Final Fantasy XVI: The Rising Tide | Recensione - Un DLC di valore?
L'ultimo DLC previsto per Final Fantasy XVI è finalmente disponibile, pronto a rispondere agli ultimi interrogativi del gioco: ne vale la pena?
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
In sintesi
- Un DLC molto più corposo del precedente, con una decina di ore di contenuti.
- Due nuovi set di poteri e una difficoltà migliorata nei combattimenti.
- La nuova area e la struttura delle side-quest ha gli stessi difetti del titolo originale.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PS5 , PC
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 22 giugno 2023 - 17 settembre 2024 (PC)
L’arrivo di The Rising Tide segna la fine di Final Fantasy XVI. Questo contenuto è infatti il secondo e ultimo previsto dal pass di espansione del nuovo importante capitolo della saga, salvo ulteriori sorprese future.
Eppure sembra che la Creative Business Unit 3, guidata da Naoki Yoshida, abbia voluto concludere l’esperienza su Valisthea proprio con questo nuovo DLC dedicato all’Eikon perduto, Leviathan, lasciando intuire in diverse interviste che i loro sforzi sono ora focalizzati sull’imminente nuova espansione di Final Fantasy XIV e su misteriosi progetti futuri.
Final Fantasy XVI (qui la recensione) d’altronde è un titolo che aveva come suo punto di forza più grande la narrativa, con dei personaggi ben scritti e una storia completa che lasciava davvero poche domande irrisolte, legate però più al passato di Valisthea e a faccende collaterali agli eventi che coinvolgono il protagonista Clive Rosfield e i suoi amici.
The Rising Tide e il DLC precedente, Echoes of the Fallen (che abbiamo recensito pochi mesi fa), servono proprio a dare una risposta a tutte quelle domande che sono state lasciate in sospeso nel gioco originale – e, in particolare, il nuovo DLC servirà proprio a scoprire il mistero insoluto più grande di Final Fantasy XVI, ossia che fine ha fatto Leviathan, unico Eikon ancora mancante all’appello.
Un mondo nascosto
L’accesso a The Rising Tide sarà disponibile soltanto alla fine dell’avventura, nei momenti precedenti alla battaglia finale, proprio come è accaduto con Echoes of the Fallen.
Una richiesta anonima arrivata al Rifugio convince infatti Clive a recarsi nei territori settentrionali di Ciclonia per aiutare il Dominante di Leviathan (o Leviatano, nella nostra lingua). Incuriosito dalla missiva, il nostro protagonista si recherà insieme a Jill, Joshua e il fido Torgal sul luogo.
Il gruppo si ritroverà a Mysidia (nome ricorrente per diverse città nella saga, soprattutto nei primi capitoli), una terra nascosta da una potente magia con un bellissimo cielo azzurro non contaminato dal funereo colore grigio dovuto alla Primogenesis che affligge il resto del mondo.
Qui Clive e i suoi compagni incontreranno Shula, personaggio appartenente alla tribù dei Semi dell’Acqua, un popolo che si riteneva ormai estinto, ma che in realtà sopravvive ancora in segreto in questa sorta di paradiso perduto. La donna chiederà a Clive di salvare il Dominante di Leviathan, rinchiuso in una sorta di onda sospesa nel tempo da ottant'anni.
Il resto poi lo lasciamo scoprire a chi vorrà giocare questo nuovo DLC.
The Rising Tide soddisfa pienamente la curiosità di chi voleva sapere che fine avesse fatto Leviathan nel gioco originale e aggiunge davvero molto alla già corposa e ben curata lore del mondo di Valisthea.
Dal punto di vista narrativo, dunque, la storia di Mysidia e del possente Eikon dell’acqua non deludono e aggiungono un pezzo importante alla storia di Final Fantasy XVI (che potete trovare su Amazon), ma se vi aspettavate qualche contenuto extra legato al finale del gioco di base o ai personaggi principali, allora rimarrete probabilmente delusi.
Nonostante al recente PAX East Yoshida avesse annunciato qualche nuova interessante informazione sul passato di Jill, soprattutto legata alla sua terra natale nel nord, in realtà da questo punto di vista c’è davvero molto poco.
Anche l’ottenimento da parte di Clive di Leviathan non cambia assolutamente il finale della storia né porta ad alcune varianti o extra. Ci sarà solo una nuova quest secondaria, legata però più ai vari comprimari incontrati da Clive. In poche parole, se speravate che il finale del titolo originale fosse espanso o cambiato, sappiate che in realtà non troverete assolutamente nulla di diverso.
Questo è un po’ il problema dei DLC basati sulla narrazione, non soltanto in Final Fantasy XVI ma in linea generale. Inserire parti fondamentali di trama in un DLC rischia di far infuriare molti giocatori del titolo originale convinti di aver vissuto già l’intera esperienza e non desiderosi di acquistare questi contenuti aggiuntivi (ricordiamo sempre i finali tagliati e messi come DLC in giochi come Asura’s Wrath, ad esempio).
Per questo motivo la potenza narrativa di DLC come The Rising Tide viene smorzata dal fatto di essere un contenuto secondario che, per quanto fatto bene, non potrà mai essere fondamentale ai fini della storia principale.
Se la storia di Leviathan fosse stata integrata nella narrativa del gioco originale, invece di essere proposta a molti mesi di distanza come una storia a parte, avrebbe potuto dare molto di più alla trama di Final Fantasy XVI, potendo diventare anche importante per gli eventi del finale, mentre in questo caso risulta superflua.
