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Digimon World: Next Order | Recensione - Digimon può fare di meglio

Digimon World: Next Order funziona come omaggio al titolo originale per la prima PlayStation, ma non ambisce ad altro.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Digimon World: Next Order
  • Sviluppatore: Bandai Namco
  • Produttore: Bandai Namco
  • Distributore: Bandai Namco
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH , PSVITA
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 17 marzo 2016 (Giappone) - 27 gennaio 2017 (Europa PS4) - 23 febbraio 2023 (Switch, PC)

Se siete appassionati di videogiochi e di Digimon da molto tempo, con ogni probabilità avrete un qualche grado di familiarità con Digimon World, l'originale adattamento videoludico della serie uscito sulla prima PlayStation.

Si trattava, in buona sostanza, di un titolo a metà strada tra un classico RPG ed un simulatore sulla scia del classico Tamagotchi, dove al centro dell’esperienza stava il rapporto con un Digimon da far nascere, crescere ed accudire. Da quel primo episodio uscito nel lontanissimo 1999 (in Giappone, in Europa arrivò solamente nel 2001) ebbe inizio una vera e propria sotto-serie, che conta anche diversi capitoli mai arrivati dalle nostre parti.

Le cose sono cambiate con Digimon World: Next Order, nuova incarnazione della serie sviluppata da HYDE, Inc. uscita originariamente su PlayStation Vita nel 2017 ma giunta dalle nostre parti nella sua versione PlayStation 4 nel 2018. A distanza di altri cinque anni, il gioco è finalmente arrivato su Nintendo Switch: scopriamo insieme come ha retto il colpo dato dal passare del tempo.

Ritorno alle origini

Come vi abbiamo anticipato, il primo Digimon World fu il capostipite di una vera e propria sotto-serie, che ha avuto diverse incarnazioni nel corso degli anni. A partire già da Digimon World 2 (titolo peraltro rimasto inedito dalle nostre parti), però, la serie cominciò a cambiare la sua pelle, abbandonando la componente più spiccatamente simulativa e diventando contemporaneamente più JRPG.

Questo Digimon World: Next Order, invece, costituisce un completo ritorno alle origini, perché punta a ricreare, sotto ogni punto di vista, quanto venne offerto dal primo episodio.

Partiamo dalla trama, semplice ed essenziale: Takuto o Shiki (a seconda di chi sceglieremo di impersonare) vengono improvvisamente trasportati nel mondo digitale, dove si trovano ad assistere ad uno scontro tra Digimon molto potenti.

Dopo, incontreranno Jijimon, volto familiare per chi ha giocato il primo Digimon World o ha visto la prima stagione di Digimon Adventure, che li introdurrà a questo mondo e alla zona di Flotia, che sarà la nostra base nel gioco.

Jijimon ci affiderà la cura di due uova, da cui si schiuderanno immediatamente due Digimon di nostra scelta. Da qui in poi, l’obiettivo sarà quello abbastanza generico di riportare Flotia al suo splendore, innanzitutto ripopolando il villaggio; ovviamente, nel frattempo dovremo occuparci dei nostri Digimon, accudendoli e facendoli crescere attraverso allenamenti e battaglie.

Come potete vedere, la storia è davvero essenziale, in controtendenza rispetto a quanto visto in altri titoli recenti come i due Digimon Story o come l’ottimo Digimon Survive (lo trovate su Amazon), in linea con quanto accadeva nel capostipite della serie.

Questo minore focus sulla narrativa può piacere o non piacere a seconda di quello che un giocatore cerca da un titolo dedicato a Digimon, ma dobbiamo dire che, a prescindere da questo, ci sono delle falle piuttosto evidenti nel comparto narrativo, soprattutto per quanto riguarda il ritmo della storia.

Per quanto sia chiaro che la trama non è il punto forte di Next Order, la storia ci mette davvero tanto, troppo ad andare avanti; per la maggior parte del tempo sembra davvero non succedere nulla, soprattutto nella prima parte del gioco.

Passando alla componente estetica, Next Order soffre molto la sua origine su PlayStation Vita, che rimane evidente anche in questa nuova edizione. Certo, giocando in modalità portatile il gioco sfigura meno rispetto a quanto avviene sulla TV, ma rimane comunque un titolo pensato per un sistema portatile di dodici anni fa. Per fortuna, il mondo digitale offre comunque un’interessante direzione artistica, che può aiutare a far pesare meno l’arretratezza generale del comparto tecnico.

Per quanto riguarda il comparto audio, le cose vanno meglio: pur senza eccellere, i brani del gioco fanno il loro dovere di accompagnamento, e si lasciano ascoltare piacevolmente.

Tra simulazione e combattimenti

Veniamo quindi al gameplay di Next Order (che potete già fare vostro tramite Amazon): anche sotto questo profilo, il gioco recupera la struttura del capostipite, mescolando RPG e simulatore di vita.

La parte simulativa è probabilmente quella più importante del gioco, la vera struttura portante. Dovremo occuparci dei due Digimon che ci verranno affidati all’inizio del gioco, cercando di rispondere a tutti i loro bisogni: dovremo nutrirli, farli riposare, farli allenare, far espletare i loro bisogni e tenere costantemente d’occhio le loro statistiche, che potranno essere migliorate attraverso allenamento in palestra e combattimenti.

Quest’ultimo punto è estremamente importante, perché è connesso alle Digievoluzioni. Ogni sei giorni (di tempo in-game), i nostri Digimon saranno pronti ad evolversi. Quale sarà la forma che assumeranno, dipenderà appunto dalle loro statistiche.

A differenza di Pokémon, infatti, le linee evolutive di Digimon non sono lineari, e ciascun Digimon può digievolvere in diverse forme alternative tra loro, che a loro volta avranno altri sviluppi non lineari.

