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RECENSIONE CONSOLE

Evercade VS | Recensione - Lettera d'amore ai nostalgici

Il gemello casalingo di Evercade è giunto e fa sul serio

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Nella nostra recensione dell'Evercade, solo un anno e mezzo fa su queste pagine, vi avevamo avvisato che i ragazzi di Blaze erano ambiziosi, e che il loro progetto era a lungo termine.

Non ci siamo stupiti, allora, di ricevere notizia di Evercade VS, nuova console casalinga che ripercorre le orme della portatile uscita nel 2020 e ne amplia ulteriormente gli orizzonti, con l'obiettivo di allargare il bacino di utenza del retrogaming sempre di più.

Abbiamo ricevuto una macchina nuova di zecca da testare a fondo per voi, e dopo diverse settimane in sua compagnia siamo pronti a dirvi se aggiungerla alla lista dei vostri desideri videoludici da inguaribili (e va benissimo così) nostalgici.

Chi, cosa, quando e perché

Quanto detto in occasione della già citata recensione della versione portatile di Evercade rimane valido, per quanti si fossero persi la precedente iterazione della macchina Blaze e non conoscessero la visione della software house britannica. Evercade VS è una console con del software dedicato intercambiabile, che necessita delle cartucce in versione fisica per funzionare e che, a differenza degli innumerevoli emulatori sul mercato, si è messa in regola a livello di licenze con tutti i soggetti coinvolti nella ripubblicazione di titoli originariamente immessi sul mercato molti anni or sono.

Dalle nostre parti, al momento di redigere questo articolo, sono disponibili due differenti bundle, comodamente ordinabili tramite Amazon: l'uno da circa centotrenta euro, denominato Premium Pack (quello che abbiamo ricevuto per questa recensione), e l'altro da poco meno di cento, chiamato invece Starter Pack.

Nel primo sono inclusi, oltre alla macchina, delle dimensioni approssimative di un terzo più piccole di Xbox Series S, anche due cartucce (Technos Arcade I, contenente otto giochi, e Data East Arcade I, che ne contiene dieci) e due controller, così da permettere di giocare in cooperativa out of the box.

Lo Starter Pack, che potrebbe invece fare al caso degli indecisi o di quelli semplicemente più attenti al budget, include un solo controller ed una sola cartuccia, la succitata Technos Arcade I: al di fuori di queste differenze, i colori, il funzionamento e ovviamente la compatibilità del modello incluso sono identici, e la macchina legge tutti i giochi fin qui pubblicati per Evercade con la sola eccezione delle due collection dedicate a Namco.

Fatti due rapidi ed approssimativi calcoli, questo si traduce in una libreria che si compone di quasi trecento titoli complessivi, fermandosi solo a quelli fin qui pubblicati, senza tener conto del fitto calendario di uscite già annunciato dal produttore britannico e consultabile sul sito ufficiale.

L'unboxing fila via liscio senza intoppi, con due piccole eccezioni, sulle quali torneremo più avanti: la console è piccola e maneggevolissima, con un doppio slot per le cartucce (intercambiabili anche a macchina accesa) che consente di caricare le due a cui si gioca più spesso e non alzarsi dal divano per diverse sessioni di gioco, a beneficio dei più pigri tra i nostri lettori.

Sulla falsariga di mamma Nintendo, il packaging è snello e minimale, la scatola di dimensioni contenute e, proprio come la casa di Kyoto, per tenere accessibile il prezzo di vendita, due accessori non sono stati inclusi all'interno della confezione: parliamo dell'alimentatore esterno (c'è solamente il cavo di ricarica USB) e il cavo HDMI.

Da appassionati di videogiochi di vecchia data, queste due piccole mancanze non ci hanno creato alcun grattacapo, ma è bene segnalarle: probabilmente sarebbe stato preferibile includere almeno il blocco di alimentazione, ma se avete in casa uno smartphone di risulta uscito negli ultimi sette o otto anni, o una tv che offre una presa USB da 5V, siamo sicuri che non avrete problemi di sorta.

La macchina si presenta con un gradevole LED di accensione, quattro porte frontali USB per altrettanti controller (o altre periferiche dotate del medesimo ingresso), e con un pulsante di reset sul retro, proprio accanto all'entrata HDMI, che non ci è fortunatamente mai servito, a testimonianza di quanto testing sia stato fatto prima del lancio.

