Consigli per godersi Darksiders III
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a cura di Paolo Sirio
Informazioni sul prodotto
- Produttore: THQ Nordic
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Data di uscita: 27 novembre 2018
Dopo sei anni di attesa dal secondo capitolo, Darksiders III è finalmente disponibile a partire da oggi 27 novembre. Noi di Spaziogames siamo stati impegnati sul gioco già dalla settimana scorsa per fornirvi la nostra recensione, a cura di Domenico “Valthiel” Musicò, che ha premiato questa nuova iterazione del gioco curata per la prima volta da Gunfire Games sotto l’egida di THQ Nordic con un sonoro 8,5.
Per tutti i dettagli del caso vi rimandiamo naturalmente alla review ma vi basti sapere che il titolo è abbastanza cambiato rispetto ai predecessori, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto dei combattimenti, ed è per questo che abbiamo pensato di offrirvi consigli per godervi al meglio l’esperienza di gioco sapendo bene cosa vi aspetterà una volta iniziato il vostro viaggio con Furia. Niente di troppo impegnativo ma che avremmo voluto qualcuno ci raccontasse prima di iniziare il nostro, questo è sicuro.
Esplorate (e ri-esplorate)
Il mondo di Darksiders III non è ampio come nel secondo episodio e le location in sé sono contenute rispetto al primo cui dichiaratamente si ispira, tuttavia la componente esplorativa è ancora l’aspetto più godibile del gioco. Il miglior modo per goderselo è dar fiato a questo elemento, non andando (non sempre) diretti per il boss ma infilandosi in ogni strada si scorga. Fate una capatina spesso e volentieri presso la Forgia, dove sarete accolti dagli umani che avrete salvato e riceverete oggetti in grado di potenziarvi in base al punto della storia in cui sarete arrivati, e tornate nei punti in cui siete già stati e avete avuto l’impressione che vi mancasse qualche potere per accaparrarvi un accesso “segreto” o degli item – psss, guardate in alto sulle pareti.
L’esplorazione è qualcosa da non perdersi se non per le ricompense materiali – non eccelse, mancando del tutto il concetto di loot, ma comunque presenti con ingredienti secondari come i boss secondari con i loro potenziamenti per le armi -, almeno per il piacere di ritrovarsi davanti ad un panorama inatteso o farsi sorprendere dal design circolare del mondo che ci riporta dove siamo già stati in maniere continuamente nuove. Ad ora, innegabilmente la feature meglio riuscita e distintiva dell’IP in un momento in cui si è aperta ad altre contaminazioni.
Imparate i pattern dei nemici
Parlavamo di differenze rispetto ai predecessori ed eccoci qui a trattare un sistema di combattimento che è con le dovute proporzioni assimilabile a quello di un soulslike. Il livello medio dei nemici in campo non è elevatissimo ma, con attacchi da posizioni di vantaggio (appena dietro l’ingresso di un’area mai esplorata prima, ad esempio) e la possibilità per ogni personaggio di mandarci letteralmente al tappeto con un paio di colpi ben concatenati, è sempre bene non prendersi troppi rischi ed isolare gli elementi più complicati da gestire – in genere, al di là ovviamente delle dimensioni, quelli muniti di scudo e buona parata.
Diventa pertanto fondamentale apprendere i pattern degli avversari, i loro movimenti e le loro abitudini in duello per far sì che ci si possa godere i combattimenti così come sono stati congegnati, lenti e tattici, anziché lanciarsi nella mischia, dove il gioco diventa invece un regolare hack ‘n’ slash. Passaggio di non poco conto, questo, dal momento che ritrovarsi a perdere continuamente può generare frustrazione da sé e immettendo nel circolo vizioso dei checkpoint, che non annullano i risultati dei (pochi) enigmi sparsi per la mappa ma causano respawn a profusione.
