Aggiornamento a novembre 2020: abbiamo fatto qualche sostituzione, aggiungendo una nuova statua distribuita in tandem con Crash Bandicoot 4 It's About Time!
Crash Bandicoot non ha certo bisogno di presentazioni: èuno dei personaggi più celebri e popolari degli anni Novanta, nonché mascotte “ufficiosa” di PlayStation. Dopo l'esordio nel 1996 grazie ai suoi creatori Naughty Dog, la sua carriera è proseguita praticamente fino ai giorni nostri. Abbiamo dovuto attendere però il 2017 prima che il marsupiale riuscisse a tornare alla ribalta dopo, cosa avvenuta grazie al triplice remake della N. Sane Trilogy.
Una nuova vita confermata nel 2019 con CTR Nitro-Fueled. Affidato ai Toys for Bob, il quarto capitolo si è dimostrato una buonissima ripartenza, come ben spiegato dal nostro Domenico nella sua articolata recensione. E dato che ci avviciniamo a quei giorni natalizi e invernali in cui rivivere un po' della spensieratezza degli anni Novanta, dedichiamo al marsupiale arancione una ricca selezione di merchandising, tanto eterogenea quanto per davvero tutte le tasche.
Iniziamo con un bel peso massimo, soprattutto da un punto di vista storico: il Crash Bandicoot Files. Già da qualche anno in circolazione, è un bell’artbook cartonato pubblicato dalla Dark Horse poco tempo dopo la N. Sane Trilogy. Come riportato anche sul libro stesso, esso raccoglie tutti gli schizzi, i bozzetti e gli artwork ai tempi realizzati dai Naughty Dog. In questo senso sono tutti lavori risalenti alla prima metà degli anni novanta e scansionati per essere stampati con la maggior qualità possibile. Tramite questo bell’artbook è possibile comprendere con ancora maggior precisione il processo creativo dietro Crash, dai tempi in cui si ancora si chiamava Willy the Wombat (nome poi scartato, si dice, perché nella serie animata di Tazmania di quegli anni c’era un comprimario proprio con questo nome e la Universal non voleva rischiare controversie con la Warner). Creato da Charles Zembillas (futuro papà anche di Spyro e Daxter), Crash fu il risultato di un lungo processo creativo ma sempre animato da uno spirito molto pragmatico. Non solo Crash: nel libro compaiono anche i suoi numerosi comprimari e anche i bozzetti per i luoghi, tra cui il castello di Cortex, e i vari concept per i livelli. L’artbook è disponibile sia in inglese che in francese.
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Crash Bandicoot Cable Guy
Questo gadget è probabilmente quello più semplice ma anche quello più a buon mercato di tutti: parliamo infatti di un semplicissimo portachiavi in gomma, ma con la variabile in più di avere la forma di Aku Aku. La leggendaria maschera dello stregone sciamanico che da sempre, fluttuando accanto a Crash, lo protegge da un colpo letale o contatto nemico si contende con Crash stesso il posto di elemento più riconoscibile della saga, famoso anche per l’incomprensibile effetto sonoro-linea di testo quando viene evocato (anche se i più ipotizzano sia un semplice “huga-buga”). Con questo portachiavi è come se Aku Aku simbolicamente ci accompagnasse anche nel mondo reale, e qualora i mazzi di chiavi siano già occupati possiamo semplicemente togliergli l’anello e, con l’ausilio di un qualunque cordoncino, trasformarlo in una stilosa collana nerd.
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Crash Bandicoot Universe Big Box
Gli ultimi due paragrafi, più che parlare di singoli gadget, sono delle categorie. Questo perché Crash Bandicoot recentemente ha avuto un bel ritorno di popolarità soprattutto per quanto concerne gadget più tradizionali, oltre che a volte contaminati con i giocattoli. Ed è qui che rientrano le Tubbz, paperelle di gomma modellate secondo le fattezze di personaggi della cultura pop. Pure se ad una prima occhiata potrebbero apparire quasi bizzarre, basta andare oltre questa prima impressione per capirne il grande lavoro che c’è dietro, concentrate come sono sia a riportarne un alto livello di dettaglio, che al trovare il compromesso giusto tra la caricatura e la riconoscibilità. Per Crash Bandicoot ve ne sono ben quattro, e oltre al protagonista Crash raffigurano anche la loro nemesi Neo Cortex e il suo assistente N. Gin, bizzarro scienziato comparso in Crash 2 e che puntualmente cercava di distruggere Crash con bizzarre macchine da guerra dal sapore fantascientifico (dalle navi spaziali corazzate ai veri e propri robottoni che facevano il verso ai mecha giapponesi).
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I Funko Pop
Abbiamo lasciato per ultima la categoria di gadget più corposa ma allo stesso tempo anche la più famosa: i Pop. Le celeberrime action figure in vinile della Funko non solo ormai spopolano, ma coprono moltissimi ambiti, personaggi e universi narrativi della cultura pop contemporanea, e non danno segno di volersi fermare. Il tutto sta tanto nel loro alto livello di dettaglio quanto nella loro particolare forma di caricatura, fatta di testa sproporzionatamente più grande rispetto al corpo, un fascino inspiegato e inspiegabile che però non pare smettere di funzionare.
Nel caso di Crash Bandicoot, la Funko nel corso degli anni si è letteralmente scatenata, arrivando a coprire sia i personaggi principali (Crash e Coco, presenti anche in varianti speciali ormai di difficile reperimento) sia gli antagonisti più celebri come Cortex e Tiny Tiger, fino a cameo inaspettati come Fake Crash (versione di Crash con le sopracciglia e i denti sporgenti, che si guadagnò un posto come personaggio segreto in CTR) e all’onnipresente maschera tribale di Aku Aku. Quest’ultima è interessante perché, curiosamente, è uno dei Pop meno caricaturali in assoluto. Per chi volesse davvero una bella statuetta da esposizione c’è anche il bellissimo Pop di Crash in sella al suo kart, nella tipica posizione di quando nel gioco salta ed è pronto per un bonus di velocità una volta tornato a contatto con l’asfalto.
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