Creative Super X-Fi: una tecnologia per domarle tutte
Il futuro del suono
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a cura di Matteo Bussani
Il suono è la vibrazione di un mezzo, che si propaga sotto forma di onda nello spazio. Potremmo banalizzare che il suono, per noi, è una proprietà dello spazio. La sua importanza è fondamentale nella vita di tutti i giorni, anche perché il nostro corpo ne reagisce con tempi di reazione brevissimi, ben più ridotti di quanto non succeda con la vista. Per questo motivo non cadiamo in errore nel dire che la percezione di noi all’interno del mondo è grandemente condizionata da questo senso. Le potenzialità dei nostri strumenti uditivi sono quindi immense e risulta spiacevole ritrovarsi ad ascoltare suoni ridotti a due semplici canali stereo. A maggior ragione considerando non solo la semplificazione della registrazione, ma anche il fatto che la conformazione delle orecchie e della cassa di risonanza del volto siano diverse da persona a persona.
I suoni nascono da una complessità che va necessariamente a perdersi con il passare del tempo e l’esperienza originale può finire con l’essere completamente diversa alle orecchie dell’utente: il classico telefono senza fili. Creative con la tecnologia Super X-FIi voleva semplicemente costruire un suono privo, o tendente ad esserlo, di questi problemi. Di certo un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, aggiungendo poi la volontà di estendere questa funzionalità a tutte le cuffie indipendentemente da marca e caratteristiche. Nascono così tre prodotti: due cuffie integranti questa stessa tecnologia, dal nome SXFI AIR e SXFI C, e AMP per tutte le altre.
L’ambizione è dunque grandissima, e i ragazzi di Creative non hanno mancato di mostrarlo, portando come gran tema della campagna marketing gli slogan “Mind Blowing” e “Experience Magical Audio Reality”. Il primo riscontro della stampa al CES durante l’annuncio è stato a dir poco entusiasta, con una miriade di testate specializzate che si è espressa con il premio Best of CES.
Curiosissimi di provare l’esperienza che ha spazzato via ogni certezza uditiva dai nostri colleghi in occasione della fiera, dopo una presentazione nella cornice meneghina per eccellenza, nelle adiacenze di piazza Duomo, ci sono stati consegnati dei sample per una prova dettagliata (solo AIR e AMP, più altre cuffie senza SXFI a corredo). Dopo una settimana abbondante di prove siamo dunque pronti a tirare le nostre conclusioni, o quasi data la particolarità delle esperienza che vi stiamo per raccontare.
Le nostre orecchie avranno riscoperto la capacità di ascoltare per davvero?
Un APP per ogni cosa
Tutto ha inizio da una applicazione. E non poteva essere altrimenti nell’attuale generazione tecnologica.
Con lo smartphone creiamo un account Creative, successivamente fotografiamo le nostre orecchie e il volto. In questo modo il sistema trova il setup perfetto per adeguare il suono alla nostra predisposizione uditiva. Una volta completata la procedura, colleghiamo via USB o bluetooth, le cuffie o l’AMP e importiamo il profilo su di esso, così da poter attivare la relativa funzionalità Super X-FI. Fatta questa dovuta premessa passiamo ad analizzare i singoli prodotti.
Creative SX-FI AIR
Le AIR sono la formula All-in-One di questa tecnologia. Le cuffie, con connessione USB-C e bluetooth, sviluppano il suono Super X-Fi, senza bisogno di ulteriori interfacce. Dopo la procedura di accoppiamento e sincronizzazione con il profilo personale registrato tramite l’app sono così pronte per l’uso.
Appena aperta la scatola troviamo subito le cuffie e, al di sotto del supporto in plastica, la scatola dedicata alla minuteria con cavi, istruzioni e garanzia. Il modo in cui è incastrata al supporto è ingegnoso ed essa rimane ancorata alla base senza che ci sia il rischio che cada. Contiene un bel cavo USB C, necessario per la ricarica.
Tornando alle cuffie, si possono collegare tramite USB o Bluetooth e riproducono tracce anche dallo slot microSD presente sul padiglione destro. Le cuffie sono abbastanza ingombranti, hanno un archetto che si collega alla parte esterna del padiglione, finendo con il creare un effetto di ovalizzazione orizzontale non bellissimo a vedersi. La costruzione è interamente in materiale plastico che ne mantiene il peso contenuto nonostante le dimensioni, ma purtroppo non conferisce al prodotto un feeling premium come invece avremmo sperato. Il padiglione è coperto da un tessuto traforato abbastanza rimovibile leggero e traspirante, da premiare sul lungo utilizzo.
Abbiamo ricevuto il modello nero, ma ne esiste anche uno bianco: entrambi hanno un led colorato che definisce il tipo di connettività in atto e l’attivazione o meno della funzionalità sonora SXFI. Sulla sinistra troviamo il controllo del volume tattile sulla superficie ruvida esterna, i tasti di accensione e di selezione, uno della sorgente e l’altro della modalità di riproduzione, e una piccola sporgenza che ospita il microfono. Tasti e feedback del sistema tattile sono molto buoni e immediati durante l’utilizzo.