Non è taccagneria
In generale, l’economia di Darksiders III ha duplici risvolti. È importante avere sempre parecchie anime da spendere ed effettivamente spenderle non appena possibile e non appena se ne hanno in un quantitativo che possa fare la differenza al proprio livello. Il suggerimento è investire più sul parametro numero del livello, a proposito, che (il giusto) sulle armi; in questo modo è possibile arrivare relativamente rilassati ai combattimenti nelle aree almeno in teoria di grado superiore e alle boss fight – alcune sbilanciate anche per la possibilità di avviarle nell’ordine desiderato.
Per l’uso degli oggetti curativi, che possono darci una mano a risparmiare dei potenzialmente noiosi minuti di viaggio dovuti alla moderata rarità dei checkpoint (i portali di Vulgrim) e alla loro disposizione arzigogolata, il discorso è un po’ differente. Appena si ha il sentore di essere in pericolo o ci si accorge di avere metà barra della salute se non meno, è bene utilizzare strumenti di healing come il Riposo dei Nephilim, che si rigenera man mano che combatteremo (e spesso, curiosamente, quando manderemo al Creatore alcuni dei nemici più piccoli sulla mappa). Gli altri item vanno però attivati con una certa parsimonia, dal momento che non si ricaricano alla morte, non sono reperibili troppo facilmente durante il proprio percorso, hanno un periodo pur minimo di cooldown e soprattutto vedono il costo lievitare man mano che li acquisteremo presso il mercante. Quindi ok non essere taccagni ma occhio a non rimanere senza scorta prima di una battaglia lunga e in queste a capire quando realmente sono necessari.
Fuoco cammina con me
Furia può ricorrere ad un nuovo potere ogni qual volta si porti a termine una boss fight. Ce ne sono quattro: stasi, tempesta, forza e fuoco. In generale, come abbiamo anticipato, i poteri vanno adoperati per accedere a determinate aree, e questo rispecchia di fatto l’anima da classico Zelda-like e se vogliamo metroidvania tipica della serie. Tuttavia, nulla vieta di tenere un potere attivato per tutto il tempo, visto che non sono soggetti ad un timer, e sfruttarne i vantaggi proposti anche in combattimento ed esplorazione.
In tal senso, tenere il fuoco come potere standard è sicuramente consigliabile, dal momento che permette di scalare in maniera agile sui punti più elevati, senza ricorrere per forza al lento doppio salto o all’arrampicata (che di suo spesso non trova appigli e, per quanto limitata, talvolta non è scorrevolissima). Inoltre, in combattimento – una circostanza nella quale vi invitiamo a non sottovalutare la tempesta, visto che l’attacco di collera fa danni ranged prolungati e su molteplici nemici – è possibile usare il salto prolungato per causare danni da fuoco a quanti stiano sotto di noi (oltre a quelli da impatto che sono fondamentali per spezzare la guardia spesso alta dei nemici ed uscire dalla mischia). Come attacco di collera ha infine un incremento di grande rilievo agli attacchi, da attivare con cautela per non esporsi troppo alla controffensiva degli avversari nell’heat of the moment dove si può pensare di essere invincibili, che vi potrà aiutare a risolvere rapidamente degli scontri articolati o in inferiorità numerica.
Come in ogni buon titolo con un cuore pulsante action adventure, anche e forse ancor di più in Darksiders III è importante prendersi del tempo per godersi lo sforzo creativo di Gunfire Games, specie adesso che alcuni concetti alla base della saga sono stati rivisti. Abbiamo a svettare sopra ogni altra componente le ambientazioni, variegate e interconnesse, e le meccaniche collegate ad un sistema di combattimento adesso impreziosito da una componente “strategica”; tutto materiale che non merita di essere preso alla leggera ma va anzi approfondito per avere un quadro più chiaro delle intenzioni degli sviluppatori su come approcciare il loro titolo. Speriamo di avervi aiutato a farlo sin da questo tanto atteso day one!