Freud's Bones | Recensione - La voce interiore di Freud
Siamo entrati nella mente di Sigmund Freud e si è rivelata un'esperienza unica nel suo genere.
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Axel Fox
- Produttore: Axel Fox
- Piattaforme: PC
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 25 maggio 2022
Era il 2020 inoltrato quando la piattaforma Kickstarter accolse a sorpresa un progetto tutto italiano nato dall’idea della sviluppatrice Fortuna Imperatore, in arte Axel Fox, dal nome Freud’s Bones. Un videogame che – come desumibile dal nome – rende omaggio al celebre padre della psicoanalisi attraverso un’esperienza che si è rivelata estremamente piacevole e ricca di sorprese, nonostante la sua breve durata.
Parliamo di un’avventura narrativa che non si pone limiti nel trattare tematiche con una certa profondità, ma che riesce – e questo lo vogliamo ribadire fin da queste prime righe di recensione – a dimostrarsi accessibile anche nei confronti di tutti quelli che al massimo hanno trattato le teorie dello studioso sui banchi di scuola. Sotto questo aspetto, infatti, rimane incredibile come la giovane sviluppatrice sia riuscita in ogni meccanica implementata a tendere la mano verso i novizi, mantenendo un linguaggio comunque sofisticato e per diversi aspetti criptico, che conferisce all’opera nel suo insieme una spiccata personalità.
Fin dalle prime idee e bozze legate a Freud’s Bones sono stati definiti i contorni di un progetto tanto ambizioso quanto unico nel suo genere, e il pieno supporto ricevuto dei videogiocatori nei mesi si è tradotto in una vincente campagna Kickstarter che non poteva non alzare l’asticella delle aspettative.
Ma come si comporta il primo videogame legato ai pensieri – e turbamenti – di Sigmund Freud?
Un viaggio dall’Io al Super-Io
La storia che ruota attorno alle vicende che viviamo in Freud’s Bones ci proietta nell’ufficio del noto psicoanalista, come sua voce interiore fondamentale per dare un supporto durante i sempre più frequenti momenti di crisi.
In realtà il nostro intervento durante varie situazioni di vita quotidiana farà pendere l’ago della bilancia emotiva di Sigmund verso un approccio didattico e strettamente tecnico, oppure uno più intuitivo che spesso sfocia nell’impulsività, con alcuni piccoli e interessanti risvolti narrativi.
Ovviamente non esiste una risposta giusta o sbagliata, e con il compito di aiutare i vari pazienti che irrompono nel nostro studio durante le sedute – mentre cerchiamo in parallelo di scavare a fondo tra i pensieri e le angosce di Freud – il tempo trascorso effettivamente su mouse e tastiera sembra prendere le distanze da quello percepito, con quest’ultimo che risulta ben più dilatato.
Una considerazione frutto in primis di un ottimo livello sotto l’aspetto del coinvolgimento del giocatore, valorizzato da numerosi elementi su schermo sui quali soffermarsi per letture – seppur brevi – ricche di riferimenti, accademici e non, ai testi dello stesso Freud (per i più curiosi consigliamo di iniziare da questo libro disponibile su Amazon), così come a svariate opere letterarie e filosofiche sulle quali si è realmente basato per i suoi studi sulla psiche.
Il tutto, senza mettere in secondo piano una riuscita rappresentazione della società viennese del periodo, con la quale il padre della psicanalisi si confrontava non sempre con toni e atteggiamenti pacifici; situazioni che in modo astuto sottolineano la capacità della sviluppatrice di far emergere – dialogo dopo dialogo – la ramificata e intricata personalità del protagonista.
Abbiamo raggiunto i titoli di coda di Freud’s Bones in circa quattro ore abbondanti, prendendoci tutto il tempo per interagire con vari elementi dell’ufficio del dottore, come nei più classici punta e clicca, o per l’effettiva analisi dei pazienti e i loro variegati sintomi.
Situazioni alternate dai momenti di crisi e instabilità del protagonista che, invece, ci hanno obbligato a prendere alcune decisioni in tempi decisamente più ristretti. Una longevità, considerando l’intensità e la qualità di ciò che viene proposto su schermo, soddisfacente, anche se bisogna ammettere che le fasi conclusive dell’avventura ci hanno un poco fatto storcere il naso.
