Evil West | Recensione – La frontiera tra cowboy e vampiri
Creature della notte e Far West potrebbe essere un binomio vincente?
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Flying Wild Hog
- Produttore: Focus Entertainment
- Distributore: Focus Entertainment
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Azione , Sparatutto
- Data di uscita: 22 novembre 2022
Flying Wild Hog non è un team che ha bisogno di presentazioni, e nel panorama degli shooter arena dal forte sapore old school è riuscito a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto. Non parliamo ancora di produzioni memorabili, certo, ma lavori come il recente Shadow Warrior 3 non riescono proprio a passare inosservati e, al netto di alcuni limiti, riescono a far breccia nel cuore degli appassionati del genere.
Contro ogni aspettativa, però, il team ha deciso per il suo ultimo videogame di cambiare rotta e uscire – almeno parzialmente – da quell’approccio ormai diventato una vera e propria comfort zone per proporre qualcosa di diverso. Evil West, nello specifico, propone un approccio a metà tra l’action e lo sparatutto in terza persona, caricandosi sulle spalle una buona dose di aspettative fin dal primo trailer di annuncio.
Ammettiamo, però, come il rischio di rimanere delusi a causa del solito vortice di hype possa addirittura mettere in ombra le peculiarità del lavoro di Flying Wild Hog.
Raggiunti i titoli di coda di Evil West ci siamo ritenuti abbastanza soddisfatti, ma vi anticipiamo fin da subito che non sono mancati i compromessi – e che in più occasioni abbiamo vissuto situazioni pad alla mano che ci hanno fatto storcere il naso. Ma andiamo con ordine.
Sangue e redenzione
La storia di Evil West (disponibile a questo link di Amazon) ci proietta in un ipotetico Far West dove si susseguono incessantemente le lotte tra vampiri e umani.
Se le creature della notte possono far affidamento su temibili poteri, e orde di creature demoniache, la razza umana per sopravvivere si aggrappa alle attività di un’organizzazione segreta – l’Istituto Rentier – dedita all’individuazione e alla neutralizzazione di tutte le attività illecite legate proprio ai vampiri e i loro sostenitori.
Impersonando l’abile cacciatore di vampiri Jesse Rentier, figlio del generale a capo dell’organizzazione menzionata, ci ritroveremo a vivere una rocambolesca e sanguinosa avventura tra svariate località della frontiera americana per sventare i piani di un temibile casato di vampiri.
Una storia di vendetta e sacrificio, violenza e resistenza, che propone un paio di colpi di scena senza farsi prendere troppo sul serio. Impossibile non sottolineare gli sforzi del team per realizzare un pacchetto narrativamente ben confezionato, mantenendo quel mood dall’elevato testosterone dei precedenti lavori e cercando di proporre al tempo stesso qualcosa di più articolato.
Per raggiungere i titoli di coda di Evil West abbiamo impiegato circa otto ore e siamo rimasti abbastanza colpiti da una durata leggermente al di sopra della media per questo genere di produzioni. Considerando la possibilità di poterci cimentare nella modalità NG+ e nelle difficoltà più impegnative, non possiamo che ritenerci soddisfatti per quanto riguarda la longevità.
Non manca nemmeno un’opzione per giocare tutta la campagna in co-op con un amico, ma considerando l’impossibilità di testarla approfonditamente in anteprima facciamo fede alle promesse del team, per un suo bilanciamento in linea con la qualità e la difficoltà dell’avventura in singolo.
Violenza a volontà
Per quanto riguarda il gameplay effettivo, Evil West propone un approccio ibrido da action shooter in terza persona, il tutto amalgamato a potenziamenti di ogni sorta per differenziare ulteriormente gli scontri. Peccato che al netto di queste positive premesse non nascondiamo un certo rammarico, per un risultato soddisfacente solo fino a un certo punto.
