente l’interfaccia grafica del software che con un app launcher perfezionato aumenta la leggibilità del multitasking, e il raggiungimento di tutti i comandi più comuni. Si migliora anche l’autopilot, che gestisce con più precisione lo spostamento automatico di corsia. Potete trovare l’intero changelog dell’aggiornamento a questo link.
Addirittura si toglie uno sfizio videoludico, ovvero quello di mettere a disposizione al giocatore alcuni giochi dell’Atari. E’ poca cosa a livello pratico, d’altronde sono solo 6 giochi, ma è un’ulteriore dichiarazione dell’azienda che può oggettivamente permettersi qualunque cosa sulle proprie autovetture. O meglio, sullo schermo da 20“ verticale touchscreen che impera nel mezzo della plancia, che fa coppia con il cruscotto, anch’esso personalizzabile. Si gioca sia con i comandi touch dello schermo, ma anche con il volante e i tasti fisici su di esso, per rendere così alternative le proprie soste.
La Tesla Model X è una macchina sorprendente che esalta sia per caratteristiche tecniche, sia perché sembra essere pensata apposta per la generazione geek. Il full electric sa di futuro, e il modo di interpretare l’auto passa da meccanismi sempre più comuni dalla gestione completamente software (in continuo aggiornamento), passando ai meccanismi di ricarica giornaliera, fino alle chicche tecnologiche che l’hanno portata su queste pagine, ovvero l’approdo dei giochi dell’Atari con il nuovo software 9.0.
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