Nello specifico si tratta di un crescendo emotivamente di impatto, che non si pone problemi nel mostrare manifestazioni legate alle visioni più deviate della psiche umana, ma che passa su schermo un po' troppo velocemente.
La sensazione con Freud’s Bones è proprio quella di un finale ben congegnato e per certi versi inaspettato, ma le cui idee non riescono a maturare come successo per tutto ciò che viene mostrato per i primi due terzi della storia, soprattutto considerando alcuni personaggi di rilievo che vengono introdotti solo a ridosso dell'epilogo e per i quali avremmo sperato inuna maggior presenza.
Il tormento di Sigmund
Dal punto di vista del mero gameplay, Freud’s Bones ha tutti i tratti di un’avventura grafica dai contorni criptici e misteriosi, che da un lato si focalizza su dialoghi e monologhi mentre dall’altro propone interessanti meccaniche di analisi e investigazione per aiutare i pazienti con i propri demoni interiori.
Proprio le meccaniche legate a queste fasi ci hanno colpito in positivo, confermando ancora una volta l’impegno profuso per la realizzazione di un game design che sprizza carattere da ogni pixel. Per essere precisi, ogni paziente da aiutare presenta una cartella clinica da analizzare costantemente come riferimento per le varie analisi durante le chiacchierate. Utili per captare indizi, formulare ipotesi e teorie o dare indicazioni e consigli su come procedere.
Ciò si riflette, durante le varie sedute, nell’utilizzo di una ruota delle risposte dove dover scegliere attentamente come porci a seconda del carattere – ostile, amichevole o apparentemente indecifrabile – del paziente, con conseguenti reazioni su schermo che visivamente ci avvicinano o allontano dalla risoluzione del suo conflitto interiore.
Potremmo riuscire ad aiutarli a trovare la luce, così come dargli la spinta definitiva verso il fondo del baratro in pochi click. Unico neo, sotto questo aspetto, sono alcune possibilità legate alla ricerca di indizi come parole chiave da collegare tra testi o lettere allegate che ci sono sembrate un po’ forzate, e per le quali avremmo preferito una risoluzione più logica e deducibile, come accade per tutto il resto dell’avventura.
La quotidianità di Freud ci permette di conoscere le sue abitudini, non sempre eticamente condivisibili, e capire se e come intervenire, ovviamente entro specifici limiti. Calmare i momenti di crisi con un sigaro o cercare di convincerlo a farsi forza senza agenti esterni? E la cocaina come mezzo per svuotare la mente durante le analisi dei pazienti fino a che punto può essere utile o invece condannabile come dipendenza?
Sono questi e altri gli svariati e piccoli dilemmi con i quali ci confronteremo come voce interiore di Sigmund e, anche se non portano sempre a chissà quale risvolto, rappresentano tutti piccoli pezzi di un mosaico che nella nostra mente si incastra quasi alla perfezione e tiene incollati allo schermo.
Freud’s Bones presenta anche alcune timide tracce di gameplay legate alla gestione finanziaria dello studio del noto dottore – con un taccuino dove poter tenere conto degli incassi a seconda del raggiungimento o meno del nostro obiettivo – così come alla divulgazione di alcune nostre opere, o alla casuale chiacchierata con qualche mecenate dell’alta società pronto a supportarci economicamente. Si tratta di piacevoli elementi di contorno per i quali era impossibile una maggior profondità, considerando le risorse a disposizione dalla sviluppatrice.
Piccola menzione di elogio anche per il comparto tecnico, che colpisce attraverso una grafica cartoon da lineamenti e palette cromatica riusciti, accompagnati da un discreto sonoro che ben si insinua nelle orecchie del giocatore a seconda della situazione. Ottima notizia, inoltre, la presenza dei sottotitoli in italiano che rendono il gioco completamente accessibile e godibile a qualsiasi utente del Bel Paese, senza barriere linguistiche.
Voto Recensione di Freud's Bones - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Avventura narrativa piacevole e coinvolgente dall’inizio alla fine
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Accademicamente ricco di dettagli e riferimenti al mondo letterario e filosofico
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Le meccaniche legate alle analisi dei pazienti sono visivamente di impatto…
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Su diversi passaggi l’accento posto sui dialoghi obbliga il videogiocatore a riflettere
Contro
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… ma alcune buone idee rimangono inevitabilmente più di contorno
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Sul finale avremmo sperato in un maggior respiro, considerando tematiche e personaggi coinvolti
Commento
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