Nello specifico, il nostro protagonista può sfruttare varie bocche da fuoco; dal revolver e il classico fucile, fino a granate e addirittura una mitragliatrice gatling, tutte rigorosamente da scoprire man mano che si procede nell’avventura e da potenziare con un discreto numero di opzioni in grado di renderci un vero e proprio carro armato ambulante.
Il feeling con le bocche da fuoco, in grado di generare sparatorie in terza persona cruente e dense di fiumi di sangue che sgorgano a ogni minima occasione, ci ha ricordato la violenza della serie Gears of War, ovviamente senza le meccanica di copertura e con le dovute proporzioni per il paragone.
A supporto di tutto questo corposo arsenale, abbiamo un guanto essenziale per il corpo a corpo, in grado di sfruttare lame affilate o generare potenti scariche elettriche dalle molteplici soluzioni; attirare o respingere nemici, paralizzarli o scaraventarli via.
Ovviamente ciò fa desumere come in Evil West si possano creare combo dall’elevato tasso di spettacolarità e, da metà avventura in avanti, alternare guanto e armi con disinvoltura sarà fondamentale per superare orde e orde di nemici che fin dalla difficoltà normale sapranno creare non pochi grattacapi.
Eppure, nonostante quanto appena menzionato, non tutto quello che riguarda il gameplay di Evil West riesce completamente a convincerci. Nello specifico, se le bocche da fuoco sono ben implementate per loro efficacia e ben si prestano alla struttura di un protagonista massiccio pronto a sfruttare mira e riflessi, il combattimento corpo a corpo trasmette – negli scontri contro più nemici – una certa macchinosità.
A conferma di ciò, schivate e capriole non sempre riescono a rivelarsi efficaci contro gli assalti delle creature, generando un poco di frustrazione. Sensazione enfatizzata a causa di una telecamera abbastanza ballerina e che soprattutto durante le boss fight – decisamente coinvolgenti, lo ammettiamo – ci ha portato a qualche game over di troppo.
Come anticipato, con il proseguo dell’avventura e la possibilità di potenziare anche il guanto riusciamo ad aumentare la velocità di determinati attacchi, ma ciò riesce solo in parte a nascondere la lentezza del nostro protagonista.
Non mancano nemmeno alcune sezioni vagamente platform che spezzano la frenesia degli scontri e che mettono in luce la possibilità di ottenere un buon numero di collezionabili legati al mondo di Evil West, ma non brillano particolarmente, fungendo da mero collante tra le varie arene.
Da elogiare, invece, la varietà delle creature presenti, curate dal punto di vista estetico e con differenti punti di forza o debolezza da memorizzare. L’impegno profuso dal team polacco per realizzare abomini di ogni forma e dimensione va elogiato e considerando la contestualizzazione con il Far West tutt’altro che scontata ci riteniamo abbastanza soddisfatti del risultato.
Ultimo, ma non per importanza, il comparto tecnico di Evil West si difende abbastanza bene, anche se non mancano alcuni inciampi grossolani sui quali è difficile soprassedere. Da un lato, oltre alla qualità già menzionata per vampiri et simili, evidenziamo il livello di dettagli per ambientazioni e giochi di luce, così come per gli scorci visibili soprattutto a ogni inizio livello.
Dall’altro, non può non far storcere il naso il basso livello delle texture per i vari comprimari, riscontrabile soprattutto durante le cutscene, così come non mancano cali improvvisi nel frame rate ed alcuni bug. In questi ultimi casi, ad esempio, ci siamo ritrovati con il nostro eroe letteralmente bloccato con vari elementi dell’ambientazione, il che ci ha obbligato a caricare un checkpoint precedente. Sul fronte tecnico, insomma, c'è ancora qualcosa da ripulire.
Versione recensita: PC
Voto Recensione di Evil West - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Campagna ricca di fascino e ben strutturata
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Scontri violenti e dall’elevato tasso di spettacolarità…
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Tante opzioni per potenziare il proprio arsenale
Contro
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… ma nonostante le potenzialità del guanto gli scontri corpo a corpo risultano caotici e macchinosi
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Non mancano bug e singhiozzi tecnici
Commento
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