I controller presentano sette pulsanti frontali più quattro dorsali, con un layout esteticamente e funzionalmente non troppo dissimile da quello del modello portatile commercializzato lo scorso anno: le sensazioni sono buone, le plastiche utilizzate non di primissima qualità ma perfettamente in linea con il prezzo richiesto, e non hanno mostrato alcuna incertezza né segno di cedimento dopo diverse settimane di gioco intenso, pur in mancanza del "click" che tanto ama chi vi scrive.

In ogni caso, qualunque appassionato dotato di altri controller USB in casa potrà collegarli alla console: nel nostro caso la compatibilità è stata del cento per cento, con una prova effettuata con quattro differenti pad wired tra cui uno della 8BitDo, uno Microsoft per PC e persino un arcade stick di dimensioni considerevolmente superiori alla console stessa.

Nel caso decideste di collegare un controller di terze parti, però, sarà necessario spendere qualche minuto nel menu dedicato alla mappatura manuale dei comandi, perché non sempre l'associazione di default degli input si è rivelata la più comoda o la più intuitiva.

Miglioramenti vari

Già dalla prima accensione appare evidente il lavoro dietro a questa nuova, e ancora più ambiziosa, versione della macchina: sono state aggiunte opzioni per la visualizzazione a tutto schermo o pixel perfect, ci sono menu dedicati all'aggiunta di filtri che richiamano l'epoca di pubblicazione di molti dei titoli, dalle scanline dei vecchi televisori a tubo catodico alla distorsione tipica degli schermi curvi delle sale giochi.

Per ogni gioco caricato sulle cartucce sono mostrati i controlli nella schermata principale, così da evitare confusione visto l'alto numero di titoli inclusi, con una cura per i particolari sconosciuta agli emulatori sul mercato, che si accontentano di una grigia ed infinita lista di nomi (per i quali, giova ricordarlo, non hanno pagato alcun diritto ai legittimi proprietari).

Stiamo comunque parlando di emulazione e non di FPGA, com'era ovvio che fosse visti i costi risibili della macchina Blaze, ma, cionondimeno, la cura per i dettagli e l'attenzione alla presentazione possono fare miracoli smussando anche qualche angolo più appuntito.

E, a proposito di cura per i dettagli, una delle notizie che abbiamo accolto con maggiore entusiasmo da possessori di Evercade era la possibilità di giocare con il medesimo salvataggio su entrambe le console senza limiti, grazie alla conservazione dei save state sulla cartuccia e non sulla memoria interna della macchina: alla prova dei fatti, questa feature ha funzionato senza colpo ferire, permettendoci di continuare sulla televisione di casa partite iniziate in portabilità e viceversa.

Senza soffermarci troppo sui giochi (davvero troppi per essere analizzati tutti, anche sommariamente), ci limitiamo ad augurarci che Blaze continui a proporre delle intelligenti commistioni di inarrivabili classici del passato e gemme indipendenti che senza il supporto dello sviluppatore inglese sarebbero cadute nell'oblio più assoluto.

Tornando alle specifiche tecniche, la macchina è dotata di un modulo Wi-fi che ne consente la connessione alla rete per ricevere update firmware periodici da parte del produttore, che vanno ad oliare ulteriormente un meccanismo iniziato con Evercade e che ha fin qui funzionato molto bene, come testimoniato dal successo commerciale della console portatile già recensita su queste pagine.

La presenza della connettività di rete lascia anche aperte le porte ad un'implementazione futura della modalità multigiocatore online, che si andrebbe ad aggiungere a quella in locale già brillantemente implementata nella macchina: interpellati sull'argomento, i ragazzi di Blaze non hanno escluso la possibilità, sottolineando come però questa richieda ulteriori accordi di licenza e, ovviamente, una buona base installata.

Stuzzica la curiosità anche la presenza di una schermata dedicata ai cheat code nel menu principale, nella quale il team di sviluppo ci ha confermato che non solo funzionano gran parte dei vecchi trucchi per i giochi dell'epoca, quando con una combinazione di tasti era possibile ottenere vite infinite o bonus temporanei di varia natura, ma che sarà possibile in futuro inserire piccole chicche sulle quali al momento non si sono voluti sbottonare.

Packaging vincente

Lo avevamo già fatto in occasione dell'analisi della versione handheld di Evercade e ci piace sottolinearlo ancora una volta: una delle mosse vincenti di questo ambizioso progetto è il packaging, o meglio l'amore in esso riposto.

