FIFA 19: Consigli per le fasi avanzate di FUT

Sfruttate le Squad Battles

Anche quest’anno, EA ripropone le Squad Battles per mettervi alla prova offline contro i team creati dalla community ed in grado di dar filo da torcere anche alle squadre più organizzate.  Quattro match contro altrettante rose, ogni giorno per tutta la settimana, con punteggi da accumulare a seconda dei risultati per ottenere premi divisi a scaglioni e composti da crediti o pacchetti.

La modalità in questione non ha vie di mezzo ed alterna squadre piuttosto deboli (e magari con livelli di affinità bassi) ad altre corazzate con i migliori talenti del calcio moderno con una semplicità quasi spiazzante; il consiglio è di non spaventarsi, ma piuttosto giocare alle difficoltà minori per prendere confidenza ed accumulare ugualmente un buon filotto di vittorie consecutive.

Già a difficoltà “Campione”, L’IA si comporta in modo offensivo e strutturato, grazie a un fraseggio quasi asfissiante dalla cinta in su, unito alla creazione di tantissime azioni da goal nella stragrande maggioranza dei casi. Impedite il più possibile di lasciare traiettorie pulite per i tiri da fuori avversari e concentratevi sul pressing sui compagni più vicini al portatore di palla per giocare sulle ripartenze in velocità. Poche azioni mirate che possono ovviamente variare a seconda della squadra avversaria, ma che bene o male seguono queste generiche linee guida.

Tutta una questione di Skills

Discorso diverso quando si decide di approcciare seriamente l’online della modalità in questione, impegnandosi per tentare in tutti i modi di raggiungere e scalare le classifiche della tanto acclamata FUT Champions Weekend League.

Quest’anno si comincia con una piccola novità, ovvero una serie di cinque sfide preliminari essenziali per classificarsi in una specifica divisione e poi cominciare a competere contro avversari dalle abilità simili all’interno delle Division Rivals: le cinque sfide iniziali permettono di attribuire al vostro profilo un determinato Skill Rating di riferimento e con il quale associarvi ad altri avversari nella medesima divisione.

Man mano che all’interno della modalità si svolgono i match, si accumuleranno punti in base a diversi parametri che possono andare ben oltre il semplice risultato della partita in sé, e che possono anche considerare la rosa dell’avversario, il numero di goal fatti o subiti ed il possesso palla. Rispetto agli anni passati non ci sarà un numero limitato di partite, quindi anche diverse sconfitte possono portare qualche punticino e permettere agli utenti di scalare comunque i 5 livelli disponibili ed ottenere premi maggiori: semplicemente ciò avverrà con tempistiche dilatate.

Una piccola precisazione proprio sui premi stessi; dal livello 3 in giù, finita la settimana, si potrà scegliere di avere un determinato quantitativo di crediti, dei pacchetti particolari con giocatori scambiabili (da poter vendere anche) o ricchi pacchetti speciali con giocatori non scambiabili: il consiglio è di scegliere sempre in base alle vostre preferenze tra le prime due opzioni considerando il molteplice utilizzo rispetto alla terza. Le divisioni online permettono di accumulare punti per ottenere un gettone che da l’accesso al FUT Champions appena raggiunta una certa soglia, permettendo ad una moltitudine di utenti di provare a competere nella tanto amata feature in questione.

Squadra che temporeggia non si cambia!

Pad alla mano, giocare online contro altri avversari su Division Rivals e ancor di più nella Weekend League  richiede una concentrazione maggiore, considerando anche il serio rischio di incontrare avversari più forti ed allenati pronti a scalare i primi posti delle classifiche. Ogni errore viene punito, dal passaggio sbagliato al compagno alla scivolata in area troppo irruenta, gli eventi che possono scatenare un azione a vostro sfavore sono numerosi e difficilmente possono essere corretti tutti a priori. Negli anni ho imparato a far tesoro di ogni match disputato, ed è normale entrare in quella spirale di “trial and error” utile a rafforzare le abilità in game.

Non bisogna sottovalutare nessun rivale, si deve cercare di leggere la mossa del proprio avversario e giocare d’anticipo; se i passaggi filtranti, ad esempio, mandano  sull’esterno un velocista, bastano un paio di azioni per capire se è più propenso a continuare la corsa per crossare in area, o tramite qualche finta cercare di accentrarsi per andare al tiro.

A seconda dell’atteggiamento bisogna comunque temporeggiare il più possibile con il difensore in vostro controllo fino a quando non si è sicuri di come agire. Può anche essere utile nelle situazioni più confusionarie, dove magari l’avversario sulla vostra trequarti inizia un fraseggio volto ad aprire qualche breccia tra le linee, chiamare un compagno a supporto con il raddoppio in pressing utilizzando il grilletto specifico ed attendere un errore per ripartire in contropiede.  Ultimo consiglio, ma non per questo meno importante, gestire sapientemente la panchina nel secondo tempo può fare la differenza considerando quanto, rispetto al passato, è sceso il valore medio di stamina di tutti i calciatori: non spaventatevi ad effettuare dei cambi e non tenete giocatori troppo stanchi in campo.