Gears Tactics è esattamente ciò che serviva alla serie - Speciale
Gears Tactics dimostra quanto la serie sia riuscita ad adattarsi a un nuovo genere in modo indolore, incorporando al suo interno le meccaniche più importanti e iconiche.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Splash Damage
- Produttore: Microsoft
- Piattaforme: PC , XONE
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 28 aprile 2020 (PC) - TBA 2020 (Xbox One)
Con la serie pronta ad affacciarsi verso la nuova generazione, Gears Tactics è la migliore scelta che Microsoft potesse fare in questo preciso momento storico del franchise.
Il lavoro portato a termine dal tandem Splash Damage e The Coalition non è infatti il classico prodotto che tenta di sfruttare il nome dell’iconico brand Microsoft, e non è nemmeno il classico spin-off di poco conto di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno: Gears Tactics è un curatissimo strategico a turni che non fa minimamente rimpiangere le meccaniche classiche viste negli episodi canonici, ma anzi le esalta all’interno di un nuovo genere che sembra calzargli a pennello.
Gears Tactics e la fedeltà alla serie
Ambientato dodici anni prima del capostipite, Gears Tactics pone al centro dell’attenzione Gabe Diaz, padre della temeraria Kait che abbiamo imparato a conoscere in Gears of War 4 e Gears 5. Assieme al soldato, si schiera per la grande battaglia anche Sid Redburn, con altri personaggi pronti a estinguere la minaccia di nome Ukkon. La premessa fa da trampolino a una storia piuttosto solida, molto asciutta e senza divagazioni, con informazioni che coadiuvano quello che è il cuore pulsante del gioco: le battaglie, combattute stavolta all’interno di uno scacchiere dove è possibile eseguire tutte le manovre tipiche di Gears of War.
Gears Tactics è infatti più frenetico rispetto agli altri titoli simili, per quanto questo termine possa adattarsi a un genere in cui la calma e le azioni ponderate sono i caratteri distintivi. Ecco dunque che i personaggi possono eseguire più azioni nello stesso turno, con la possibilità di accumularne altre grazie a delle abilità speciali o determinate condizioni di gioco. Questa scelta di design risulta essere fondamentale per non tradire lo spirito della serie, perché tende a stimolare sempre una sequela di azioni combinate e aggressive, presentando una componente tattica che in fin dei conti è sempre stata presente anche nei capitoli principali. Cosa cambia allora per un fan incallito che accetta mal volentieri certi cambiamenti alla formula? Sostanzialmente nulla, se si pensa a come Gears Tactics sia riuscito ad adattare alla perfezione tutte le meccaniche e le movenze.
Gears Tactics dimostra che l’apertura della serie verso altri generi non è solo un blando tentativo di provare a fare qualcosa di diverso usando solo un nome altisonante. Al contrario, questo capitolo suggella la fine della generazione al meglio, facendo vedere come The Coalition abbia ormai la piena padronanza di un franchise che può ulteriormente espandersi in nuove direzioni che potrebbero ampliarne lo spettro ludico-narrativo.
Voto Recensione di Gears Tactics - Recensione
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