Anche la nuova linea di cartucce, colorate di viola perché contenenti la versione arcade di certi titoli (in contrapposizione a quelle di colore rosso che contengono le conversioni casalinghe dei suddetti), si presenta come meglio non potrebbe: case di plastica rigida di buona qualità, cartucce colorate e gradevoli alla vista e, soprattutto, manuali di diverse decine di pagine a colori di pregevole fattura, contenenti non solo informazioni specifiche sui titoli ma anche disegni preparatori, note bibliografiche, persino pubblicità dell'epoca, in alcuni casi.

In un mondo che va sempre di più verso il digitale, e non solo nel campo dell'emulazione, Blaze ha avuto il coraggio di andare controcorrente, rischiando non poco visto il budget a disposizione e le dimensioni dell'azienda, e questo coraggio ha pagato: messe accanto alle tristi amaray in plastica vuote (spesso sprovviste persino di illustrazioni interne) dei giochi PS5 e Xbox Series X, giusto per fermarci alle attuali ammiraglie sul mercato, le custodie delle cartucce Evercade fanno davvero un figurone.

Il processore alla base del progetto è un Quadcore da 1,5 ghz con 500 MB di ram dedicata e 4 GB di memoria interna, facilmente espandibili con pochi euro (e considerando che i giochi occupano solamente una manciata di megabit, di media): siamo quindi dinanzi ad una dotazione tecnologica agilmente superata da molti smartphone di fascia media sul mercato, eppure i risultati in termini prestazionali sono stati sempre soddisfacenti durante le nostre lunghe ore di prova, anche per quanto riguarda la latenza, tenuta ai minimi come per l'Evercade base.

In quel caso, ovviamente, essendo built-in anche i controller, il ritardo era quasi impercettibile, mentre in alcuni titoli provati su Evercade VS abbiamo riscontrato piccoli fenomeni di micro-lag, ma già nelle settimane intercorse da quando abbiamo ricevuto la macchina di prova fino ad oggi la situazione è migliorata, rendendo l'esperienza di gioco priva di problemi di rilievo.

La resa a 1080p è sorprendentemente gradevole anche su televisori in 4K, come uno dei due utilizzati per la nostra prova, probabilmente perché la totalità della libreria della macchina è basata su sprite, e non risente quindi più di tanto dell'eventuale upscaling delle immagini.

Ad ulteriore testimonianza di quanto il team di sviluppo non abbia lasciato nulla al caso, segnaliamo infine anche la presenza della lingua italiana nell'interfaccia, probabilmente non necessaria per una console come questa, semplice da utilizzare e dalle limitate opzioni se paragonata a quelle di nuova generazione, ma comunque sufficiente a far apparire un sorriso sulle labbra tanto dei giocatori più stagionati, che l'italiano lo avrebbero gradito ai loro tempi, quanto dei più giovani, che magari la lingua la stanno ancora imparando.

Su Amazon potete trovare tantissime cartucce per Evercade, oltre a controller aggiuntivi per divertirvi in compagnia.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Infinita cura per i dettagli, a 360 gradi

  • Stile minimalista ma essenziale e gradevole

  • Rapporto qualità/prezzo

  • Libreria sempre più corposa e convincente

  • Packaging dei giochi da applausi

Contro

  • Nella confezione mancano il blocco alimentazione e il cavo HDMI

  • Input lag leggermente aumentato rispetto alla versione handheld

Commento

Nessuna compagnia di nostra conoscenza (ma sentitevi liberi di smentirci nei commenti) è riuscita a coniugare attenzione per i dettagli, amore filologico per titoli vecchi di diversi decenni, acquisizione di licenze con tutti i crismi e competitività sul mercato come Blaze con Evercade prima ed Evercade VS adesso. Ad un prezzo assolutamente concorrenziale, è possibile portarsi a casa una macchina curata fin nei minimi dettagli, con una libreria di giochi già vasta ed in continua espansione e, altro aspetto da non sottovalutare, una serie di cartucce altamente collezionabili che fanno un figurone sulla mensola dello studio. Evercade VS restituisce il feeling ormai perduto delle partite in multigiocatore locale, dei titoli che abbisognavano solo di pochi secondi per essere digeriti, del divertimento puro e semplice di anni che non torneranno più, quando le patch non sapevamo nemmeno cosa fossero e nessuno cercava di venderci dopo il lancio porzioni di gioco tagliate di proposito. Il risultato finale è un prodotto che non possiamo che consigliare in quanto poco costoso, poco ingombrante e decisamente ben confezionato, con l'ulteriore incentivo all'acquisto rappresentato dalla possibilità di sostenere il lavoro un team di sviluppo che ha percorso con coraggio e caparbietà le desolate strade della legalità e dell'amore per il consumatore finale.
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