Considerazioni sul futuro di Apex Legends
Nonostante la qualità del prodotto sin dal day one, un supporto adeguato può conferire maggior linfa vitale ad Apex Legends: trattiamo le possibilità per il futuro sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Respawn Entertainment
- Produttore: Electronic Arts
- Distributore: EA
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 4 febbraio 2019
Apex Legends è ormai il fenomeno videoludico del momento, chiacchierato ed apprezzato da critica e pubblico un po’ ovunque, mentre su Youtube e Twich i video a riguardo aumentano a dismisura a pari passo con il numero di utenti connessi sul gioco stesso. Parliamo di un numero che supera i 25 milioni di videogiocatori e che non ne vuole sapere proprio di rallentare. Se il lancio del nuovo progetto dei ragazzi di Respawn Enterteinment è da considerare un successo su tutta la linea, bisogna fare molta attenzione ad analizzare il futuro (anche solo prossimo) del brand; basta un solo passo falso per rendere vani tutti gli sforzi compiuti.
Mi è sembrato di vedere un Titan
Tra i rumors più chiacchierati di questi giorni spiccano il ritorno dei Titan, i robot da combattimento tanto amati in Titanfall 2, ed alcune implementazioni volte a migliorare l’agilità degli eroi. I primi sono stati da molti giocatori considerati una mancanza importante in Apex Legends e un loro ritorno sarebbe considerato la giusta sterzata per diversificare ancora di più il gameplay. Ciononostante fatico a capacitarmi di un loro reintegro nella classica modalità da 20 squadre. Un utilizzo limitato tramite super-abilità? Un’eventuale introduzione graduale tramite loot sulla mappa di gioco che rischia, però, di sbilanciare le partite? Forse ha più senso una modalità specifica studiata ad hoc per l’occasione, ma necessiterebbe di ulteriori sforzi e risorse. Meglio allora concentrarsi prima su altro essendo ancora nelle prime settimane di vita, pensando al futuro sul breve o massimo medio periodo.
Per i movimenti del videogiocatore, invece, si parla di doppio salto e wall running, ovvero altre implementazioni simili al precedente lavoro di Respawn. Personalmente la mappa Canyon dei re è studiata per non necessitare di questo tipo di intervento se non in modo superfluo, segnalando piuttosto la necessità di limare alcune incongruenze legate alla portata dei fucili automatici e l’area legata all’hitmarker con l’utilizzo dei fucili a pompa (da ridimensionare leggermente). Così come sembra ancora troppo presto per vedere nel titolo una nuova mappa totalmente rivoluzionata per favorire queste eventuali aggiunte per la mobilità dei personaggi.
Più è meglio, ma con logica
Ciò che davvero conta per Apex Legends è mantenere questo ecosistema con una forte identità che ben lo differenzia dalla concorrenza; essendo, però, ancora in una fase embrionale necessita di accorgimenti più manifesti di quanto si possa immaginare. In quest’ottica sono a favore di implementazioni che sulla carta non tolgono troppo tempo e risorse al team di sviluppo, lasciando percepire al consumatore un supporto costante che fa ben pensare per il futuro. Una modalità a coppie piuttosto che tre giocatori può andare benissimo senza stravolgere il gameplay, mentre una modalità più tradizionale e singola rischierebbe di vedere l’utilizzo sempre dei soliti 3-4 Campioni, dimenticando quelli più votati al supporto ed abbandonando quella cooperazione spontanea che tanto valorizza i match anche se sprovvisti di cuffie.
Come segnalato in sede di recensione, poi, il numero delle Leggende disponibile è comunque troppo basso e se da un lato il loro aumento è da dar per certo prima o poi, proprio sulle tempistiche incrocio le dita per avere il prima possibile nuove tipologie durante la scelta, attualmente assai limitata. Dando per scontato l’inserimento di nuove skin delle più svariate tipologie per stuzzicare le fantasie di ogni utente, l’aggiunta di una modalità survival con lo sblocco di ricompense esclusive può rappresentare il guizzo in più per consolidare la posizione sul mercato già nel futuro più imminente. Mi riferisco alle più blasonate ondate di nemici a difficoltà crescente (tarata su precisione e numero di unità) in squadre anche leggermente più grandi e che permettano di cooperare tranquillamente in 4 o 5 giocatori per volta. Allora sì che si potrebbe attingere maggiormente dall’universo di Titanfall per recuperare mercenari e robot ostili da buttare nel campo di battaglia e diversificare un po’ di più l’offerta.
Il futuro di Apex Legends, tra chiacchiere da bar e leaks più o meno veritieri, si apre a numerose strade, non tutte da dare per scontato. Il gioco è uscito da così poco tempo e già bisogna guardare così avanti? Assolutamente sì, perché nel panorama odierno i gusti dei consumatori cambiano in modo repentino e gli sviluppatori sanno di non poter adagiarsi sugli allori se vogliono continuare a rimanere sulla cresta dell’onda.
Voto Recensione di Apex Legends - Recensione
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