Nuovi poteri, vecchie abitudini
A differenza dell’eccessiva linearità di Echoes of the Fallen, il nuovo DLC è impostato come una delle tante regioni del mondo di Final Fantasy XVI. Le verdi e rigogliose terre di Mysidia potranno infatti essere esplorate in lungo e in largo da Clive e dal suo team.
La struttura delle quest secondarie e l’esplorazione di Mysidia in realtà non differiranno troppo da quanto già visto in precedenza in Final Fantasy XVI (lo trovate su Amazon), difetti compresi. Uno dei problemi principali del gioco di base era infatti dovuto all’esplorazione di terre vuote e che avevano poco da offrire in termini di ricompense o sorprese, dando dunque poco senso agli spostamenti.
Senza contare poi le side-quest che, anche se spesso interessanti a livello narrativo, erano troppo basilari nella loro forma. Tutti questi difetti li ritroverete anche in questo DLC.
Tra i punti positivi c’è la possibilità di tornare istantaneamente da chi ha commissionato una missione, riducendo i tempi morti (cosa che in realtà è una nuova feature aggiunta per tutti i giocatori dall’ultima patch): una scelta che in pratica ammette implicitamente l'esistenza di un problema nella struttura delle quest.
Le novità più importanti arrivano però dal combat system, che aggiunge il potere di Leviathan alla già folta schiera di Eikon in possesso di Clive.
Il potente serpente marino si focalizzerà principalmente sugli attacchi a distanza – e infatti, una volta equipaggiato, assumerà la forma di una sorta di cannone che si avvolge al braccio di Clive e sarà in grado di sparare proiettili d’acqua o getti ad alta pressione estremamente dannosi.
Non mancherà poi anche la Tidal Wave, la mossa più potente di Leviathan, in una versione un po’ più compatta, per essere usata anche da Clive in forma umana.
Leviathan è un’ottima aggiunta, che amplia ulteriormente le combinazioni di poteri possibili unendosi a quelli di altri Eikon. Tra l’altro, la patch uscita insieme al nuovo DLC ribilancia molti dei poteri delle evocazioni precedenti e permette di salvare fino a cinque set di abilità differenti, così da poter testare nuove combinazioni più facilmente.
C’è però anche un’altra sorpresa in questo nuovo DLC, ossia un nuovo set di poteri Eikon che si sbloccherà una volta finita la storia principale di The Rising Tide, ma non vi vogliamo svelare altro lasciandovi la sorpresa di scoprire da solo a chi apparterranno. Vi diciamo solo che anche questi saranno unici e spettacolari da utilizzare.
Certo, chi si limiterà a completare soltanto la nuova storia non avrà molto tempo per provare i due nuovi set di poteri, a meno di non rigiocarsi l’avventura da capo, magari in modalità Final Fantasy (ossia la modalità difficile).
E, a tal proposito, apriamo una parentesi sul fronte della difficoltà, altro grande difetto del gioco originale. Questo DLC, così come il precedente, ha una difficoltà in media più alta rispetto a quanto visto nel titolo base e soprattutto la battaglia finale con Leviathan non sarà una passeggiata: è la prova che gli sviluppatori hanno tentato di ascoltare almeno in parte i feedback della community.
A confermare questo vi è anche l’aggiunta di una modalità extra che farà la gioia degli appassionati del combat system di questo sedicesimo capitolo: finendo The Rising Tide si sbloccherà il Portale di Kairos, una modalità puramente arcade dedicata alle battaglie e con qualche elemento roguelike.
Questa sfida consisterà in 20 combattimenti consecutivi con diversi nemici e boss, dove a ogni battaglia vinta potremo ottenere dei bonus, ma se si verrà sconfitti bisognerà ricominciare da capo. I giocatori più hardcore potranno affrontare la sfida in modalità Final Fantasy e, se riusciranno a vincere tutti e 20 gli scontri con grado S, potranno affrontare un boss segreto unico che li metterà a dura prova.
Un contenuto interessante per tutti coloro che vogliono finalmente una sfida impegnativa in grado di spingere al limite l’ottimo combat system di questo sedicesimo capitolo di Final Fantasy.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Due nuovi set di poteri che aggiungono molta varietà al combat system
-
Una buona dose di contenuti tra storia, side-quest e una nuova interessante modalità
-
La storia aggiunge molto alla lore del titolo originale...
Contro
-
... ma il fatto di essere un DLC ne limita il potenziale narrativo
-
La nuova area strutturalmente ha gli stessi difetti del gioco originale
Commento
Dal punto di vista dell’esplorazione, Mysidia non differisce molto da quanto sperimentato nelle altre regioni del mondo di Final Fantasy XVI, con tutti i pregi e difetti del caso. Ottime invece le aggiunte di ben due nuovi set di poteri Eikon, tra Leviathan e un altro segreto, che rendono il combattimento ancor più vario e divertente. Le battaglie, inoltre, godranno di una difficoltà migliorata in tutto il DLC, con, ciliegina sulla torta, una nuova modalità incentrata solo sui combattimenti, che metterà a dura prova anche le abilità dei giocatori più in gamba. Nel complesso, quindi, un pacchetto piuttosto ricco, che però porta con sé (ovviamente) anche la stragrande maggioranza dei difetti che si erano evidenziati nel gioco originale.
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