Qualora il nostro Digimon, raggiunto il sesto giorno, non dovesse avere le condizioni per nessuna delle digievoluzioni possibili, morirà e si reincarnerà nuovamente in un uovo.

Può sembrare una meccanica molto punitiva, ma a fare a contraltare a questo c’è il fatto che, ad ogni rinascita, il Digimon conserverà una parte delle statistiche che aveva acquisito nel suo ciclo vitale precedente, partendo così “avvantaggiato” nella sua nuova vita.

Questa parte del gioco è forse la più interessante, soprattutto per chi è appassionato della saga: curare le creature in modo da sperimentare diversi percorsi evolutivi è faticoso ma anche estremamente soddisfacente, soprattutto quando puoi la nostra combinazione di Digimon riesce anche ad essere efficace in battaglia.

Questo non toglie, però, che si tratta comunque di un grinding piuttosto pesante. Il fatto di avere un tempo limitato a disposizione costringe ad ottimizzare quello che facciamo ad ogni “rinascita” dei nostri Digimon – e, considerando che il modo migliore per migliorare le statistiche è la palestra, è lì che ci troveremo a passare molto tempo.

Nella palestra l’allenamento avviene in automatico: ci basterà scegliere quale statistica migliorare per ciascun Digimon e continuare così fino a che il Digimon non è troppo stanco. Se già così è evidente che si tratta di un sistema che può facilmente annoiare, ad aggravare il tutto c’è il fatto che, a fine allenamento, ci sarà una roulette che ci permetterà di ottenere dei boost ulteriori, dando all’allenamento una componente di casualità tutt’altro che gradita.

Ovviamente, ci sono anche i combattimenti. E veniamo qui alla seconda parte del gioco, quella più spiccatamente JRPG. Come vi abbiamo anticipato, il nostro obiettivo generico sarà quello di ripopolare Flotia. Per farlo, dovremo uscire dal nostro hub ed esplorare tutte le aree circostanti, dove troveremo spesso Digimon bisognosi di aiuto che, se ascoltati, saranno ben disposti a dare in seguito una mano nella ricostruzione di Flotia, portando anche nuovi negozi ed attività nel villaggio.

Il mondo di gioco è abbastanza lineare: non ci sono dungeon da esplorare o enigmi da risolvere. Si tratta perlopiù di raccogliere gli oggetti che ci sono stati richiesti o di cui abbiamo bisogno e di combattere i Digimon ostili presenti sulla mappa.

Sono quindi i combattimenti, in definitiva, a costituire la seconda attività in cui passeremo più tempo. Il battle system di Next Order è abbastanza particolare: le battaglie, infatti, procedono in automatico, con i nostri Digimon che attaccheranno in autonomia gli avversari.

Nel corso della battaglia, però, potremo fare da supporto ai nostri Digimon, accumulando dei punti che ci permetteranno di dare alcuni ordini diretti. Per accumulare più velocemente punti, dovremo premere il tasto di supporto in alcuni momenti specifici, come quando una mossa è andata a segno.

Nonostante l’apparente semplicità, questo battle system si presta a diverse strategie possibili, perché dovremo cercare di incastrare al meglio la nostra capacità di supporto con il set di mosse dei nostri Digimon.

Detto questo, è uno di quei casi in cui il sistema può essere tanto amato quanto odiato, con poche vie di mezzo. E purtroppo è facile finire nella seconda categoria, per quello che succede intorno al sistema di battaglia.

Il gioco, infatti, presenta diversi picchi improvvisi di difficoltà, presenti anche nelle prime sezioni di gioco. Passerete facilmente da momenti in cui riuscite a radere al suolo ogni avversario all’incontrare un Digimon (solitamente un boss) di livello appena superiore in grado di asfaltare la vostra squadra nel giro di mezzo minuto.

Le cose migliorano giocando ai livelli di difficoltà più bassi, ma questi picchi rimangono comunque lì dove sono, pur essendo meno impegnativi. Questo comporta, molto spesso, dover passare ore in fase di grinding, magari approfittando (per volontà o per costrizione) dei boost offerti dal nuovo ciclo vitale dei nostri Digimon.

Sono proprio queste basi poco solide a rendere Next Order un’esperienza per pochi. Il gioco, a conti fatti, sembra essere più un omaggio all’originale, senza l’intenzione di renderlo più attuale o, semplicemente, di migliorarlo. Funziona come lettera d’amore per i fan storici, ma come esperienza a sé stante non riesce a puntare oltre la sufficienza.

E, onestamente, gli anni passati dall’uscita originale di Next Order non hanno aiutato. Il gioco era già strutturalmente vecchio nel 2017, e lo è ancora di più nel 2023; ma a renderlo ancora più obsoleto c’è il fatto che oggi possiamo giocare, anche su Nintendo Switch, ad esperienze Digimon decisamente migliori, che rendono Next Order solamente un ricordo nostalgico che funziona a metà.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di Digimon World: Next Order - Recensione


6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • La componente simulativa sa appassionare...

Contro

  • ... ma al prezzo di molto grinding

  • Fuori tempo massimo sotto molti punti di vista

Commento

Digimon World: Next Order era un titolo fuori tempo massimo nel 2017 e lo è ancora di più nel 2023. Pur potendo apprezzare la volontà di rendere omaggio al capostipite uscito sulla prima PlayStation, al gioco manca qualsiasi ambizione di migliorare e modernizzare quella formula, di cui eredita tutti i difetti – resi oggi ancora più evidenti dal tempo trascorso. Non si tratta di un titolo insufficiente, visto che riesce comunque ad offrire una buona dose di intrattenimento (soprattutto per quanto riguarda l'aspetto simulativo), ma ci sono molte opzioni migliori per i fan di Digimon al giorno d'oggi.
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