La connessione con i dispositivi di riproduzione è un po’ macchinosa, tra la parte di trasferimento del preset audio e quella relativa all’abbinamento vero e proprio. Smanettando un po’ ce la si fa comunque, e una volta sintonizzata l’accoppiamento a un dispositivo già noto è molto rapido.
Dove spereremmo di trovare la giustificazione di questo prezzo è nell’audio e nella tecnologia SXFI. In realtà mentiremmo se vi dicessimo che non avremmo sperato qualcosa in più da queste cuffie. Il volume è ottimo, la durata della batteria pure (intorno alle 10h, provate), ma la limpidezza del suono anche a fronte di file non compressi non è all’altezza di molte concorrenti. Questo è vero ovviamente nella configurazione stereo standard. Attivando la simulazione “olografica” del suono SXFI l’audio sembra prendere corpo, ma non sempre dove avremmo voluto.
Alcuni generi musicali più duri e il gioco ne guadagnano, altri sembrano invece perdere qualità e dettaglio. Il paragone lo facciamo rispetto a un’esperienza con casse high fidelity da studio che dovrebbe garantire gli intenti con cui un brano è stato registrato. C’è sempre la sensazione che il suono si apra e assuma corpo, ma talvolta l’apertura fa sparire le frequenze centrali, lasciandoci senza il riferimento vocale, o senza la linea melodica suonata dallo strumento principale.
E’ pur vero che tante volte SXFI è venuto in nostro aiuto, dando più spazio all’esibizione dei singoli strumenti, ma quando la registrazione è limpida e libera da interferenze armoniche allora se ne perde in intensità e in vividezza. Si può mitigare questo aspetto lavorando direttamente sull’equalizzazione, estranea all’effetto SXFI, ma non sempre è possibile trovare la giusta quadra. Abbiamo anche provato più volte a effettuare la registrazione del setup per evitare che un errore in questa fase compromettesse il giudizio generale sul prodotto, ma questo atteggiamento delle cuffie si è ripetuto in tutti i casi.
Creative SXFI Amp
Riportati sulla terra dall’utilizzo delle cuffie AIR, che valutiamo positivamente ma non nella categoria dell’eccellenza, siamo passati all’AMP. Il prodotto è piccolissimo, molto leggero ma solido. All’interno troviamo anche il cavetto USB C per collegarlo al telefono o al PC e a un adattatore micro USB. Si può anche sfruttare da PC con un adattare USB C – USB A non incluso nella confezione.
Di base l’AMP dà tutta un’altra esperienza sonora nell’utilizzo con smartphone e laddove ci sia una scheda audio di scarsa qualità. Questo grazie al DAC AKM4377 dalle ottime caratteristiche e all’amplificatore 3X che supporta cuffie con impedienza di 600ohm. Ne guadagna la pulizia sonora a tutti i volumi, e la gestione del volume separata da quella del telefono consente di avere la massima resa indipendente dalle cuffie e dal dispositivo. Io, personalmente, me ne sono innamorato. Su cuffie di alta levatura, come le Aurvana Trio in-ear che la stessa Creative ci ha omaggiato, il risultato sonoro ha premiato qualunque tipo di ascolto e ha dato rilevanza alle potenzialità di SXFI, che ha regalato un’esperienza molto più soddisfacente al netto di pochissimi casi.
L’accessorio, inoltre, mette a disposizione delle cuffie l’adattamento del suono SXFI, con preset dedicati a un buon numero di modelli dei brand più importanti.
Senza scomodare le Aurvana Trio in-ear, anche con il sample di cuffie che è stato rilasciato gratuitamente per un certo periodo con il DAC, possiamo dire che il miglioramento della qualità audio generale sia evidente. Peccato che la base di partenza del prodotto non fosse particolarmente elevata. Se vogliamo trovare un difetto a questo piccolo gioiellino è l’impossibilità di ricaricare il cellulare durante l’utilizzo se non con un adattatore, anche perché il processo di scarica durante l’utilizzo è più rapido.
Due buoni prodotti, dunque, l’AMP molto più accattivante delle AIR, a mio parere. Entrambi portano sul mercato la tecnologia SXFI di Creative, che tenta di innovare in campo audio, dove non ci sono grandi balzi in avanti oramai da parecchio tempo. La prima versione che abbiamo provato con questi prodotti non ci ha sempre convinto, ne mostra le potenzialità e ci lascia ben sperare ma è sicuramente da migliorare soprattutto in alcuni particolari frangenti, che ne mostrano gli attuali limiti. Crediamo però ci sia anche tanto margine per migliorare, visto che la predisposizione all’aggiornamento software di questi prodotti è enorme e l’obiettivo da raggiungere è da sostenere con tutte le forze. Creative ha anche le basi tecniche per permetterselo e un gadget come l’AMP, assolutamente eccellente, ne è la riprova.