La produzione si rifiuterebbe di ambientare le vicende a Mosca e vorrebbe spostarle a Washington DC. Sarebbe questo il motivo che ha portato al blocco dei lavori sul film di Metro 2033, che era in produzione da qualche tempo.
Secondo quanto apprendiamo, i diritti sono ora tornati nelle mani dello scrittore Dmitry Glukhovsky, dopo che MGM li aveva acquisiti nel 2012. Da allora, tuttavia, questo gigante del cinema non è riuscito a portare a compimento i lavori per un motivo abbastanza singolare: la produzione voleva spostare le vicende da Mosca a Washington, lo scrittore riteneva che una mossa del genere avrebbe rovinato gli scenari politici e le tematiche delle vicende.
L’idea di MGM era puramente commerciale: a loro dire, per far avere appeal a una pellicola sul pubblico americano, è necessario ambientarla in America. Niente di più lontano dall’idea di Glukhovsky, che ha anche temuto che, passando da Mosca a Washington, alcuni significati dell’opera legati al problema della xenofobia potessero finire con essere facilmente fraintesi.
Secondo lo scrittore:
Sono spaventati [MGM, ndr] ad ambientarlo a Mosca, perché ritengono che gli americani si siano fatti una reputazione con il fatto di apprezzare solo storie che parlino dell’America. Tuttavia, con Metro Last Light e Metro 2033 – sia videogiochi che romanzi – che hanno avuto molto successo in tutto il mondo, ormai ritengo non così improbabile che le persone possano accettare anche una storia ambientata a Mosca, sarebbe un selling point unico per il prodotto.
Non essendo stato trovato un accordo, i diritti sono ora nelle mani dello scrittore, che dovrà decidere se tentare o meno nuovamente la via del cinema.
Fonte: IGN USA